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Roma, il turnover è a metà: da Villar a Mayoral, i desaparecidos di Mourinho

Roma, il turnover è a metà: da Villar a Mayoral, i desaparecidos di Mourinho - immagine 1

Il tecnico portoghese, nella partita con lo Zorya, con le sue scelte ha mandato ulteriori messaggi ad alcuni calciatori: Villar, Mayoral e Reynolds insieme hanno giocato 124 minuti

Francesco Iucca

Nella Roma che torna a vincere in Europa e che ritrova un po' di serenità post-derby, c'è comunque chi può esultare solo a metà. Sono i giocatori che Mourinho continua a non vedere e lasciare fuori dalle rotazioni vere e proprie. Ieri sera Diawara ha raccontato che il tecnico portoghese considera tutti e che bisogna lavorare duro per trovare lo spazio che ognuno merita. E detto da uno che anche in casa dello Zorya ha giocato solo 20 minuti e ha visto scegliere comunque uno spremuto Cristante, fa senza dubbio ancora più rumore. In realtà, almeno ad ora, i fatti non gli hanno dato ragione fino in fondo. Perché nelle prime 10 partite stagionali della Roma, lo stesso Diawara ha collezionato appena 85 minuti totali (solo 7 in campionato) in 4 presenze. Ma c'è chi se la passa anche peggio, come Gonzalo Villar, Borja Mayoral e Bryan Reynolds. Tre giocatori trattati in maniera totalmente diversa da Mourinho nelle sue interviste, ma che alla fine stanno avendo un trattamento simile in campo.

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Perché Villar, Mayoral e Reynolds non giocano

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Il centrocampista spagnolo, nonostante la moria in quel ruolo, neanche ieri è riuscito a trovare la sua prima da titolare e si è fermato a una quindicina di minuti recupero compreso. È uno dei 'desaparecidos' della rosa giallorossa, Mourinho non si fida ed è evidente. Alla base ci sono motivi sicuramente tecnici e tattici. Villar è un calciatore di geometrie e affezionato al pallone, c'entra poco con una Roma che cerca intensità fisica, verticalità e conclusioni. A mercato aperto Mou aveva fatto capire di sperare in una cessione, che però non è arrivata. Lo Special One in estate lo ha provato anche da trequartista in allenamento, ma le caratteristiche dello spagnolo proprio non si sposano con il calcio di Mourinho. Gli preferisce Darboe, che anche se più basso è senza dubbio più dinamico. E poi, dei giocatori meno utilizzati, Villar è anche quello che ha più tribune. Una serie di messaggi abbastanza chiari, oltre ai soli 82 minuti stagionali. Poi c'è Borja Mayoral, una specie di caso viste le continue parole pubbliche di stima e affetto nei suoi confronti. "Non gli manca niente", dice sempre Mou. Eppure gli manca la cosa più importante: i minuti, appena 41, la metà di Villar. In panchina col CSKA, ieri la miseria di 12 minuti.

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Se da un lato faranno piacere gli apprezzamenti, dall'altra non c'è dubbio che Mayoral vorrebbe che ci fosse anche un seguito. Con Dzeko ancora alla Roma, Mourinho ha voluto in ogni caso Shomurodov, pagato 20 milioni. Anche qui ragioni tecniche e tattiche probabilmente in cima, dal momento che lo Special One sta prediligendo giocatori veloci che si esaltano negli spazi. Ma per un giocatore in prestito dal Real Madrid e lo scorso anno capocannoniere dell'Europa League, giocare meno di un quarto d'ora con CSKA Sofia e Zorya è difficile da digerire. Per non dimenticare Bryan Reynolds, già bocciato a più riprese da Mourinho. Per l'americano un solo minuto (nel finale col Sassuolo) e al suo allenatore non è piaciuto neanche quello. Il portoghese le sta provando tutte, dall'adattatissimo Ibanez al giovane Tripi, pure lui fuori ruolo. L'ex Dallas aveva dimostrato di essere molto indietro già lo scorso anno con Fonseca, evidentemente gli serve ancora parecchio e a gennaio la cessione, almeno in prestito, sembra inevitabile. Così come per Villar. Mentre Mayoral sarà da valutare verosimilmente insieme al Real Madrid e allo stesso calciatore, dal momento che le richieste anche negli ultimi giorni del mercato estivo non sono mancate. Da menzionare anche Kumbulla, che di minuti ne ha collezionati 103 in 3 partite, senza convincere più di tanto Mourinho, che verosimilmente punterà sempre sugli stessi tre in attesa di ritovare Smalling al top. E ovviamente di un paio di colpi a gennaio.