Non ci sono solo le firme di Tammy Abraham, Nicolò Zaniolo e Chris Smalling sulla vittoria della Roma, a Bergamo, contro l’Atalanta, scrive Gianluca Piacentini sul Corriere della Sera. A contribuire al 4-1 che ha rilanciato la formazione di José Mourinho ci sono anche le parate di Rui Patricio. Il portiere portoghese si sta lentamente, ma inesorabilmente, prendendo la scena, restituendo al reparto difensivo giallorosso certezze che mancavano da parecchio tempo. Accolto tra lo scetticismo generale di una piazza che non ha mai dimenticato Alisson e Szczesny, ancora traumatizzata dall’esperienze con Olsen e Pau Lopez, Rui Patricio fa parte della categoria di portieri che fanno della costanza di rendimento il loro punto forte. Raramente commette errori clamorosi, è più facile che abbia dei picchi come a Bergamo: gli interventi su Zapata e Toloi sono risultati decisivi per il mantenimento del risultato. Un “Normal one” per lo Special One, insomma, proprio quello di cui c’era bisogno. Con 2.250 minuti giocati è il romanista più presente in stagione: Mourinho lo ha lasciato a riposo solamente nella gara di Conference League a Sofia, in cui ha dato spazio, con risultati rivedibili, al brasiliano Fuzato. Il portoghese è al nono posto per parate complessive in Serie A: con 49 interventi è secondo tra i numeri uno delle prime della classifica, dietro ad Handanovic (50) e prima di Ospina e Musso.
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Corriere della Sera
Rui Patricio, il Normal One alla corte dello Special One
Accolto un po' con scetticismo, il portiere portoghese si sta lentamente, ma inesorabilmente, prendendo la scena
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