È José Mourinho, tanto per cambiare, il nome più discusso in queste ore in Europa e ovviamente soprattutto in Portogallo. Lì dove è appena tornato per chiudere l'accordo con il Benfica. Lo Special One ripartirà dalle 'aquile' di Lisbona 25 anni dopo quella che è stata la prima volta al 'Da Luz' da tecnico. Oggi è prevista la firma sul contratto, ma intanto ha già rilasciato le sue prime parole quando ieri è atterrato a Lisbona: "Prima di salire sull'aereo, mi hanno chiesto se fossi interessato ad allenare il Benfica. E ho detto di sì. Il Benfica mi ha chiesto ufficialmente se fossi interessato. Ho detto che ero all'estero e che al mio ritorno in Portogallo sarei stato felice di parlarne. Quando mi è stata presentata la possibilità di allenare il Benfica, non ci ho pensato due volte. Ma questa non è una celebrazione della mia carriera", le parole riportate da 'A Bola'.
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Mourinho: “Quando lascio un club non rispondo alle provocazioni né trovo scuse”
Dopo un iniziale chiusura, Mourinho si sbottona un po' e parla anche di Bruno Lage, appena andato via dal Benfica che aveva eliminato proprio il Fenerbahce di Mou al playoff di Champions: "Bisogna fare quello che facciamo tutti: combattere. Non credo ci sia un allenatore che non se ne vada frustrato e pensando che le cose sarebbero potute andare diversamente. Lo guardo con immenso rispetto e solidarietà, perché ho vissuto la stessa esperienza. E non molto tempo fa. Quello che ho detto di lui un mese e mezzo fa, lo ripeto: è un grande allenatore che aveva un gruppo di giocatori importanti con cui mi sono congratulato. E sapete che non sono esattamente un grande esempio di fair play. Congratularmi con lui, dicendogli che i migliori hanno vinto e meritavano di vincere, non è stato facile. Quale allenatore direbbe di no al Benfica? Non io".
Mourinho risponde ad Ali Koc: "Non rispondo alle provocazioni né cerco colpe o scuse quando lascio un club"
—Poi l'ex allenatore della Roma risponde al presidente del Fenerbahce Ali Koc che ha definito una "strana coincidenza" questo passaggio immediato dai turchi proprio al Benfica:"Ogni volta che ho lasciato un club, ho chiuso il capitolo e non ho risposto alle provocazioni, non ho trovato scuse, non ho incolpato nessuno e me ne sono sempre andato con questo atteggiamento. Lui ha un modo di agire diverso. Lo ha detto molte volte, ma non ha giustificato il fatto che il giocatore che ci ha eliminato (Akturkoglu, ndc) sia stato acquistato solo dopo la nostra eliminazione. Vedremo cosa succederà. Ho lasciato il mio precedente club tre o quattro settimane fa. Non pensavo di non allenare fino alla fine della stagione, non è nella mia natura. Volevo allenare. Mi dicevo che avrei dovuto trovare un equilibrio emotivo perché non volevo dire di sì a un club che non fosse quello giusto, solo perché sono un maniaco del lavoro. In questo caso, quando mi è stata proposta la possibilità di allenare il Benfica, non ci ho pensato due volte, dicendo... Sono interessato".
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