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Da Montella-Capello a Panucci-Spalletti: ecco come Fonseca e Dzeko possono evitare di far male alla Roma

Francesco Balzani

Bomber contro allenatore, proprio come oggi. Abel Balbo e Zdenek Zeman hanno dato vita nel 1997-1998 a uno dei più eclatanti litigi in campo della storia romanista. La Roma è in una situazione difficile dopo l’ennesimo derby andato male, il quarto di fila della stagione. Sono tutti sull’orlo di una crisi di nervi. In questa situazione da psicodramma si consuma lo strappo tra Balbo e Zeman, alla sua prima avventura in giallorosso. La Roma è a ridosso della zona Uefa, con un piccolo sforzo potrebbe avvicinarsi anche ai posti utili per la Champions. Contro il Bari, però, l’ennesimo errore difensivo porta al rosso di Konsel. Per far entrare il portiere di riserva Chimenti, il boemo sostituisce proprio Abel, fino a quel momento migliore in campo e tornato a giocare dopo una prolungata esclusione proprio per motivi tecnici visto che Zeman gli preferiva spesso Delvecchio. Quando la lavagnetta luminosa si alza segnalando il suo numero di maglia, l’argentino sbotta e scarica sull’allenatore tutto il veleno accumulato nelle settimane precedenti. L’insulto è di quelli che a Roma, versante giallorosso, tocca l’apice dell’offesa: «Sei un laziale, vaffanculo». Il tutto condito da un epiteto sulla madre del tecnico che è facilmente intuibile. Questa volta però è chi siede in panchina ad avere la meglio: a fine stagione l’attaccante si accaserà al Parma. La Roma vincerà 2-1 e durante la settimana Balbo e Zeman si chiariranno con relative scuse dell’argentino che 7 giorni dopo andrà a segno contro il Vicenza iniziando una primavera gradevole per i giallorossi che centrano il quarto posto. A fine stagione però fu proprio Balbo a fare le valigie direzione Parma per poi tornare in tempo per vincere lo scudetto del 2001. Anni dopo i due rideranno della vicenda.

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