E qui arriviamo ai dubbi. Perché se è vero che l'Olimpico è tutto con Mou, c'è anche una parte di piazza che rumoreggia per un gioco che non convince e i risultati in campionato che vivono di (pochi) alti e molti bassi da quando il tecnico siede sulla panchina. Non piace l'atteggiamento rinunciatario di alcune sfide: vedi la sconfitta di Milano con l'Inter, ma pure quella di Bologna. Non entusiasma il dover sempre cercare la rimonta impossibile, il che porta molti calciatori a dover dare spesso muscoli e caviglie alla causa. L'arrivo di un tecnico più propositivo potrebbe colmare quel gap con le big e restituire più spettacolo alla manovra. Almeno in campionato. In più c'è uno stipendio ricco da discutere, uno stipendio che è il triplo di quanto percepirebbe un Palladino di turno. Poi c'è l'aspetto diplomatico. Perché Mourinho in questi anni si è messo contro tutti i palazzi possibili: Uefa, Aia, Figc. La Roma è poco tutelata e Mou spesso finisce squalificato prendendosi una vetrina che non porta risultati. Anche il rapporto con la parte "meno forte" della squadra ha portato spesso a corto circuiti. Gli attacchi pubblici alle riserve e ai giocatori meno impiegati non sono piaciuti a tutti. Compresi i Friedkin che hanno visto una svalutazione di alcuni cartellini. Insomma i dubbi ci sono, legati in particolare a una classifica di serie A che vede la Roma ormai galleggiare tra quinto e settimo posto. E senza Champions non si va in Paradiso.
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