Cristian Chivu
- Nazionalità:Romania
- Età:43 (26 ottobre 1980)
- Altezza:1.84 m
- Peso:81kg
- Piede:Sinistro
- Valore di mercato: mln
PROFILO
Biografia
Cristian Chivu è un ex calciatore, nato in Romania – a Resita – il 26 ottobre del 1980. Il suo ruolo era difensore centrale, ma aveva abilità per poter giocare anche come terzino sinistro e mediano. Soprattutto era noto per aver un ottimo tiro ed era bravo sui calci di punizione. Chivu, in Italia, ha trascorso quattro stagioni nella Roma, e sette nell’Inter. Dal 2008 è sposato con Adelina Elisei, una ex modella e giornalista sportiva rumena. La coppa ha avuto due figlie, Natalia e Anastasia. Dopo essere tornati a Bucarest, dopo l’addio al calcio di Chivu, sono rientrati a Milano per impegni lavorativi dell’ex giocatore.
Curiosità
Chi allena oggi Cristian Chivu? Fino al giugno del 2024 ha allenato l’Under 19 dell’Inter. Ha cominciato la sua carriera come tecnico delle giovanili dall’Under14, sempre in nerazzurro, nel 2018, poi è passato all’Under 17 e all’U18, fino ad arrivare alla Primavera con cui ha vinto lo scudetto nel 2022.
La carriera
Cristian Chivu ha cominciato a giocare a 11 anni nella squadra della sua città, CSM Resita dove è rimasto fino a 18 anni, per poi passare, per una stagione, all’U Craiova fino al 1999. La carriera professionistica di Chivu è partita ad Amsterdam, quando è stato acquistato dall’Ajax dove ha cominciato a farsi spazio e a far emergere tutte le sue capacità da difensore centrale. Sulla panchina del club olandese c’era Koeman che ha apprezzato subito le capacità del calciatore rumeno che, oltre alla tecnica, ha mostrato subito un carattere da leader, capace di guidare la difesa già in età giovanissima. Tanto che nel 2001 è diventato il capitano della squadra, con cui ha vinto lo scudetto e la Coppa d’Olanda. Chivu è rimasto quattro anni con i lancieri, ha giocato 142 partite e segnato 13 reti, di cui diversi su punizione. È stato importante anche nel percorso compiuto dall’Ajax fino alla finale di Champions League, nella stagione 2002/03. Proprio alla fine di quell’annata, il calciatore ha lasciato Amsterdam, ed è stato acquistato dalla Roma per 18 milioni di euro. È stato uno dei colpi più importanti messi a segno dalla gestione Sensi, in quegli anni sulla panchina giallorossa c’era Fabio Capello che lo ha voluto fortemente per comporre la coppia con Walter Samuel. E i due si completavano in modo perfetto in campo, Chivu ha giocato da subito come se fosse sempre stato in quella linea difensiva. La Roma, alla fine di quella stagione, è stata la squadra che ha preso meno gol di tutto il campionato. Cosa che non è bastata per vincere lo scudetto, andato al Milan, con i giallorossi secondi. Dopo un inizio spumeggiante e una stagione decisamente giocata ad altissimi livelli, Chivu si è infortunato all’inizio della successiva. Già fermato da qualche problema muscolare nel maggio del 2004, nell’agosto dello stesso anno, si è rotto il metatarso ed ha saltato gran parte della stagione perché non riusciva a ritrovare la condizione giusta per tornare a disposizione di Capello. La prima partita giocata è stata il 13 marzo del 2004 contro il Cagliari (persa dalla Roma per 3-0). Alla fine, ha chiuso quella stagione disputando 15 partite (e due reti). Nell’agosto del 2004, alla Roma, era arrivato Philippe Mexes, difensore centrale francese, per sostituire Samuel passato all’Inter. Rientrato dagli infortuni, Chivu ha fatto coppia con lui per due anni; i due hanno trovato subito un’intesa perfetta, e dato sicurezza alla squadra e solidità al reparto difensivo. Nella stagione 2005/06, il difensore rumeno ha trovato più continuità ed ha giocato 38 partite. Anche se gli infortuni muscolari lo hanno continuato a tormentare, tanto che nella capitale qualcuno ha cominciato a dubitare sulla sua tenuta fisica e tanto da essersi guadagnato anche il soprannome di ‘Cristal Chivu’ o anche Swarovski per la sua fragilità. Nella stagione 2006/07 ha giocato 42 partite, tra campionato e coppe. In quella stessa annata, la sua ultima in giallorosso, ha vinto la coppa Italia. Ha lasciato la capitale dopo quattro anni, 124 partite e sei gol. Nel luglio del 2007 è diventato un giocatore dell’Inter, per 16 milioni di euro. La trattativa non è stata semplice, ma alla fine i nerazzurri sono riusciti ad assicurarsi il difensore che ha firmato un quinquennale. Il 19 agosto ha giocato la sua prima partita proprio contro la Roma, per la supercoppa italiana andata ai giallorossi. Anche se l’esordio non è stato dei migliori, alla fine della stagione i nerazzurri hanno vinto lo scudetto, ma i problemi fisici non hanno abbandonato Chivu che ha avuto un infortunio alla spalla che, comunque, non gli hanno impedito di giocare 