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Roma, contro l’Inter si va verso la difesa a 3. Juric: ”Sarà una partita difficilissima”

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Nonostante le voci su un possibile passaggio alla difesa a 4, il tecnico croato sembra orientato a schierare il solito assetto con Angelino favorito su Hermoso per il ruolo da centrale sinistro
Redazione

Il tecnico giallorosso, Ivan Juric, ha parlato oggi in conferenza stampa alla vigilia del big match contro l'Inter, in programma domani sera allo Stadio Olimpico. L'ex allenatore del Torino ha sottolineato la difficoltà della sfida: "Dell'Inter sappiamo tutto, è una squadra di altissimo livello che da anni gioca un gran calcio. Sarà una partita difficilissima". Sullo stato di forma della squadra, l'allenatore croato ha evidenziato il buon lavoro svolto dai giocatori rimasti a Trigoria e ha confermato il recupero di due elementi chiave: Dovbyk e Dybala. "Dovbyk aveva un piccolo fastidio, ma ha recuperato molto bene. Paulo ha fatto tre o quattro allenamenti alla grande, lo gestiremo in base alla partita". Nonostante le voci che suggerivano una possibile difesa a 4, Juric sembra intenzionato a confermare la difesa a 3 con Mancini, Ndicka e Angelino. Verso la panchina Hermoso. Sono stati annunciati anche i convocati per la partita di domani: oltre a Dybala e Dovbyk, rientra anche Le Fee, mentre rimangono fuori El Shaarawy e Saelemaekers. Sul fronte Inter, Simone Inzaghi dovrà fare a meno di Zielinski e Asllani, ma potrà contare sul recupero di Barella. A margine della giornata, ha parlato anche l'ex presidente della Roma, James Pallotta, che ha affrontato il tema della famiglia Friedkin, attualmente contestata dai tifosi: "Contestano i Friedkin? Succede. Io meglio dei Friedkin? Non sono tanto io a dirlo, quanto i numeri e i punti che facevamo ogni anno. Basta guardare quelli". Infine, la notizia più sorprendente riguarda Francesco Totti, che sembra stia valutando la possibilità di un suo ritorno in campo. Proprio il Pupone si è espresso in merito: "Con il livello che c'è adesso, anche a 47 anni potrei continuare a giocare". Una frase che ha riacceso le fantasie dei tifosi romanisti, sempre legati al loro storico capitano.