
Nell’ultima sfida di campionato la Roma è scesa in campo per la prima volta con la difesa a tre, formata da Mancini, Kumbulla e Ibanez, con i terzini avanzanti vicino a Veretout e Cristante per infoltire la linea del centrocampo. Altra novità è stata la presenza di Shomurodov al fianco di Abraham. I due avevano giocato insieme dal primo minuto già a Verona con l’uzbeko spostato sulla fascia. L’esperimento non riuscito aveva spinto lo Special One ad abbandonare quell’idea. La modifica effettuata in laguna, però, non ha deluso e ha dimostrato come l’inglese abbia bisogno di un uomo accanto che gli permetta di giocare più libero. Non è escluso che questa sorta di 3-4-2-1 possa essere riproposto dal portoghese. In difesa, oltre ai due titolari, Mourinho conta sul recupero di Smalling, ma intanto si affida a Kumbulla. Il cambio di formazione penalizzerebbe Mkhitaryan. L’armeno è un lontano parente di quello ammirato lo scorso anno e i compiti difensivi (che già lo mettono in difficoltà quando è coperto da Vina) intrinsechi in questo modulo sarebbero deleteri per le sue qualità. Al suo posto El Shaarawy ha già dimostrato di essere pronto e di poter garantire la continuità nelle due fasi. In alternativa potrebbe essere usato proprio il terzino uruguaiano in versione tutta fascia. Dall’altra parte Karsdorp spostato più avanti potrebbe contribuire in modo importante alla fase offensiva, a Venezia, infatti, ha occupato stabilmente l’area avversaria senza dimenticare la fase di copertura.



