(Il Tempo) Il consorzio guidato da Thomas DiBenedetto, con il supporto finanziario di Unicredit, è pronto a investire 300 milioni di euro in due anni per rilanciare la Roma. Anzi, per salvarla: i dati dell'ultimo bilancio semestrale confermano lo stato di semi-agonia dei conti.
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Pronto il piano degli americani e Unicredit Obiettivi: sistemare i conti e rilanciare la squadra
(Il Tempo) Il consorzio guidato da Thomas DiBenedetto, con il supporto finanziario di Unicredit, è pronto a investire 300 milioni di euro in due anni per rilanciare la Roma. Anzi, per salvarla: i dati dell’ultimo bilancio semestrale...
La relazione diffusa lunedì sera dal club giallorosso è piena di segni «meno». Il semestre è stato chiuso al 31 dicembre scorso con una perdita di 14,8 milioni di euro nonostante l'aumento dei ricavi consolidati a 72 milioni ottenuto grazie ai soldi incassati con la partecipazione alla attuale Champions League. La posizione finanziaria netta consolidata è negativa per 17,7 milioni, debiti tributari a fine semestre sono pari a 5,9 milioni mentre il patrimonio netto consolidato è negativo per 28 milioni. Un insieme di dati che conferma le previsioni tendenti al nero per la chiusura del prossimo bilancio d'esercizio a giugno: la perdita stimata è di 38 milioni di euro, dopo il «rosso» di 21,9 milioni registrato l'anno scorso. Le cose non vanno meglio in campo con la squadra costretta a sudare per raggiungere il quarto posto: fallire la qualificazione in Champions equivarrebbe a un'ulteriore perdita in bilancio di oltre 20 milioni.
E intanto si avvicina il fair play finanziario della Uefa: la Roma al momento è totalmente impreparata. Insomma gli americani e la banca stanno per ereditare una società in pessime condizioni di salute. Una volta concluso il passaggio di proprietà (gli studi legali Carbonetti, Grimaldi e Tonucci stanno sistemando i contratti prima delle firme previste entro due settimane), ci sarà da immettere subito nuova liquidità nelle casse del club. Sono già stati programmati due aumenti di capitale, l'unica via alternativa alla cessione dei giocatori per risanare i conti: una prima tranche da 35 milioni (ma potrebbe aumentare fino a 50) e una seconda, entro un anno, di 50 milioni. Cento milioni di euro che si vanno ad aggiungere ai 110 che saranno investiti per acquistare la Roma (76 per il pacchetto di maggioranza più l'Opa) e i due asset collegati (società del marchio e Trigoria). E siamo già a 210 milioni di spesa, coperta al 60% dagli americani e per il restante 40% da Unicredit. Ma la strada per raggiungere i 300 milioni è breve. DiBenedetto & Co. hanno in mente un progetto di rilancio della Roma, che passa dal ringiovanimento della squadra (quindi acquisti sul mercato), l'arrivo di nuovi manager (Baldini e Sabatini) e il potenziamento di tutte le strutture della società per arrivare entro pochi anni a raddoppiare i ricavi. Scelte decise e idee accattivanti che comportano però una spesa iniziale molto elevata, stimabile in almeno 100 milioni nelle prime due stagioni. Il tutto da coniugare con i parametri del fair play finanziario. E il nuovo stadio? È un punto fondamentale del progetto, ma nei primi anni porterà solo dei costi. Gli americani non sono spaventati e si preparano a sbarcare a Trigoria per portare aria nuova. Sperando che nel frattempo la squadra rimetta a posto questa stagione centrando la Champions.
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