rassegna stampa

Roma: scudetto, un’eterna ossessione

Squadra rinnovata e ancora incompleta: il primo posto pare un sogno impossibile

Redazione

La Roma riparte almeno da qualche certezza. La certezza che non va sottovalutata è legata alla professionalità e la bravura dell'allenatore, scrive Alessandro Angeloni su "Il Messaggero". Di Francesco ha avviato un lavoro che ora non può essere concluso. Ha bisogno di tempo e di tranquillità e soprattutto ha bisogno di suoi uomini da inserire al posto giusto. Il tecnico, però, non può ereditare il secondo posto lasciato da Spalletti. La Roma, oggi, non è l'antagonista principale della Juventus. Sulla carta la Roma parte in ritardo rispetto alle favorite che, a detta di tutti, sono Juventus e Napoli.

I pronostici possono essere ribaltati e la Roma ha i mezzi per farlo, per provare a superare quell'ossessione chiamata scudetto. Chi è arrivato ha qualità per mettersi in evidenza. Defrel è un ottimo calciatore, così come Kolarov, ma si può fare di più. La rosa della squadra ha perso titolari eccellenti ma è migliorata nelle alternative. Il centrocampo ha due calciatori per ruolo: Pellegrini-Nainggolan, De Rossi-Gonalons, Strootman e Florenzi o in questo momento Gerson. In difesa, sempre come numero, siamo al gioco delle coppie, ne va testata l'affidabilità, discorso che riguarda i nuovi arrivati come Moreno e soprattutto Peres. Reparto, quello della difesa, soggetto a cambiamenti da qui a fine mercato. In attacco manca l'esterno alto chiesto a gran voce da Di Francesco. Per ora si contano in quel ruolo Defrel, Under (più Florenzi in divenire), dall'altra parte Perotti e El Shaarawy e in mezzo Dzeko. Proprio su Dzeko: i numeri (39 gol in 51 partite nella scorsa stagione) ci dicono che il bosniaco sia la vera certezza.