rassegna stampa

I vizi e le virtù del podio capitale

Spalletti può chiamare in causa tre infortuni tanto delicati quanto penalizzanti: Ruediger, Mario Rui e Vermaelen. Davanti la Roma può far gol a tutti, dietro può beccarlo da chiunque

Redazione

Ci sono (anche) Roma e Lazio sul podio di un campionato che, secondo Maurizio Sarri, non dovrà neppure arrivare a dicembre per far conoscere il nome del vincitore. Tutto già deciso, Juve padrona assoluta della situazione e inarrivabile. Dare tutto per scontato dopo appena sette giornate appare eccessivo. E anche poco credibile, scrive Mimmo Ferretti su "Il Messaggero".

Roma e Lazio hanno gli stessi punti pur avendo i giallorossi giocato una volta in più all'Olimpico, dove hanno centrato quattro vittorie in altrettante gare. La squadra di Luciano Spalletti non ha mai vinto in trasferta (un pari e due sconfitte). Se il terzo posto della Roma appare più o meno in linea con quanto preventivato alla vigilia (ma non con un distacco di cinque punti dalla Juve), quello della Lazio ha un altro peso, più rilevante, per via delle differenti operazioni (tecniche ed economiche) portate a termine sul mercato.

Spalletti può chiamare in causa tre infortuni tanto delicati quanto penalizzanti: Ruediger, Mario Rui e Vermaelen. Davanti la Roma può far gol a tutti, dietro può beccarlo da chiunque. La Lazio si coccola Immobile & Keita e aspetta i progressi di qualità di gioco di un gruppo che sta facendo più di quanto gli era stato accreditato in sede di chiacchiere e pronostici sotto l'ombrellone. Per continuare a stazionare sul podio del campionato, però, alle due romane servirà una continuità di rendimento.