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Calcio in lutto, è morto Giovanni Galeone. Gasperini: “È lui che mi ha cambiato”

Calcio in lutto, è morto Giovanni Galeone. Gasperini: “È lui che mi ha cambiato” - immagine 1
All'età di 84 anni si è spento lo storico allenatore, mentore anche del tecnico giallorosso che qualche anno fa raccontava: "Ha capovolto il mio modo di vedere il calcio e i suoi insegnamenti mi sono stati fondamentali"
Redazione

Il mondo del calcio piange Giovanni Galeone. Lo storico allenatore si è spento all'ospedale di Udine all'età di 84 anni, intorno all'ora di pranzo. Da oltre un mese era ricoverato e le sue condizioni di salute sono peggiorate fino al decesso di oggi. Galeone nella sua carriera si è distinto soprattutto da tecnico del Pescara, ottenendo due promozioni in Serie A nel 1987 e nel 1992. Un personaggio a cui in molti devono parecchio, a partire da Max Allegri fino all'attuale allenatore della Roma, Gian Piero Gasperini, oltre al ds Ricky Massara, ma anche Roberto Goretti e Marco Giampaolo. Tutti sono stati suoi giocatori. Per il mister giallorosso Galeone è stato un maestro, e questa sera a San Siro andrà in scena proprio la sfida con l'altro suo grande allievo, Allegri. Tra i messaggi di cordoglio anche quello della Roma sui social: "L’AS Roma si unisce al cordoglio del calcio italiano per la scomparsa di Giovanni Galeone. Il Club esprime la propria vicinanza e si stringe al dolore della famiglia".

Alcuni anni fa Gasperini parlava così di lui per l'esperienza insieme a Pescara:"Le cose che mi ha lasciato sono state fondamentali nella mia carriera di allenatore, oltre che di giocatore. Giocavamo a zona, una novità assoluta, eravamo l’unica squadra in A e in B. C’era anche il Parma di Sacchi. L’interpretazione che ha dato lui è stata sempre propositiva verso il gioco, lui in allenamento voleva vedere la giocata tecnica, diventava matto, faceva anche le partitelle per stimolare solo le giocate tecniche, che portassero al gol. Mi ha trasformato, ha capovolto il mio modo di vedere calcio. Perché la zona era nata come metodo difensivo, invece lui l’ha trasformato in offensivo. C'è una cosa che mi ha acceso ancora di più. Ricordo in casa del Pisa stavamo pareggiando, un ottimo risultato perché entrambe lottavamo per la promozione, io ho fatto 3-4 passaggi di fila indietro al portiere. Finita la partita, Galeone mi dice ‘non devi più passare la palla al portiere, dobbiamo sempre cercare di vincerla’. Sul momento sono rimasto zitto, ma quell’insegnamento me lo porto ancora adesso, è una delle cose più belle che mi rimane di Galeone. E devo dirgli grazie, perché questo mi ha dato risultati nella mia carriera".