Loro sanno come si fa. Edin Dzeko e Henrikh Mkhitaryan affrontano il loro passato che si chiama Manchester United, ma con un occhio al futuro ancora incerto. L'armeno è in scadenza di contratto, con opzione di rinnovo, e deve decidere il suo futuro. Il bosniaco è decisamente più lontano da Trigoria, visti anche i piani della società. Il tempo delle scelte è molto vicino, ma ora per entrambi c'è solo il Manchester. Dzeko lo ha già sottolineato, è un “match speciale”, un derby che fino a sei anni fa ha giocato con la maglia del City. Per lui sette gol ai Red Devils, cinque con i Citizens (due doppiette) e due ai tempi del Wolfsburg. Considerando anche due assist, in nove incroci un bottino niente male. Mkhitaryan con la maglia dello United ci ha giocato, segnando 13 gol con 11 assist in 63 partite, e vincendo tre trofei. Con tanto di firma nella finale vittoria di Europa League contro l’Ajax di quattro anni fa. Da avversario solo due le partite giocate dall’armeno contro lo United, con un gol all’attivo, ai tempi dell’Arsenal. In ogni caso la doppia sfida col Manchester sarà un crocevia importante a livello di tempistiche, perché a prescindere dal risultato la Roma ha intenzione di definire il nuovo allenatore prima dell'eventuale finale di Europa League in programma il 26 maggio.
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Roma, Dzeko e Micki tra firma e addio: dopo il Manchester la verità
I due veterani giallorossi sono al bivio, che potrebbe portarli altrove: il bosniaco sembra destinato a lasciare Trigoria, per l'amrnoe il discorso resta aperto
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Quale sarà il futuro di Dzeko e Mkhitaryan
Dzeko e Mkhitaryan però saranno protagonisti anche nelle strategie di mercato di Tiago Pinto e del nuovo allenatore. Due destini ad oggi in bilico per motivi diversi. Miki è in scadenza di contratto, dopo l’anno in prestito dall’Arsenal la scorsa estate ha firmato da svincolato per la Roma un contratto annuale con opzione per il prolungamento fino al 2022. Fino a qualche tempo fa il rinnovo sembrava una formalità, solo che ad ora di firme non se ne sono viste. L'armeno è stato uno dei trascinatori, 11 gol totali in stagione, il rinnovo dipende da lui ma vorrebbe conoscere i progetti della società. E quindi il nuovo allenatore, che potrebbe essere Maurizio Sarri. Nonostante qualche problemino fisico e un digiuno realizzativo che dura da un paio di mesi, Mkhitaryan ha dimostrato di essere ancora decisivo ai massimi livelli e vorrebbe garanzie di competitività. L’arrivo eventuale di Sarri potrebbe stuzzicarlo, si parla già di un ipotetico ruolo da falso nueve, potrà essere decisivo anche un colloquio con il nuovo tecnico per convincerlo - insieme a Pinto - della bontà del progetto giallorosso.
Discorso leggermente diverso per Edin Dzeko, che invece ha ancora un altro anno di contratto, firmato nell’estate del 2020, dopo essere stato a un passo dall’Inter. Oltre alla questione tecnica, in ballo c’è anche quella economica. I ragionamenti della società vanno nella direzione di un abbassamento del monte ingaggi, con quello da 7,5 milioni netti del bosniaco che pesa e non poco. Inoltre nei piani della società c’è un ringiovanimento importante della rosa e non a caso potrebbe restare Borja Mayoral (24 anni), con l’arrivo di un giovane in rampa di lancio. Il sogno sarebbe Vlahovic, ma costa una tombola. A gennaio poteva andare nuovamente via dalla Roma dopo la rottura con Fonseca, poi la tregua per il bene della maglia. Una separazione che potrebbe essere solo rimandata di pochi mesi, con lo scenario di una risoluzione consensuale in modo da alleggerire il bilancio e lasciare il cartellino a Dzeko, libero di decidere la sua ultima avventura. Da valutare in ogni caso quelle che saranno anche le volontà del nuovo allenatore, ma la linea della società sembra già tracciata per il numero 9 che chiuderebbe una storia meravigliosa, da leggenda romanista. Dzeko e Mkhitaryan sono in attesa del futuro, in bilico, ma ora c’è un presente che parla inglese e li chiama a un'impresa epica. E loro sanno come si fa.
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