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Gol e maglia da titolare: dopo Marassi, Zaniolo va a caccia di rivincite

Gol e maglia da titolare: dopo Marassi, Zaniolo va a caccia di rivincite - immagine 1
L’attaccante non segna in A da dieci mesi. Ma il digiuno all’Olimpico è di quasi 3 anni. L’ultima gioia proprio contro gli azzurri. E vuole cancellare la panchina di Genova

Redazione

Da oggi ci metterà tutto se stesso, probabilmente anche più del solito. Perché con il Napoli, domenica prossima, vuole esserci. Stavolta però da subito, scrive Andrea Pugliese su La Gazzetta dello Sport, con quella maglia da titolare che si sente addosso e che a Genova è stato costretto a sfilarsi di dosso. Nicolò Zaniolo la sua rivincita ce l’ha pronta, vuole una serata da protagonista assoluto e forse quella con gli azzurri può diventare anche la serata perfetta. Perché all’Olimpico (in campionato) sono quasi tre anni che Nicolò non esulta, non gioisce, non riesce a fare gol. L’ultima volta fu proprio un Roma-Napoli del 3 novembre del 2019, con i giallorossi che si imposero grazie ad una sua rete e ad una di Veretout, salendo temporaneamente al terzo posto. Ecco allora che tutto torna, anche qui. Con la Roma di oggi che il terzo posto ce l’ha nel mirino e Zaniolo, invece, che quel mirino lo ha piazzato proprio sul Napoli di Spalletti.

Oggi la Roma tornerà ad allenarsi a Trigoria e per Zaniolo inizierà la sua personale corrida, quella che dovrà portarlo a riprendersi il posto da titolare. Non che una panchina segni un destino, intendiamoci, ma è evidente che il fatto di non esser partito dal via a Marassi gli abbia lasciato un pizzico di amarezza in bocca. Insomma, l’esclusione di Genova un po’ gli ha fatto male, perché Nicolò si aspettava di giocare dall’inizio, avendo anche riposato giovedì scorso, a Siviglia, a causa della squalifica in Europa League. E quella rabbia accumulata in panchina l’ha iniziata a buttare un po’ dentro gli ultimi minuti di Marassi e il resto se l’è tenuta per domenica sera. Del resto, anche l’assenza del gol sta cominciando a pesargli, considerando che in queste prime 8 partite stagionali in cui è sceso in campo ancora non ha mai segnato (a Marassi ci era anche riuscito, annullato però per fuorigioco). Un’altra assenza che pesa e che riporta la lancetta del tempo al 23 gennaio scorso, quando ad Empoli è arrivata la sua ultima rete in Serie A. Un digiuno di quasi dieci mesi, francamente troppo per un attaccante che aspira ad un rinnovo contrattuale che ha come base una piattaforma da 4 milioni di euro.

D’altronde la partita con il Napoli sarà tutta altra storia rispetto a quella con la Sampdoria. Perché la squadra di Spalletti tende a fare la partita, viene da dieci vittorie consecutive e vive un momento di grande euforia. Insomma, ci sono tutti i presupposti per giocare con Zaniolo da subito dal via, lui che in campo vive di strappi e attacca agli spazi come nessun altro nella Roma. E siccome il Napoli di spazi ne concederà inevitabilmente fin dall’inizio, è facile che Mourinho torni a dare a Nicolò una maglia da titolare. Anche se il portoghese dovesse confermare il 3-5-2, un assetto tattico che permette alla Roma di essere più compatta ed equilibrata. E di avere più densità in mezzo al campo e maggiori risorse nella fase di transizione. Con questa disposizione, Zaniolo si ritroverebbe a giocare come seconda punta, girando intorno al centravanti di turno (Abraham o Belotti che sia). Anche perché uno come Nicolò inevitabilmente mette anche ansia, pressione e timore agli avversari, anche solo per la sua presenza in campo. Il che potrebbe portare il Napoli a spingere con meno foga, a rischiare di meno negli sbilanciamenti offensivi, proprio per evitare di lasciare quegli spazi dove poi Zaniolo può infilarsi e fare male. Impressioni? Nico domenica può (e vuole) tornare titolare. E anche mettersi alle spalle quel fastidioso digiuno di gol che proprio non gli va giù.