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Coronavirus, caso sospetto nel River: il club si rifiuta di giocare. E la federazione promette sanzioni

Il club platense ha deciso di "restare chiuso" fino a data da destinarsi in seguito ad alcuni sintomi fatti registrare da Gutierrez. Scelta che va contro la linea del governo, la Superliga reagisce

Redazione

L'emergenza coronavirus ha ormai assunto una dimensione globale, dichiarata pandemia dall'Organizzazione Mondiale della Sanità. In Europa il calcio si sta fermando nella sua totalità, ma in altre parti del mondo non si è ancora arrivati a questa decisione. Come accaduto in Argentina, dove la Superliga ha diramato un comunicato ufficiale dove chiarisce la posizione della federazione e della nazionale in generale: si può giocare a porte chiuse, così come le attività sportive e tutte le altre professioni, possono andare avanti normalmente. Una nota comparsa in seguito alla decisione da parte del River Plate di non scendere in campo nel match di campionato contro l'Atletico Tucuman. "Seguendo i suggerimenti dell'Organizzazione Mondiale della Sanità e attenti alle differenti indicazioni del governo argentino e della Città di Buenos Aires sulla pandemia coronavirus, il River Plate informa che il club resterà chiuso nella sua totalità da sabato 14 marzo fino a tempo indeterminato", si legge nel comunicato della società platense.

In sostanza, il Riversi rifiuta di scendere in campo stasera al 'Monumental' contro il Tucuman: "In questo modo, il club cerca di salvaguardare la saluta dei suoi membri, dai dipendenti alle centinaia di persone che partecipano alle numerose attività ogni giorno. Riteniamo che la competizione comporti molti rischi per la salute dei calciatori e dello staff coinvolto in un match ufficiale. Il fatto che oggi uno dei nostri giocatori abbia mostrato sintomi compatibili con il coronavirus conferma il pericolo e ci costringe a essere consapevoli delle conseguenze, oltre al fatto che la diagnosi non è stata confermata e Thomas Gutiérrez sta meglio. Alla luce di questo, il River Plate ha deciso che, per causa di forza maggiore, non scenderà in campo nella partita di sabato 14 contro l'Atletico Tucuman. La stessa decisione sarà applicata alle altre categorie".

Un comportamento e una scelta che sono piaciute affatto alla Superliga, che ha rincarato la dose: "L'atteggiamento da parte di un nostro membro che va in direzione opposta alle indicazioni del nostro paese, alle quali tutti devono essere subordinate, sarà soggetto a sanzioni".