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Il comunicato della Roma che ha dato l'addio ufficialmente al progetto stadio a Tor di Valle ha scatenato le reazioni di tifosi - stanchi, e ci mancherebbe altro dopo nove anni - e di addetti ai lavori, che tante volte in questi anni si sono divisi sul tema. Parte della tifoseria sperava in un "no" allo stadio voluto da James Pallotta, che infatti nelle scorse ore ha risposto e "provocato" alcuni di loro su Twitter, altri non avevano perso le speranze nonostante di anni di ritardi e rinvii. Ciò che resta è una comunicazione in cui la Roma annuncia di voler costruire sì lo stadio, ma non con il progetto dell'ex presidente.
"Complimenti a tutti, adesso la discarica abusiva è salva, l'amianto è salvo, la tribuna fatiscente è salva, le rane anche e il rischio idrogeologico è sparito. Un quadrante della città abbandonato a se stesso. Vittoria", il commento ironico di una tifosa. "Ma attenzione, i Friedkin non rinunciano allo stadio, ma solo al progetto di Pallotta", precisa un altro. Inevitabile che i nuovi proprietari abbiano fatto riflessioni diverse: di mezzo ci sono stati nove anni e soprattutto una pandemia che ha cambiato le carte in tavola. Oltre ai progetti e alla visione del futuro, evidentemente diversi da chi li ha preceduti. "È peggio di Suburra questa storia", ricorda qualcuno, citando una famosissima serie Netflix.
La fine del progetto ha scatenato anche stampa e addetti ai lavori, che già nel corso di questi anni spesso ha espresso pareri opposti su un tema che ha diviso non solo i tifosi. Ecco alcuni dei loro pensieri sui social.
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