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Mourinho: “Il Fenerbahce non era al mio livello. Con la Roma ho giocato due finali”

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Le prime parole dello Special One da nuovo allenatore del Benfica
Redazione

Josè Mourinho è tornato al centro dell'attenzione mediatica e ha da poco firmato il suo nuovo contratto da allenatore del Benfica. Nel corso della sua prima conferenza stampa con il club portoghese, lo Special One è tornato sulla sua avventura al Fenerbahce (conclusa con l'esonero) e non solo. Questo un estratto delle sue parole: "

Sul Fenerbahce. "Ho fatto un errore andando al Fenerbahçe. Non era il mio livello culturale, non era il mio livello calcistico. Ovviamente, ho dato tutto fino all'ultimo giorno. Ovviamente, ho dovuto piangere, come sta facendo ora Bruno (Lage, ndr), perché a nessuno piace andarsene, ma allenare il Benfica è tornare al mio livello".

Sul suo ritorno al Benfica dopo 25 anni."Sono passati 25 anni, ma non sono qui per celebrare la mia carriera. Sono stati 25 anni in cui ho avuto l'opportunità di lavorare per i club più grandi del mondo. La prima e oggi sono due fasi completamente diverse, non solo nella mia carriera. Ero all'inizio, oggi sono in un momento di grande maturità, e posso dire che se qualcuno si aspetta che io concluda la mia carriera tra quattro o cinque anni, si sbaglia. Sarò io a decidere quando la concluderò. Ciò che è cambiato è che oggi ho più fame di quanta ne avessi 25 anni fa". A Lisbona si è presentato un Mourinho diverso rispetto a quello cui aveva abituato negli anni della sua carriera: "Come persona mi sono trasformato in meglio. Sono più altruista, meno egocentrico, penso al bene che posso fare per gli altri. Non sono io la cosa importante: il Benfica è importante, i tifosi sono importanti. Mi identifico con coloro che vogliono vincere e si sentono parte del sacrificio. Noi, allenatori e giocatori, siamo privilegiati, ma in 90 minuti rappresentiamo tutte queste persone. È con questo sentimento che sono sempre sceso in campo".

Sulle critiche degli ultimi anni."Per alcuni, ho due curriculum: uno che è durato un certo periodo e un altro che rappresenta una fase meno fortunata della mia carriera. La parte negativa della mia carriera sono due finali europee negli ultimi cinque anni".