IACOPOSAVELLI: "La Roma cambia metodo. I nomi che giravano non avevano senso, si è arrivato al divorzio perché la società ha capito che questo non è il modo di fare mercato, cioè affidarsi al metodo di Sabatini, alle sue conoscenze e al suo ciclo, che evidentemente è terminato. Gli americani vogliono portare un contributo al modo di fare calcio in Italia e in Europa e la figura di Massara è stata individuata utilizzando dei sistemi e delle metodologie statistiche. Sono cambiate le idee, ci si lascia con la consapevolezza di lasciar partire un grande direttore sportivo, lascia perché cambia il metodo. Questo metodo non è che non funzionava, oggi Pallotta non è più disposto a mettere i soldi e dire ai dirigenti 'pensateci voi', evidentemente vuole introdurre una serie di cose che porta lui qui ed è legittimo. Non si può discutere quello che ha fatto guadagnare alla Roma Sabatini, il problema è che Pallotta non vuole più affidarsi ad uno che fa il mercato da solo. Vuole fare trading in modo diverso. A Roma si lavorerà in team, non ci sarà qualcuno che si occuperà esclusivamente di mercato. Non ci sarà alcun Braida, alcun Corvino o questi nomi qua, altrimenti rimaneva Sabatini"
rubriche
‘RADIO PENSIERI’, DOTTO: “La necessità di vincere ha virato Sabatini verso altre mete”
Quello delle radio romane è un fenomeno che non ha eguali nel resto d’Italia. Una pluralità di stazioni a fungere da piattaforma, una schiera di giornalisti, ex calciatori e opinionisti ad animare lo spettacolo. Ecco le opinioni dei...
UGOTRANI: Cominciamo a dire la verità: Massara è il delfino di Sabatini, quindi non è la fine di un'era, almeno per ora. Non ci deve interessare ciò che legge Sabatini, ciò che ha studiato, sennò finiamo fuori zona e ci finiamo spesso. Lui elogia l'acquisto di Ibarbo, per me è stata una delle cose peggiori che ho visto nella storia della Roma. Mi devi prendere gli attaccanti per stare dietro alla Juve e Ibarbo quanti gol ha fatto in giallorosso? Compri Doumbia e quello sta in piscina invece di allenarsi. Prendiamo atto dei numeri e valutiamo il DS. Parliamo delle commissioni, la Roma è in testa, duplica la Juve e triplica la Lazio, ma perché a costo zero non ci prendiamo i campioni come fanno i bianconeri? Che si prendono Pirlo, Khedira e Dani Alves a 0 e noi evitiamo di prendere Verratti perché troppo basso Nell'elenco si leggono solo scelte giuste e tra queste ci sta Ibarbo. Non mi interessa dei secondi posti, un secondo posto a diciassette punti è un secondo posto particolare. Quanti ne contiamo di secondi posti? Contiamo le partite che contano: Coppa Italia, 26 maggio, io quello mi ricordo. Un 6-1 e un 7-1 in Europa, questo mi ricordo. L'eliminazione in Coppa Italia con lo Spezia, questi sono i risultati di Sabatini"
MASSIMO CECCHINI: "Arriverà la cultura della vittoria? Con Massara? O con Baldini che gestisce da Londra? La porterà Zecca lavorando un po' a Roma e un po' a Boston? Pallotta direttamente dall'America? Credo che abbiamo sulla panchina un allenatore che sta portando questa mentalità in un ambiente che non la conosce, Sabatini non ha fatto vincere nulla e adesso dobbiamo solo aspettare gli sviluppi derivanti dalle sue dimissioni"
FABRIZIO ASPRI: "La conferenza di Sabatini è stata molto interessante, quel giocatore che non è arrivato nel mercato estivo è evidentemente la goccia che ha fatto traboccare il vaso. L'andazzo già non gli piaceva sicuramente, il mondo del mercato è cambiato, ma la sua decisione è stata condizionata senza dubbio da questo mancato arrivo, adesso scopriremo qual era questo nome".
MAURIZIO CATALANI:“Sabatini era già andato via come direttore sportivo, aveva chiesto a maggio la rescissione del contratto. Non so se le motivazioni dell’addio le dirà oggi, ma a noi risulta che non ci fosse più un rapporto con Pallotta. Io non piango per Sabatini, lui è uno straordinario direttore sportivo per una grande provincia, ma non per Roma”
MAX TONETTO:“Sabatini non l’avrei cambiato, ma avrei cercato di coadiuvarlo mettendogli vicino qualcuno a supportarlo. Non ci sono in Italia così tanti diesse che hanno la capacità di prendere talenti come sa fare Sabatini.”
LUCA VALDISERRI: "Con l’addio di Sabatini adesso non c’è più un dirigente della prima era americana. Una delle grandi domande è capire il ruolo di Franco Baldini ora che non c’è più un diesse del peso, nel bene e nel male, di Sabatini. Il metodo di lavoro ha portato grandi risultati dal punto di vista imprenditoriale, anche se io non ne sono convinto al 100%, ma abbiamo visto che non funziona per portare successi alla squadra. In questo momento i tifosi della Roma avrebbero tante domande da fare al presidente Pallotta, dovrebbe indire una conferenza stampa per trattare un po’ di argomenti".
ROBERTO INFASCELLI:“Il professionista Sabatini ha vissuto la Roma a 360°, ci ha sempre messo la faccia e non si è mai nascosto nei momenti negativi. L’interrogativo adesso è capire chi sarà il suo successore, se Massara sarà il diesse temporaneo o definitivo. Credo che la linea sarà simile a quella di Sabatini, perché il club ha bisogno delle plusvalenze vista l’assenza di un mai sponsor”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA