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‘RADIO PENSIERI’, DOTTO: “La necessità di vincere ha virato Sabatini verso altre mete”

Redazione

GIANCARLO DOTTO: "Sabatini ha sicuramente lasciato un grande vuoto. Non so se è stato il migliore o il peggiore nella storia della Roma, ma è quello che mi ha più inorgoglito. Le parole di oggi erano la testimonianza di un'appartenenza alla società che io ho sempre rispecchiato. La sua totale identificazione con il mondo Roma a me è sempre arrivata, questi eccessi verbali, questo modo diluviante e narcisista di parlare non vuol dire che non sia sincero, anzi, secondo me lui e Spalletti si assomigliano molto e sono due personalità forti, che si emozionano nel fare il loro lavoro e lo esternano in modo a volte sbagliato. I suoi errori sono la conseguenza di una politica societaria sbagliata. "L'errore di questa Roma è di non aver mai avuto continuità" ha detto, la vera dannazione era fare numeri circensi in cui il suo talento si è esaltato, ma certamente non ha fatto bene alla Roma. Lascia un vuoto. Io non ricordo un dirigente che abbia interpretato con tale passione e identificazione il suo ruolo. In questi cinque anni la Roma è stata la sua vita. Nel momento in cui si lascia con la Roma è giusto misurarsi con l'entità emotivo di questo abbandono e l'uomo che lo sostituisce è una persona interessantissima e molto diversa da Sabatini, ha una sua notevole personalità e la timidezza può essere una virtù. La passione di Sabatini nel suo mestiere è evidente, l'aplomb di Massara non è da meno. Gli manca quel piacere dell'azzardo che ha tanto Walter, ma potrebbe svelare altre strategie che l'altro non ha. Sarà una grande scoperta e auspico che possa diventare un altra storia importante per la Roma. Potrebbe riuscire ad essere ciò che non è stato Sabatini, riuscendo a trasformare il tutto in qualcosa di più ragionato e di meno audace. Oggi non possiamo non misurarci con questo vuoto. Mi ha colpito il passaggio in cui parla di Totti in quel modo, questo 'effetto tappo', non è facile per dirlo un dirigente della stessa società. Bisogna riconoscere che già ne aveva parlato in passato. Avrei preferito che avesse fatto nomi e cognomi di quelle persone che ha nominato in conferenza, questi 'sciacalli', qualcuno si incarichi di fare tali nomi altrimenti si rischia di alludere ad un grande gruppo dai quali non si possono distinguere questi elementi. La 'necessità di vincere' di cui parla lo ha virato verso altre destinazioni. Walter considera Spalletti un genio e me l'ha detto personalmente prima che il tecnico tornasse alla Roma, quindi le parole su di lui non sono state dette a caso".

RICCARDO ‘GALOPEIRA’ ANGELINI: “La Roma perde un direttore sportivo di grande valore. Se ci mettiamo a vedere le operazioni che ha fatto e tutto quello che ha portato nelle casse della Roma, c’è solo da dire che ha fatto più cose positive che negative. Mi ha sorpreso molto il sentimento che ha messo per la Roma, quante volte si è esposto e si è assunto delle colpe anche non sue. Lui non va via solamente per l’ambiente, che ha contribuito, credo che nella Roma sia successo qualcosa. Non solo per le operazioni di mercato non andate in porto, ma perché non è riuscito a lavorare come lui voleva. Per me è una grande perdita”

 

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