Forzaroma.info
I migliori video scelti dal nostro canale

forzaroma news as roma Gasperini: “L’obiettivo è tornare in Champions. Juventus? Roma la scelta giusta”

news as roma

Gasperini: “L’obiettivo è tornare in Champions. Juventus? Roma la scelta giusta”

Gasperini: “L’obiettivo è tornare in Champions. Juventus? Roma la scelta giusta” - immagine 1
Le sue parole: "I primi contatti li ho avuti con Claudio che mi ha descritto benissimo la realtà di Roma. Dybala? Non ci sono giocatori che non sono adatti a giocare con me"
Redazione

A Roma è iniziato il Gasperini-Day. Dopo la firma sul triennale messa lo scorso 6 giugno, l'ex Atalanta è stato ufficialmente presentato in conferenza stampa come nuovo allenatore della Roma. Una giornata iniziata però con non poche sorprese. Vicino a Gasperini infatti c'era solamente Claudio Ranieri che inizialmente doveva essere affiancato anche da Ghisolfi. Questa mattina però il club giallorosso e il ds francese hanno raggiunto l'accordo per la risoluzione consensuale del contratto. Lascia Trigoria anche l'avvocato Lorenzo Vitali. Queste le parole di Gasperini: "

Qual è il suo rapporto con Friedkin? Le ha chiesto come si fa a stare stabilmente in Champions League? Perché la Roma non ci è mai arrivata in questi anni? "I primi contatti li ho avuti con Claudio che mi ha descritto benissimo la realtà di Roma, della squadra e della società. Anche delle vicissitudini di questi anni. Poi ho avuto modo di incontrare la proprietà. Sono persone con un grande entusiasmo sulla Roma, non so se questo traspare. La Roma è nei loro pensieri. Hanno progetti ambiziosi anche se hanno fatto fatica a raggiungerli. Hanno individuato me, attraverso Claudio, la possibilità di creare qualcosa di forte. Sappiamo benissimo del FFP di questi primi due mercati ma la proprietà è forte e ha intenzione e di investire bene nella Roma in modo più sostenibile rispetto a questi anni. Vogliono riportare la Roma in alto e questo mi sembra più che sufficiente per poter avere un'impressione molto positiva".

Cosa l’ha convinta a venire qui?Tutti mi mettete in guardia sulla realtà di Roma, difficile dal punto di vista calcistico. Credo che questa deve essere una forza, non una debolezza. Mi parlano delle radio, della pressione ma io vedo grande entusiasmo, grande voglia di calcio e di obiettivi. Queste forze vanno incanalate nel modo migliore. Negli ultimi 6 anni non si sono raggiunti gli obiettivi e quindi possiamo correggere qualcosa per rendere la Roma più forte e competitiva. Se il Napoli ha vinto 2 volte lo Scudetto, se Parigi è diventata Capitale europea del calcio, significa che si possono fare risultati anche in queste piazze. Dobbiamo mettere tutte le situazioni nella spinta giusta. Tutti vogliamo il meglio dalla Roma. Se riusciremo a fare questo saremo più forti”. 

L’Atalanta ha buttato la Roma fuori dalla Champions.Il feeling con i tifosi l’ho sempre avuto. Quello che conta sono i risultati, inutile nascondersi. Dobbiamo porci prima di tutto l’idea di quello che mi ha spinto in modo forte ad affrontare questa realtà: possiamo fare qualcosa di giusto e alzare il livello. Claudio nell’ultimo periodo ha fatto risultati straordinari ma questo significa che quello che conta è la squadra e lui lo ha dimostrato. E’ stato bello anche vedere i giocatori in panchina come spingevano e da qui bisogna ripartire. Non si possono fare programmi a 10 anni qui a Roma. Bisogna essere più veloci e concreti ma bisogna prendere la base che c'è oggi e fare un punto. Vogliamo che i tifosi si identifichino con la squadra, per come gioca, per come vince e per come perde. Questo è il primo punto, il resto viene di conseguenza”.

