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Gervinho, occhio alla statistica: ai romanisti porta male segnare all’esordio mondiale

Barison, Batistuta e De Rossi sono andati fuori al primo turno. L'eccezione è Rudi Voeller nel 1990

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Chissà in quanti erano svegli, sabato notte alle 3, per assistere alla prima gara mondiale della Costa d'Avorio, impegnata all'Arena Pernambuco di Recife contro il Giappone di Alberto Zaccheroni. Una nutrita schiera di romanisti incalliti, curiosi di vedere all'opera Gervinho e tifare per lui. Impegno che ha dato buon esito, visto che l'ala di Lamouchi e Garcia, pur non disputando una partita memorabile, ha realizzato il gol vittoria degli africani. Serata complicata per Yaya Touré e soci, passati in svantaggio con la prodezza di Honda e poi abili (anche grazie all'ingresso in corso d'opera del carismatico Drogba) nel recuperare e vincere 2-1.

Gervinho festeggia ed è l'unico, tra i cinque romanisti del mondiale, ad aver trovato sin qui la via del gol. Statistica fortunata...oppure no? La storia ci dice che in quattro occasioni un calciatore giallorosso è andato a segno nel primo match del suo mondiale. E per tre volte la squadra che ha usufruito del gol non è nemmeno riuscita a passare il primo turno. La prima volta toccò all'ala sinistra Paolo Barison, unico romanista presente ad Inghilterra '66. In rete il 13 luglio, nella sfida inaugurale contro il Cile, vinta dall'Italia per 2-0 (di Sandro Mazzola l'acuto del vantaggio). Poi arrivarono l'URSS di Cislenko e soprattutto la mai dimenticata Corea del Nord di Pak Doo Ik, che inflissero agli azzurri due dolorosissimi ko per 0-1 con conseguente terzo posto nel girone ed eliminazione dal torneo.

I due casi più recenti riguardano Gabriel Omar Batistuta e Daniele De Rossi. Il Re Leone argentino, nel mondiale del 2002 in Corea e Giappone, siglò il gol che permise all'Albiceleste di battere di misura la Nigeria nel match d'apertura del girone F. In seguito, la squadra di Marcelo Bielsa fu piegata da Inghilterra e Svezia, venendo così esclusa clamorosamente dagli ottavi di finale. Quattro anni fa, in Sudafrica, DDR bagnò il debutto azzurro con l'1-1 definitivo al Paraguay. Poi di nuovo 1-1 con la Nuova Zelanda ed il nefasto 2-3 con la Slovacchia che ci mandò a casa in anticipo. L'eccezione che conferma la regola? C'è. Esiste. E risale al 1990, quando il tedesco volante Rudi Voeller segnò uno dei quattro gol che consentirono alla Germania di travolgere la Jugoslavia a San Siro. Match d'avvio di un percorso tedesco memorabile, che si concluse con il trionfo allo stadio Olimpico di fronte alle lacrime dell'Argentina di Maradona.

Gol romanisti alla prima gara del mondiale

Inghilterra 1966: Barison (Italia-Cile 2-0)

Italia 1990: Voeller (Germania-Jugoslavia 4-1)

Corea & Giappone 2002: Batistuta (Argentina-Nigeria 1-0)

Sudafrica 2010: De Rossi (Italia-Paraguay 1-1)

Brasile 2014: Gervinho (Costa d'Avorio-Giappone 2-1)