Francesco Totti è il protagonista della copertina di gennaio di uno dei più seguiti e apprezzati giornali d'Oltremanica dedicati al calcio, il magazine "FourFourTwo". Dieci pagine che raccontano la storia del capitano giallorosso, condite da foto e da interviste ai personaggi più significativi della sua lunga a prosperosa carriera in giallorosso. Tra questi il suo compagno di squadra nell'anno del terzo scudetto giallorosso, Gabriel Omar Batistuta: “Francesco conosce ogni cosa. È il miglior attaccante con cui abbia giocato. Pensa veloce e sa cosa vuole un centravanti, perché lo è anche lui. E questo per lui è un grande vantaggio. Nessuno sa fare assist come li fa Francesco. Rendeva i difensori dei manichini, riusciva a fermarsi, dribblarli e poi riaccelerare. Era indecifrabile sia per loro che per me. Mi ha fatto male alle ginocchia!”
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‘FourFourTwo’ celebra Totti. Batistuta: “E’ il miglior attaccante con cui abbia giocato”, Zeman: “Un vero leader”
Francesco Totti è il protagonista della copertina di gennaio di uno dei più seguiti e apprezzati giornali d'Oltremanica dedicati al calcio. Nelle dieci pagine a lui dedicate sono presenti anche le interviste a Batistuta e Zeman
Anche il suo ex tecnico Zdenek Zeman ha voluto rilasciare qualche dichiarazione per celebrare il numero 10 gialloroso. Il boemo è stato allenatore di Totti per due volte, la prima dal 1997 al 1999 è stata particolarmente significativa per l'attaccante: “Il nostro capitano di allora, Aldair, aveva ricevuto anche nel 1998 il maggior numero di voti per essere nuovamente eletto, ma il brasiliano non voleva più quella responsabilità. Allora i giocatori hanno riconosciuto Francesco come nuovo capitano. Era molto calmo, quasi introverso; potrebbe non essere un urlatore nello spogliatoio, ma è un leader perfetto per la Roma sul campo. Schieravo Francesco da esterno sinistro, perché era più facile farlo giocare lì che come centravanti. Non si è mai lamentato della sua posizione perché in quella posizione entrava maggiormente nell’azione". Seconda parentesi del tecnico con Francesco nel 2012: "Quando ho ri-allenato la Roma l’ho trovato lo stesso giocatore di prima, solo con un po’ di chiodi nella caviglia! Lui preferiva fare assist, ma i suoi allenatori gli avevano detto che per diventare un grande doveva segnare più gol. Così lui divenne più individualista ed egoista. Gli altri allenatori gli dissero che per migliorare la considerazione dei media per lui avrebbe dovuto segnare di più. Non credo che Francesco stia pensando al record di Silvio Piola, si ritirerà quando si sarà stancato”.
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