36 partite. All’inizio del 2010, invece, è stato vittima di un serio infortunio al cranio. Il 6 gennaio, durante la partita con il Chievo, ha avuto uno scontro con Pellissier che gli ha comportato la frattura del cranio, immediatamente dopo l’accaduto è stato portato d’urgenza all’ospedale ed è stato operato. Ci sono voluti tre mesi per rivederlo in campo, è rientrato il 24 marzo contro il Livorno. Il calciatore, da quel momento, è sceso in campo indossando un caschetto protettivo. Quella è stata la stagione del triplete, con Mourinho sulla panchina nerazzurra. A causa dell’infortunio alla testa, Chivu – come poi ha spiegato in un’intervista – era costretto ad assumere dei medicinali che influivano sul suo comportamento. Il 3 febbraio del 2011 si è reso protagonista di un episodio spiacevole: ha colpito con un pugno il difensore del Bari, Rossi, per poi scusarsi in lacrime nel post-partita. Quattro le giornate di squalifica che gli sono state comminate in quell’occasione e l’Inter non ha fatto ricorso. Qualche settimana dopo è stato di nuovo al centro di un episodio che gli è costato un’espulsione, commettendo un duro fallo su Pato, durante il derby con il Milan del 3 aprile del 2011. Arrivato alla scadenza del contratto, ha scelto di rinnovarlo facendosi ridurre l’ingaggio così è rimasto anche per la stagione 2012-13, ma all’inizio dell’anno ha subito un infortunio al secondo dito del piede destro e si è dovuto operare, dovendosi fermare per quattro mesi. Al rientro ha ammesso più volte di aver dei problemi proprio a causa dell’intervento al piede, tanto da doversi operare altre due volte per lo stesso problema, fino a che, nel 2014, ha deciso, con la società, di ritirarsi e di sciogliere il contratto che legava le due parti. Ha lasciato l’Inter dopo 169 partite e tre reti; ha chiuso la carriera con 491 partite giocate e 27 gol. Durante l’intervista di saluto al calcio, rilasciata al canale ufficiale dell’Inter, ha sottolineato quanto fosse grande il dispiacere per aver dovuto interrompere la carriera, prima di quanto avesse voluto, sottolineando quanto avesse temuto di doverlo fare dopo l’incidente alla tesa, invece superato. Era forte il rammarico e il dispiacere di aver dovuto dare l’addio, alla fine, per un problema apparentemente meno grave dell’operazione alla testa.
La nazionale
Chivu ha cominciato ad indossare la maglia della Romania dall’under 18, con cui ha collezionato 12 presenze. Passato all’U21, ha indossato la maglia per 13 volte senza mai segnare. Poi è passato alla nazionale maggiore con cui ha esordito il 18 agosto del 1999, a 18 anni e 9 mesi. Con la selezione del suo paese ha giocato 75 partite e segnato tre reti. Ha preso parte alle spedizioni di Euro 2000 e del 2008. Chivu ha dato l’addio alla nazionale nel 2011, perché aveva continui problemi fisici e voleva dedicarsi completamente alle squadre di club. Ha giocato l’ultima partita con la maglia della Romania il 17 novembre del 2010 giocando in amichevole contro l’Italia.
Palmares
Chivu ha vinto il campionato con l’Ajax nel 2002 e tre scudetti con l’Inter, nel 2008, nel 2009 e nel 2010. Sempre con l’Ajax ha vinto la coppa dei Paesi Bassi nel 2002. In Italia ha vinto la Coppa Italia con la Roma nel 2007 e due con l’Inter nel 2010, 2011. Con i nerazzurri ha vinto anche la supercoppa italiana nel 2008 e nel 2010. Nell’anno del Triplete con l’Inter ha vinto anche la Champions sempre nel 2010 e una coppa per club.
La carriera da allenatore
Cristian Chivu, nel 2017, ha cominciato il corso da allenatore UEFA per le squadre giovanili e che da l’abilitazione per allenare in serie C ed essere il secondo in Serie B e A. Nel dicembre dello stesso anno ha finito e superato il corso, ottenendo la licenza. Tornano temporaneamente in patria, nel luglio del 2018 è stato chiamato dall’Inter per entrare a far parte dello staff tecnico delle giovanili. Così Chivu, con la sua famiglia, è tornato a vivere a Milano per allenare la squadra U14 nerazzurra. L’anno successivo è passato alla guida dell’Under 17, mentre ha continuato a studiare per diventare allenatore professionista di prima categoria. Nel 2020 gli è stata affidata l’Under 18 dell’Inter, con cui è arrivato alla semifinale scudetto. Coì, l’anno dopo, è diventato l’allenatore della Primavera con cui ha raggiunto gli ottavi di Coppa Italia e ha vinto lo scudetto – battendo la Roma in finale – di categoria, il decimo della storia. Nel gennaio del 2023 ha perso la partita valida per assegnare la supercoppa, contro la Fiorentina. Nella stagione successiva si è classificato primo nella fase a gironi per lo scudetto, ma poi ha perso la semifinale e alla fine della stagione ufficiale ha deciso di dare l’addio alla panchina della Primavera dell’Inter.