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La Roma ha visto Paulo Dybala giocare solo la metà delle partite. L'altra è costata oltre 10 milioni di euro, scrive Marco Juric su La Repubblica. E così sarà anche per le prossime due settimane: l'ennesimo prezzo da saldare per un campione che si è fermato di nuovo, stavolta a cinque giorni dal derby. Contro il Torino la Joya era tornata titolare dopo sei mesi, un infortunio e un'operazione. La sua partita è durata appena 45 minuti: dopo un calcio di punizione l'argentino ha sentito dolore alla coscia sinistra e all'intervallo ha chiesto il cambio. Gli esami hanno portato l'ennesimo esito negativo: lesione muscolare ed ennesimo stop da quando veste il giallorosso. È l'infortunio numero 18 in tre anni alla Roma, una sequenza diventata abitudine per i tifosi e, adesso, anche per Gasperini. L'impatto economico della fragilità di Dybala è impietoso. In tre stagioni la Joya ha incassato circa 21 milioni netti di ingaggio - tra base fissa, bonus e aumenti di stipendio in base a gol e assist - ma ha giocato solo 7.298 minuti sui 14.490 disputati dalla Roma in campionato e coppe. Esattamente il 50,4%. I 7.192 minuti saltati equivalgono a 10,4 milioni di euro spesi dalla società senza avere il numero 21 in campo. In altre parole, in tre anni la Roma ha pagato l'equivalente di un anno e mezzo di Dybala senza mai averlo a disposizione. Anno per anno, il conto non cambia. Nel 2022-23, calcolando uno stipendio da circa 6 milioni - avrebbe potuto giocare 4.950 minuti in 55 partite: ne ha disputati 2.506, appena il 50,6%. L'anno successivo, portando l'ingaggio a circa 7 milioni, l'argentino ha collezionato 2.671 minuti su 4.860 (55%). La scorsa stagione, arrivando al massimale di 8 milioni netti (gli stessi percepiti quest'anno) ha messo insieme 2.121 minuti su 4.680, appena il 45,3%. Tre stagioni diverse, stesso risultato: una stella a metà servizio.
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