(Il Romanista - C.Zucchelli) - Torna nella lista dei convocati ma difficilmente stasera scenderà in campo dal primo minuto.
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Torna Juan. Ma con tanti dubbi
(Il Romanista – C.Zucchelli) – Torna nella lista dei convocati ma difficilmente stasera scenderà in campo dal primo minuto.
Perché, pretattica a parte, Luis Enrique a Trigoria ieri è stato piuttosto chiaro: «Juan? Non è ancora al 100% e deve migliorare il suo stato fisico perché si infortuna spesso». Difficile essere più diretto di così. Difficile fotografare meglio una situazione che vede il brasiliano ai margini della Roma da luglio. I guai fisici che si trascina dall’anno scorso «perché ha giocato spesso quando non era in condizione di farlo» gli hanno impedito di lavorare in ritiro con i compagni e anche quando sono iniziate le partite ufficiali è stato praticamente una meteora. La Roma, per questo, a gennaio era disposta a cederlo. E lo sarebbe ancora se non ci fosse stato l’infortunio di Burdisso. È quindi probabile che, almeno fino a fine stagione, Juan resti a Trigoria.
A meno che non arrivi un’offerta: in quel caso la società sarebbe - è - disposta a cederlo subito, tornando sul mercato per sostituire, almeno numericamente, sia lui sia Burdisso. Se così non dovesse essere a giugno se ne riparlerà, con la Roma che cercherà di favorire l’addio di un giocatore che, per quanto forte, a 33 anni (li compirà a febbraio) e con una scarsissima affidabilità fisica non rientra più nei piani. Il suo contratto scade nel 2013 e più volte Juan ha fatto sapere che avrebbe voluto rispettare l’accordo per poi chiudere la carriera in Brasile. Difficile, molto difficile, che questo accada. A gennaio o a giugno, il futuro di Juan è ormai sempre più lontano dalla Roma. Nel frattempo, come detto, ieri è partito con la squadra per Udine. Già contro il Lecce si aspettava di essere convocato ma Luis Enrique non lo aveva ancora reputato all’altezza dei compagni. Con l’assenza di Rosi a destra e quella ormai permanente di Burdisso al centro, il brasiliano è partito con la squadra. Ma difficilmente giocherà dal primo minuto.
Quest’anno lo ha fatto contro il Palermo, ma dopo 78 minuti è stato costretto a chiedere il cambio sostituito da Heinze. Stesso copione col Milan qualche giorno dopo, anche se i minuti giocati contro i rossoneri sono stati 71. Da quel 29 ottobre non si è più visto. Almeno fino a ieri. Difficile dare un giudizio sulle sue due prestazioni, troppo condizionate dalla precaria condizione fisica: contro il Palermo parte bene e per un po’ non sembra proprio che sia rimasto senza giocare da cinque mesi. Un’entrata a piedi uniti della serie "qui non si passa", poi la disabitudine al campo si sente. Perde qualche duello, va in affanno, gli manca un po’ di gamba. E chiede il cambio. Contro il Milan una prestazione sottotono con colpe - come tutti i difensori - sui gol di un signore che si chiama Zlatan Ibrahimovic. Da quel momento il nulla. La speranza - per lui e per la Roma, che gli paga comunque un ingaggio da oltre due milioni l’anno - è che Juan ritrovi presto la condizione perché la sua esperienza e il suo senso dell’anticipo potrebbero essere determinanti nelle prossime settimane. Almeno fino a gennaio.
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