(repubblica.it - M. Pinci) - Montella, Villas Boas, Ancelotti. Ma anche Mazzarri e Gasperini, Guardiola e Capello, Mourinho e Wenger.
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Montella riprende quota Spunta l'idea Mazzarri
(repubblica.it – M. Pinci) – Montella, Villas Boas, Ancelotti. Ma anche Mazzarri e Gasperini, Guardiola e Capello, Mourinho e Wenger.
Tra idee, contatti, ipotesi, raccomandazioni e autocandidature, la nuova Roma continua a sfogliare la margherita degli allenatori. Perché, dopo la firma di DiBenedetto, che mercoledì tramite la Holdco partecipata con Unicredit (e costituita martedì) dovrà versare una caparra di 10 milioni per l'acquisto del club, il principale nodo da sciogliere riguarda proprio la guida tecnica che dovrà gestire la rifondazione romanista.
MONTELLA SÌ - È bastato un sabato di aprile, a Montella, per tornare in corsa a pieno titolo per la panchina della prossima stagione. E non solo per la vittoria sul Chievo. Non è una novità che nel calcio giudizi e decisioni possano ribaltarsi nel giro di poche ore. Se poi Totti e De Rossi, i giocatori più rappresentativi della squadra, auspicano una conferma, il messaggio assume importanza considerevole. Puntare su Montella vorrebbe dire scommettere su un tecnico fatto in casa e cresciuto allenando i giovani di Trigoria. Ma non chiamatelo Guardiola: "Non sono il clone di nessuno, di Guardiola potrei scegliere di fare il vice". A suo favore gioca quanto mostrato sin qui, dimezzando il divario sul quarto posto dal suo arrivo a oggi, e soprattutto la stima dei leader dello spogliatoio ma anche dei collaboratori dello staff tecnico ereditati dalla gestione Spalletti. "Meticoloso" è un aggettivo ricorrente, quando si parla di lui con chi ci lavora tutti i giorni. Come "curioso" e "innovativo". Perché a Trigoria il gps per studiare le prestazioni in allenamento della squadra lo ha preteso Montella, come gli allenamenti (concordati con il preparatore atletico Paolo Bertelli) maggiormente improntati sull'intensità e la fase di gioco. Nei 18 mesi da allenatore dei giovanissimi si è documentato studiando le metodologie più attuali, quelle che puntano ad allenare non solo il corpo ma anche i nervi dei giocatori. In più, ha già mostrato serenità e personalità: "Spero i dirigenti attuali vengano legittimati", ha chiesto al termine di Roma-Chievo, gesto che ha sorpreso anche qualcuno a Trigoria. In più, un anno con lui consentirebbe di poter decidere, tra un anno, tra una scelta che comprende anche Capello, Spalletti, Prandelli, solo per citarne alcuni. MONTELLA NO - Qualità importanti. Ma sufficienti? Perché, e il dubbio è legittimo, c'è anche chi teme che la poca esperienza possa pesare nell'arco di una stagione in cui chi arriva vuole evitare di commettere errori grossolani. Qualcuno, Montella, lo ha fatto nella sua breve esperienza romana. I più, se i leader del gruppo sono con lui, lo stesso allenatore sa che la squadra potrebbe non essere coesa nella speranza di rivederlo ancora al timone: "Dovreste chiedere a chi gioca di meno". Borriello e Julio Sergio non saranno entusiasti dell'ultimo mese e mezzo trascorso costantemente ai margini. Forse, uno degli aspetti su cui il tecnico deve imparare di più è proprio la gestione di una rosa ampia: sin qui, Montella ha scelto dodici-tredici titolari cui raramente ha rinunciato, se non costretto. Scontentando un gruppo altrettanto numeroso di elementi scomparsi o quasi dal giro della prima squadra. In più, ha pagato qualche scommessa poco fortunata, a partire da Rosi, assistito da Davide Lippi cui spesso Montella si è affidato per chiedere consigli. Un dettaglio che a qualcuno non è sfuggito. Dettagli, appunto. Anche per questo, Sabatini lo ha già incontrato per comunicargli che i giochi non sono ancora fatti e che una possibilità (forse anche qualcosa di più) per un suo futuro a Roma, è apertissima. Anche se la nuova Roma avrebbe bisogno di partire con una guida sicura e forte. "Legittimata", per dirla alla Montella. ALTERNATIVE - In corsa, però, non c'è solo Montella: Villas Boas era il preferito di Baldini, dopo il no (momentaneo) di Guardiola. Il portoghese, però, sembra ormai in parola con il Liverpool - ma attenzione al Chelsea - ed è legato al Porto da una clausola milionaria. Ancelotti non piace a Baldini, non è il tecnico ideale per sposare un progetto giovani con attenzione anche al vivaio, e a sua volta non è convinto di dare il "La" al piano americano. Un nome che intriga è Mazzarri: un contatto con l'attuale dirigenza c'è stato, quasi un mese fa. A Montali non dispiace, a Sabatini neanche, nonostante i dubbi il carattere. Certamente un nome più spendibile di Gasperini. Solo una suggestione, invece, Wenger, blindato fino al 2014 dall'Arsenal. Molte alternative non ce ne sono. Anche per questo, in testa alla corsa, resta il nome di Montella.
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