Francesco Totti non molla. Non è nel suo stile, nel suo voler essere condottiero dei colori che porta nel cuore. Il giallo e il rosso. Il capitano, che oggi è tornato ad allenarsi con il gruppo, continua a non dare per scontato il suo addio dal calcio giocato: "Nel calcio nulla è scontato. Un anno fa mi davano per finito, ma ho fiducia nella mia testa e nel mio corpo. Finché posso dare tanto e sto bene perché devo smettere?". Parole importanti, anche se forse non basteranno a convincere il c.t. azzurro Ventura a concedergli la passerella in Nazionale: "Non ne ha bisogno, la sua carriera va oltre". Poco male, Roma è pronta per accogliere di nuovo il suo capitano, ma nel frattempo si coccola anche un Edin Dzeko come non lo si era mai visto. Con la tripletta di ieri, sono 15 i gol in 19 partite. Quando segna i giallorossi vincono sempre ed il bosniaco adesso col Pescara può agganciare Batistuta, che nella stagione 2000-2001 segnò 16 gol nelle prime 20 presenze. Gli abruzzesi contano molti ex giallorossi nelle proprie fila, tra cui Aquilani, che ha ricordi dolceamari del suo passato nella capitale: "Non posso parlare male della Roma, ma ha infranto il mio sogno di continuare a giocare con quella maglia".
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Roma, parla Totti: “Mi davano per finito, ma gioco finché sto bene”. Jesus: “Basta cali”
Il capitano non chiude alla possibilità di continuare la sua carriera, Ventura: "Passerella in Nazionale? Non ne ha bisogno". Baldissoni sullo stadio: "Lavoriamo per migliorare il progetto"
VERSO IL PESCARA - Oggi è stato effettuato un lavoro di scarico per chi ha giocato in Europa League in vista del match contro i Delfini. Dopo il Pescara, inizierà un tour de force decisivo per le ambizioni della Roma in campionato: Lazio, Milan e Juve. La partita contro gli abruzzesi, dove mancherà Manolas per una contrattura, sembra essere la più facile sulla carta, ma Juan Jesus, oggi al Grand Opening del Roma store di Via del Corso insieme ad El Shaarawy e Salah, non è tranquillo: "Dobbiamo evitare i cali di concentrazione. Cose come quelle di Bergamo non ci devono più capitare".
STADIO - Per quanto riguarda la costruzione di quella che dovrebbe essere la nuova casa della Roma, oggi la società ha proposto una parziale riduzione delle cubature delle due torri, che tanto fanno storcere il naso a Berdini e al Ministero dei Beni culturali. Baldissoni, oggi in Campidoglio, è fiducioso: "Quello di oggi col Comune è stato un buon incontro, stiamo lavorando per migliorare il progetto in modo che sia compatibile con la Conferenza dei Servizi". Anche Malagòha dato sostegno al progetto: "Le squadre professionistiche devono avere uno stadio di proprietà".
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