Thomas Hassler
- Nazionalità:Germania
- Età:58 (30 maggio 1966)
- Altezza:1.66 m
- Peso:67kg
- Piede:Destro
- Valore di mercato: mln
PROFILO
HASSLER, LA BIOGRAFIA
Thomas Jurgen Hassler è un ex calciatore che ha giocato più che altro come centrocampista, pur avendo doti offensive, tanto da essere impiegato spesso anche come trequartista. Tedesco, il calciatore, è nato il 30 maggio del 1966 a Berlino Ovest ed è stato in Italia dal 1990 al 1994 dove ha vestito le maglie della Juventus e della Roma e dove è stato soprannominato 'Tommasino'. Sia per la sua statura, alto 166cm, sia per il carattere allegro, aperto ed espansivo. Negli anni ha spesso dichiarato di essere rimasto molto legato, affettivamente, alla Roma, sia per come è stato accolto nella squadra sia per il rapporto avuto con la piazza. Era ambidestro, dotato di un ottimo controllo di palla e capacità di dribbling. Un'altra delle sue caratteristiche era un'ottima percentuale di realizzazione sui calci piazzati. Dopo aver smesso di giocare a calcio è diventato allenatore.
LA CARRIERA
Thomas Hassler ha cominciato a giocare a calcio già da giovanissimo, in una squadra di Berlino vicino casa - Reinickendorfer Füchse - dai 12 ai 16 anni. Nel 1983 infatti è stato tesserato dal Colonia e nel 1984 ha firmato il suo primo contratto da professionista. Nella sua prima stagione ha giocato 6 partite in Bundesliga e 1 in coppa Uefa, per un totale di 297 minuti. Dopo il primo anno tra i 'grandi', ha conquistato la fiducia dell'allenatore che nella stagione 1985-86 lo ha impiegato 21 volte in campionato e 7 in Uefa. Anche in questo caso, come nel primo anno, Hassler si è reso protagonista di buone prestazioni, ma senza segnare neanche una rete. Ha dovuto aspettare fino alla stagione successiva per mettere a segno il suo primo gol, contro il Kauserslautern, il 22 novembre del 1986, in campionato. In quegli anni veniva spesso impiegato come trequartista, ma ha giocato anche da centrocampista centrale e a destra sempre a centrocampo. La vera consacrazione, per il calciatore tedesco, è arrivata nel campionato 87-88. 'Tommasino', infatti, in quell'anno ha giocato un totale (compresa la coppa di Lega), di 36 partite e segnato 5 gol, tutti in Bundesliga (in quell'anno il Colonia non ha giocato in Uefa). E' arrivato poi l'anno in cui la squadra ha concorso per il primo posto in classifica. Alla fine del 88-89 la squadra di Hassler si è qualificata al secondo posto sotto al Bayern Monaco e lui ha contribuito al raggiungimento del risultato con 22 presenze in campionato e 5 gol. A cui vanno aggiunte altre 8 presenze tra coppa di Germania e Uefa e un gol in coppa di Lega. Hassler ormai è diventato un punto fermo della squadra che anche nell'anno successivo si è piazzata al secondo posto sempre dietro al Bayern e lui ha giocato 47 partite, 34 in campionato e segnato 6 reti, tutte nella Bundesliga. Proprio alla fine di quella stagione Hassler ha lasciato il Colonia ed è stato acquistato dalla Juventus per 11 miliardi di lire. In bianconero è rimasto un solo anno e non ha neanche lasciato il segno. Il tedesco non ha avuto il tempo di ambientarsi in serie A e confermare i numeri mostrati nel suo campionato. C’è da dire che in quella stagione, alla guida dei bianconeri, c’era Maifredi e tutta la squadra ha attraversato un periodo di difficoltà. Alla fine del 90-91 la Juve non si è qualificata in Europa e si è piazzata solo al settimo posto in serie A. Insomma, non la stagione migliore per approdare in bianconero dove alla fine è rimasto un solo anno. Nel 1991 è stato acquistato dalla Roma per 12 miliardi di lire. Da Torino è andato via dopo aver giocato 45 partite e segnato tre gol. In giallorosso è sembrato subito a suo agio, forse anche grazie all’anno di rodaggio all’ombra della Mole, fatto sta che nella