Ad eccezione della Juventus, le altre squadre in odore d'Europa sono tutte lì, racchiuse in appena tre punti. Dai 14 punti del Napoli agli 11 del trio Inter-Torino-Genoa, c'è mezza serie A. Tra queste squadre, figura anche la Roma che domenica sera insieme all'Inter si è resa protagonista del primo tempo più bello e divertente degli ultimi anni. Non capita tutti i giorni che in 45 minuti due squadre così blasonate riescano a produrre un gol (Dzeko), un palo (Banega) e almeno altre 7 occasioni da rete (quattro giallorosse e tre per l'Inter), per un totale di 22 tiri totali, scrive Stefano Carina su "Il Messaggero".
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Roma paradossale
La squadra ha il miglior attacco del torneo ma segna poco rispetto a quanto costruisce. Terzo posto con 4 vittorie e 2 sconfitte, ma sono troppi i 5 punti di distanza dalla Juventus
Proprio questo primo tempo ha messo in evidenzia potenzialità e limiti delle due squadre. La forza della Roma è sotto gli occhi di tutti: 1) La capacità di ribaltare l'azione, sfruttando la velocità di Salah, non ha eguali in serie A 2) In Europa soltanto 4 squadre (Real Madrid, Juventus, Lione e Liverpool) effettuano più tiri nello specchio della porta dei giallorossi, arrivati a 48 in 7 gare 3). Numeri che evidenziano un potenziale offensivo non indifferente che se potrà contare sul Dzeko ammirato l'altra sera, può soltanto che migliorare.
«Dobbiamo ancora lavorare, andare in profondità in tanti aspetti», parola di Spalletti. Se è incredibile produrre una tale mole di gioco in appena 45 minuti, non è possibile andare all'intervallo in vantaggio di un solo gol dopo aver concesso almeno 4 occasioni clamorose all'Inter. I cambiamenti tattici con Florenzi nelle vesti di Perrotta e soprattutto tenere bloccato un terzino, lasciando campo libero a Bruno Peres, vanno affinati. Dietro si balla ancora troppo. Spesso e volentieri la difesa è stata sottoposta a rischiosi uno contro uno pur giocando con un baricentro molto basso (43 metri di media) rispetto al solito e la squadra si è allungata un po' troppo (49 metri di media) considerando i canoni spallettiani. Il timore è che con altri avversari (leggi Juventus e Napoli) queste imperfezioni possano costare care. Un altro aspetto che va migliorato è la mancanza di cinismo sotto porta. Sembra un paradosso considerando che la Roma ha il miglior attacco della serie A (16 reti) ma la squadra segna troppo poco per quanto produce.
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