rassegna stampa

Roma, parola alla difesa

I giallorossi sono primi in campionato per reti segnate ma solamente decimi per goal subiti. Il pacchetto arretrato di mister Spalletti dovrà migliorare e trovare equilibrio per garantire solidità a tutta la formazione

Redazione

Miglior attacco del campionato con 16 reti, ma la Roma scricchiola in difesa. Come riportato nell'edizione odierna de "Il Messaggero", la squadra di Spalletti è la decima difesa del torneo con 9 gol subiti nelle prime sette di campionato, dietro a Juventus, Napoli, Lazio, Chievo, Genoa, Torino, Inter, Fiorentina e addirittura Palermo.

In molti obiettano che il dato importante a fine stagione sia quello della differenza reti. Più alta è, più in alto si troverà la squadra che lo avrà realizzato. Questo è vero in parte: due anni fa, ad esempio, la Roma chiuse seconda il torneo con +23 mentre la Lazio, terza, a +33. La difesa fa sempre la differenza. Le nove reti subite dopo appena 7 giornate sono il secondo peggior risultato da quando Spalletti siede sulla panchina della Roma. A livello di punti, invece, i 13 ottenuti nelle prime 7 gare, sono la seconda miglior partenza di Lucio in giallorosso, alla pari di quella del 2006-07 (culminata al secondo posto ma a -22 dall’Inter) e inferiore soltanto a quella già citata del 2007-08 (14).

I giallorossi hanno sempre avuto equilibrio in campo ma il tecnico di Certaldo in questa stagione, sia per gli infortuni, sia per una rosa ristretta, è stato costretto a giocare spesso con due ali nei ruoli di terzini. Ora che il 4-2-3-1 sembra esser diventato il modulo di riferimento, la scelta di puntare su un esterno difensivo che spinge (Bruno Peres) e un altro che si limita a contenere (Juan Jesus) non potrà non portare dei giovamenti. Come del resto il recupero di alcuni infortunati. Se il principio di pubalgia di Vermaelen è soggetto ad alti e bassi (e per Mario Rui bisognerà attendere dicembre), il rientro di Ruediger (ieri si è allenato con la Primavera) permetterà a Lucio di alternare il tedesco a Fazio. Senza contare che il ritorno al passato col 4-2-3-1 garantisce, di poter far rifiatare qualche elemento che ha giocato troppo (domenica con l’Inter è toccato a Nainggolan, non al meglio per un problema al flessore della coscia destra). Sinora tra impegni con i club e le rispettive nazionali il tandem composto da Strootman (1022 minuti) e dal belga (730) ha già disputato 1752 minuti. Un po’ troppo, considerando che il mese di ottobre è appena iniziato.

(S. Carina)