Rangers-Roma 0-2 LE PAGELLE: Pellegrini filo di Scozia. Braveheart Cristante

Reattivo come un gatto anche quando la serata sembra scivolare tranquilla. Nel primo tempo mette la mano su un tiro cross insidioso. Nella ripresa utilizza le prese sicure per impedire cali di corrente pericolosi. Fa sembrare tutto facile, ma mica lo è. Il più scozzese per tempra e carattere. Non ha i segni di William Wallace sul volto anche perché la Roma ci mette poco a trovare vantaggio e dominio del campo. In qualche occasione rischia anche perché del terzetto è quello chiamato a staccarsi più spesso. Ma è proprio quello che vuole Gasp e infatti da un suo cross nasce il raddoppio. Scivolata decisiva a fine primo tempo per evitare il tentativo di rimonta avversario. Per non rincorrere preferisce restare a difesa della zona di pericolo tranne che sulle palle inattive dove mette sempre apprensione. Gestisce bene le situazioni di pericolo, anche quando i compagni si fanno cogliere impreparati. Qualche errore in uscita nella ripresa fa arrabbiare Gasp, ma nel finale amministra contro attaccanti che non sembrano irresistibili. Si adegua subito al clima di battaglia ricordando i tempi del Metropolitano. Non tira mai indietro la gamba soprattutto quando c’è da interrompere preventivamente i tentativi di rimessa scozzesi. Deve essere più concentrato però in fase di copertura in area dove soffre la velocità di Gassama. Qualche incertezza iniziale, poi impone la sua presenza sulla fascia destra. Si propone, cerca lo scambio e alza sempre la mano per farsi trovare. Non è il treno turco visto in altre occasioni però e si divora un gol incredibile nel secondo tempo. (73’ Rensch sv) Prolunga e accorcia dettando i tempi di un gioco che in pochi minuti prende il sopravvento sui Rangers. L’assist di testa per Soulè è un fiocco in più a una partita gestita con estrema concretezza da leader in tutte le zone calpestate. Inizia a trovare continuità e ad abituarsi a un vestito che ora non gli sta più così stretto. Pronto sulle seconde palle e a crearsi lo spazio di inserimento. Non è appariscente come altri colleghi di reparto, ma la sua presenza inizia ad avere un perchè nella macchina di Gasp. Nelle ripresa alza il raggio di azione. Saranno le occhiaie, ma parte sempre un po’ addormentato e pasticcia con Hermoso rischiando di mettere i Rangers sulla strada del pareggio. Poi fa il suo soprattutto quando si avvicina all’area avversaria, se escludiamo il gol mangiato in cooperazione con Celik. Forse il peggiore. (73’ Wesley sv) Il clima è ruvido così come i contrasti degli scozzesi. Soffre all’inizio la caccia all’uomo poi fa valere il fioretto e trova di testa (non la sua specialità) il primo gol europeo. Ci riprova dopo una decina di minuti trovando la risposta di Butland e ancora a fine primo tempo facendo la barba al palo. (66’ El Shaarawy 6: qualche buon tentativo di rimessa) Nella moria di talento offensivo serve il Lorenzo versione Conference. E l’ex capitano non tradisce. Il piede delicato lo fa subito vedere da calcio d’angolo permettendo alla squadra di Gasp di andare in vantaggio. Al raddoppio ci pensa ancora lui stavolta concludendo di precisione una bella azione corale. Un porto sicuro per tutti. (66’ Koné 6: rialza il grafico di passi in avanti in un momento di piattume) Deve alzare i gomiti e fare la voce grossa al bancone per farsi sentire. La partenza però è a bassa voce e Soutar lo sovrasta senza troppi affanni. Si mette in piedi e fa quello che ultimamente gli riesce meglio: stop, assist e gol del compagno. Per i suoi (di gol) aspettiamo fiduciosi. (86’ Pisilli sv) In Europa le avversarie hanno un ritmo più alto e la sua Roma ci mette un quarto d’ora per mettere in piedi il bel progetto visto nel primo tempo di San Siro. Giusto il tempo di abituarsi al prato scozzese e il pallini passa in mano a Cristante e compagni che mostrano per un tempo personalità, identità e una forma fisica invidiabile. Nella ripresa però l’approccio è simile a quello di Milano, così ricorre a cambi provvidenziali.