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Caso Napoli-Roma, Giuntoli e il club patteggiano dopo gli insulti ai dirigenti giallorossi

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Il ds dei partenopei punito per aver preso a male parole i dirigenti giallorossi durante la partita dello scorso 5 luglio

Redazione

Si chiude la lunga coda giudiziaria su Napoli-Roma del 5 luglio scorso, partita preceduta dalla lite tra i dirigenti delle due squadre riguardo alla sistemazione dei calciatori giallorossi in panchina (la Roma decise di farli sedere tutti accanto a Fonseca, nonostante il Napoli chiedesse di mandarli in tribuna per il protocollo Covid). Il club partenopeo e il direttore sportivo Cristiano Giuntoli, come riporta "Il Tempo", hanno deciso di patteggiare la pena: alla società e al ds arriveranno solo due piccole ammende. La richiesta è stata presentata dall'avvocato Mattia Grassani alla Procura Federale, che ha girato la pratica per l'ok formale alla Procura generale dello sport del Coni.

La lite è emersa nell'ambito del procedimento che portò alle sanzioni per i romanisti Fienga e Manara, squalificati rispettivamente 30 e 20 giorni. Nella memoria difensiva presentata dalla Roma, il team manager Gianluca Gombar riferì di una accesa lite con Giuntoli, scoppiata prima della partita di fronte all'arbitro Gianluca Rocchi. Tra i vari testimoni, pure Vito Scala e gli addetti stampa Luca Pietrafesa e Gianni Castaldi. Nell'ambito dei vari interrogatori è poi emerso che Giuntoli prese a male parole dirigenti e altri esponenti della Roma.

E' stato inoltre archiviato il caso di Roma-Fiorentina dello scorso 1 novembre, quando secondo gli ispettori federali i giocatori giallorossi erano seduti in panchina senza rispettare il distanziamento. Patteggiamento, invece, su un episodio decisamente singolare: quello del 22 giugno, quando la Roma si allenò all'Olimpico e gli incaricati ai tamponi non furono fatti entrare allo stadio, in quanto i loro nomi non erano presenti nella lista degli ammessi all'impianto.