Dybala sarà un giocatore della Roma di Gasperini? “Spero di non cambiare la fisionomia di Dybala, che lui stia bene e che abbia una buona condizione. Lui come per gli altri giocatori. C’è un prospetto di squadra che deve essere identificata in tutti i componenti. Tutti devono spingere nella stessa direzione al di là dei personalismi. Poi sui singoli, con lo staff ci mettiamo a disposizione per migliorare tecnica, personalità, condizione. Se riesci ad alzare la condizione dei singoli ne beneficia anche la squadra. Non ci sono giocatori che non sono adatti a giocare con me. Quando sta bene Dybala è un grande giocatore, quando non sta bene anche a voi piace meno”.

Con lei sono esplosi molti attaccanti fortissimi. Qui troverà Abraham e Dovbyk. Cosa pensa di loro?Gli attaccanti che ho avuto erano attaccanti forti, non gli ho dato più di quello che avevano. Ho tirato fuori il meglio da loro. Spesso molti attaccanti hanno fatto bene con me grazie al mio modo di giocare. Le mie squadre hanno sempre fatto molti gol e questo li ha aiutati. E’ una caratteristica che vorrei riproporre anche qui a Roma. Ora partiamo da quello che abbiamo poi le valutazioni sul mercato le faremo strada facendo”. 

Quale posizione in campionato la renderebbe felice al termine del primo anno?Il risultato massimo è la qualificazione in Champions. Adesso la Roma non è in grado di vincere lo Scudetto anche se non si sa mai. Il traguardo migliore per me è rendere questa squadra più forte, con giocatori più possibile da nazionale e internazionali. Costruire un nucleo di giocatori che possono dare continuità alla squadra creando uno zoccolo duro al quale poi inserire altri giocatori di alto livello il prossimo anno. Questo è quello che ho sempre fatto nelle mie squadre. Se hai del valore dentro, ne trae beneficio tutto il movimento”. 

Nel 2017 a Sconcerti disse, tornando sull'esperienza all'Inter: "Se dovesse ricapitarmi farei in un altro modo. Sono stato troppo accomodante, dovevo entrare forte, o spacchi o vieni spaccato". La ancora pensa così?Rimango della stessa idea. Devi dare subito segnali importanti e portare la gente dalla tua parte. Questo non significa vincere tutte le partite ma significa dare identità alla squadra. Questa è l’ambizione più grande, riuscire a creare sinergia con il pubblico. Questo ti fa superare meglio anche le difficoltà in un campionato difficilissimo come il nostro. Dietro la Roma ci sono squadre importanti che sono rimaste fuori dalla coppe. C’è una corsa alle posizioni Champions che sono quelle che permettono di creare un gap con le altre. Quando entri in una piazza con così tanto entusiasmo, devi entrare forte che però significa creare un ambiente forte”. 

Ci sono giocatori più sacrificabili di altri?Bisogna partire da quello che c’è che è tanto visti i risultati fatti.  Questo è un valore che esiste e da questo si parte. Poi è chiaro che non possiamo essere gli stessi. Mi aspetto un mercato in entrata che possa portare ad un miglioramento e ad una prospettiva diversa, a dei giocatori che possono far parte di un nucleo vero. Non sarà una rivoluzione in tutto. La Roma deve guardare a aspirare ad avere nuove figure ed elementi che possano portare in alto la squadra”.

Quali caratteristiche devono avere i giocatori ricercati sul mercato?Sono pochissime le società che si possono permettere di prendere giocatori già affermati. I giocatori li devi costruire in casa. Devi prendere giocatori emergenti con la speranza che possano crescere e raggiungere traguardi. Per essere una squadra di alto livello però servono giocatori che ci arrivano a quei traguardi. Questo è il programma che si vuole arrivare a fare. A volte anche con giocatori emergenti, questa è la necessità. Mancini e Cristante sono andati via dall’Atalanta presto e poi sono andati in Nazionale. Indipendentemente dall’età voglio che i ragazzi il prossimo anno abbiano l’obiettivo di fare la loro miglior stagione possibile, la miglior stagione della loro carriera. Non è ancora arrivato il momento di accontentarsi e gestirsi, anche se hai a 30 anni. Questo deve essere lo spirito. Se riusciamo a mettere tutto questo abbiamo più chances. Parto da una base fortunata che è quella che ha costruito Claudio"

