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Albertini: “I playoff per lo scudetto non mi piacciono, ma potrebbero essere l’unica pista”

L'ex centrocampista: "Per la ripresa puntiamo al 2 maggio, poi vedremo. Qualcosa cambierà, ma non è detto che sarà in peggio"

Redazione

L'uomo di calcio non perde l'ottimismo. Demetrio Albertini, prima grande calciatore e oggi dirigente di valore, guarda avanti, senza paura. L'emergenza Coronavirus sta creando problemi enormi: campionati che termineranno in estate, Europei rinviati, competizioni annullate. Ecco le parole dell'ex centrocampista a 'Leggo':

"Dobbiamo prendere coscienza con grande responsabilità di quello che stiamo vivendo. Oggi siamo in una fase straordinaria dove stiamo cambiando i nostri ritmi, la nostra quotidianità ed è normale che il calcio sia coinvolto".

Lo stesso calcio che però ha preso consapevolezza con ritardo dell'allarme.

"Oggi siamo per decreto a casa, ma pochi giorni fa, nel momento dell'esplosione della pandemia, non era così. Dopo, però, il calcio italiano si è fatto carico di fare scelte importanti e complicate".

Quella domenica in serie A di inizio marzo a porte chiuse ha scatenato polemiche infinite.

"In quel momento si poteva giocare ed è stato fatto. Prima non avevamo il quadro completo, ora ce l'abbiamo. Prima potevamo sbagliare, adesso non si può più".

Si sta lavorando per tornare in campo il 2 maggio.

"Oggi dobbiamo concentrarci su quello che potrà succedere tra un mese. Il calcio lo sta facendo, sta programmando la fase 2. Credo che anche le istituzioni debbano farlo. Non sappiamo quando si riprenderà, ma noi dobbiamo essere pronti a farlo".

Pronti significa tornare ad allenarsi, ma su questo il presidente Aic Tommasi è stato chiaro: non se ne parla.

"Tommasi è stato duro perché la salute va salvaguardata. Il calciatore non è un supereroe. Riprenderemo ad allenarci quando le condizioni sanitarie lo permetteranno. Qualcuno pensava si potesse iniziare già il 3 di aprile; puntiamo al 2 di maggio e vediamo".

Si è parlato di playoff in serie A.

"L'assegnazione dello scudetto con i playoff è una soluzione che non mi piace, però potrebbe rivelarsi l'unica concreta in questa fase e quindi non può essere esclusa".

Che campionato stavamo vivendo?

"Un bel torneo davvero. Atalanta e Lazio stanno giocando un calcio meraviglioso, sono lì in alto per restarci. La Juve con tutte le sue criticità è sempre prima, è sempre la più forte. L'Inter è sul pezzo: c'è molto di Conte, lotterà fino alla fine".

Cosa può cambiare dopo questa pausa forzata?

"Un po' di cose cambieranno, ma non per forza in peggio".