Si merita il rigore, se lo merita per il sacrificio difensivo e per le poche palle che gli arrivano davanti. Nel primo tempo ne ha uno sola giocabile (non considerato il gol annullato per fuorigioco): alla mezz’ora quando manda fuori su un cross basso di Vina. Per il resto, così come a San Siro, si da molto da fare in fase difensiva e chiede di nuovo di calciare il rigore. Stavolta viene accontentato. E fa 18. Nella ripresa di palle buone non gliene arriva nemmeno uno, così se la prende lui e fa espellere Ferrari. Viene quasi voglia di abbracciarlo.
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