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Patrik: poco Schick e molto snob. Analisi di una crisi imprevista

Valerio Salviani

L’equivoco di Schick parte dalla sua storia sul mercato. Nell’estate del 2016 è stato ad un passo dalla Roma, che avrebbe chiuso il suo acquisto dallo Sparta Praga per meno di 5 milioni. Sabatini, con il contratto in mano, ha bloccato tutto all’ultimo lasciandolo alla Sampdoria. Un anno dopo il suo prezzo è quasi 10 volte superiore. In mezzo un buon campionato con i blucerchiati (giocato da riserva), un Europeo U21 in chiaro scuro e, soprattutto, il problema al cuore che fa saltare il trasferimento alla Juventus. Dopo le visite mediche con i bianconeri e la paura di non poter tornare a giocare, arriva la Roma con un’offerta da top player, per strapparlo alla concorrenza di Inter, Napoli, PSG e Juventus (che aveva provato a reinserirsi all’ultimo sfruttando la figura di Nedved). A Fiumicino l’accoglienza riservata a gente come Dzeko, per dirne uno, con tanto di cori e addosso la (pesantissima) etichetta di giocatore più pagato nella storia dei giallorossi.

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