Si è fatto un’idea di Pellegrini? In che posizione vede lui e Soulé?Pellegrini è infortunato ma deve avere lo spirito di fare la miglior stagione. A voi piace quello che faceva gol, magari piaceva meno un Pellegrini in difficoltà. Soulé è un giocatore offensivo e i giocatori così devono fare gol, assist, procurarsi rigori e causare ammonizioni. Nel calcio moderno conta essere squadra. Il PSG è straordinario. Ha perso Mbappé, Messi, Neymar e ha raggiunto traguardi mai raggiunti nella sua storia con giocatori giovani. Il Napoli ha vinto da squadra. La Roma stessa è stata una squadra. Questi sono i principi. Non ce ne sono altri. Il calcio cambia, devi sapere fare tutto. Devi andare forte, perché all’estero vanno forte. L’Atalanta ha vinto l’Europa League dopo 25 anni dall'ultima italiana. A parte la Conference della Roma. Dal 2011 non si vince la Champions. Dobbiamo toglierci un po' di luoghi comuni e vedere le cose in un’altra ottica. Quello che funziona è altro e dobbiamo andare in quella strada lì”.

Ha parlato con la Juventus?Ho avuto la sensazione che questa fosse la strada giusta al di là di tutti i rischi che mi vengono elencati continuamente. Questa può essere per la mia carriera e il mio modo di esprimermi, per la possibilità di incidere può essere la situazione giusta, fantastica. Quindi ho ragionato su questo. ho messo davanti questa situazione. Ho la convinzione forte di aver fatto la scelta giusta”. 

Lei è stato l'ideatore di un modo di giocare particolare. Juric che è un suo allievo qui non ha funzionato. Ha capito il problema?La mia esperienza è diversa anche se con Juric abbiamo condiviso tanti anni. Le esperienze sono state diverse. Il mio modo di vedere calcio si è evoluto molto. Ci sono due aspetti. Se vuoi aspettare che una squadra perda palla o se la vuoi andare a conquistare. Sono validi entrambi. Senza palla io sto male, preferisco averla anche se non è sempre possibile. Adesso lo fanno in tanti, ci sono cambiamenti nel calcio e per questo devi avere una grande duttilità. non posso sapere cosa non ha funzionato con Juric. Non posso parlare per lui”. 

Qual è il suo miglior pregio e quale il suo miglior difetto? Cosa proverà nell’incontrare l’Atalanta?Per fortuna lo faremo a gennaio, c’è tempo. Il pregio è che lavoro e mi piace lavorare in campo. Mi piace quando fai qualcosa che poi vedi in campo. Mi piace convincere i giocatori, non gli ho mai imposto niente. Molti risultati che ho ottenuto sono perché loro hanno tratto giovamento da questo. Difetti faccio fatica. Forse perché a volte me la prendo troppo ma non credo sia un difetto”. 

E' dai tempi di Zeman che a Roma non si vede una preparazione come potrebbe essere la sua. Utilizzerà i gradoni?Non li ho mai fatti in vita mia. Quando ero a Palermo, Zeman era in Primavera. Noi facevamo il torello e i ragazzi sui gradoni. Come ho detto prima, l’importante è che i giocatori si divertano. Abbiamo la fortuna di fare il lavoro che facciamo fin da ragazzi e lo facciamo anche con la Roma. L’allenamento è fondamentale. E’ fatto in funzione di stare bene e di migliorare le prestazioni. Non può essere un problema allenarsi, deve essere anche un divertimento. Se non sorridi non puoi giocare bene a calcio, faccio riferimento a Pellegrini prima. Bisogna creare un bel clima di lavoro. Di crescita uno con l’altro per migliorarsi. E’ finalizzato a questo il mio lavoro. Ci deve essere anche un bel clima. Non può essere teso. Già gli avversari sono difficili da superare quindi bisogna arrivare con un bello spirito”.