capitale ha conquistato subito il pubblico, soprattutto dopo il gol al derby, segnato nella gara di ritorno in campionato (finita 1-1), il 1° marzo del 1992. Quella nella stracittadina, è stata una delle tre reti fatte in quell’anno da Hassler, che in totale ha giocato 44 partite tra campionato e coppe con la Roma piazzata al 5° posto in classifica. L’anno successivo, sono state 42 le partite giocate con la maglia della Roma, 9 i gol segnati, uno alla Juventus in campionato. L’ultima stagione in Italia è stata quella del 93-94, chiusa con 32 partite e due gol segnati, entrambi in campionato. Dopo i quattro anni passati in Italia ha deciso di tornare in Germania, sponda Karlsruhe dove è rimasto per quattro stagioni. Nella seconda, delle sue quattro di permanenza, ha vinto la Coppa Intertoto, oltre ad aver aiutato la squadra a qualificarsi, per due anni consecutivi, per la coppa Uefa. Il quarto anno è stato quello invece della retrocessione della squadra nella serie 2 della Bundesliga. Alla fine, ha lasciato il club dopo aver giocato 157 partite e segnato 44 reti. Quello successivo, è stato l’anno del Borussia Dortmund in cui è rimasto una sola stagione, giocato 19 partite e segnato 3 gol. Nel 1999 è passato al Monaco 1860 in cui ha raggiunto una vera e propria consacrazione. Nella prima stagione ha aiutato la squadra a qualificarsi al quarto posto in classifica. Dopo 141 partite e 26 gol ha lasciato di nuovo la Germania ed è passato in quella che sarebbe stata la sua ultima squadra: il Salisburgo. Era l’estate del 2003 e un anno dopo, con 21 presenze e due gol, ha dato l’addio al calcio.
La
La sua prima volta con la maglia della nazionale, in assoluto, è stata il 29 ottobre del 1986, con l’Under 21, a 20 anni e 4 mesi. Una partita giocata, con Berti Vogts sulla panchina. Poi il 17 settembre del 1988 ha esordito con la squadra Olimpica a 22 anni compiuti da poco più di tre mesi (che si è qualificata terza a Seul). L’allenatore era Hannes Lohr e sono state sei le partite giocate. Era solo il preludio di una carriera più che brillante vissuta con la maglia della selezione del suo paese. Il 31 agosto del 1988 infatti, Franz Beckenbauer lo aveva già convocato con la nazionale maggiore con cui ha collezionato 101 partite e 11 gol, oltre ad una vittoria mondiale, nei campionati del 1990 giocati in Italia e vinti in finale contro l’Argentina di Diego Armando Maradona allo stadio Olimpico di Roma. Oltre al 90, ha preso parte alla coppa del Mondo anche nel 1994 e nel 1998. Hassler ha indossato la maglia della nazionale anche negli europei del 1992, quelli del 1996 che hanno consacrato la Germania campione e quelli del 2000. E nella bacheca del calciatore sono presenti quattro trofei. Campione del mondo del 1990, e d’Europa del 1996 oltre ad essersi assicurato il titolo di calciatore dell’anno, in Bundesliga negli anni 1989 e 1992.
La passione per il Rock e la carriera da allenatore
Dopo aver smesso di giocare a pallone, Hassler ha studiato per diventare allenatore. Così nel 2006 è tornato a casa, nel Colonia che lo ha visto crescere come calciatore professionista ed è diventato il responsabile tecnico delle giovanili del club. Dopo circa un anno di esperienza, è passato alla prima squadra, come secondo allenatore. Contemporaneamente ha ricoperto il ruolo di vice del commissario tecnico della nazionale nigeriana, guidata da Berti Vogts (che era stato il suo allenatore nell’under 21 tedesca). Finita l’esperienza nella prima squadra del Colonia, è tornato nelle giovanili, come secondo del tecnico della squadra Under 17 e dell’Under 19. E’ rimasto nello staff tecnico del Colonia fino al 2011, poi ha scelto di diventare primo allenatore di squadre che militavano in campionati minori (prima alla guida del Padideh Shandiz e poi del Club Italia Berlino).