Anche qui molti punti interrogativi e una sola certezza: Artem Dovbyk. Sia per mancanza di sostituti che per qualità, il centravanti ucraino sarà il faro del reparto offensivo di Juric. Il Pichichi della scorsa Liga ha segnato ben 6 gol di testa nel corso della cavalcata del Girona e quest’anno potrebbe anche superare quel dato: nella passata stagione il Torino è stato terzo in Serie A per cross ogni 90 minuti (ben 20.0) e Artem dovrà sfruttare una soluzione che anche la Roma utilizzerà con frequenza. Oltre a questo, Juric è solito lasciare molta libertà ai suoi trequartisti/esterni che attaccano spesso la porta e mettono in difficoltà la difesa - che deve preoccuparsi di tanti uomini in zona offensiva o in area sulle palle alte. Ora, la questione più delicata: l’utilizzo di Paulo Dybala. L’argentino è senza dubbio il giocatore più tecnico della squadra, ma è anche uno dei più fragili e uno dei meno adatti al gioco di Ivan: il croato chiede intensità e rincorse difensive anche agli attaccanti. Più probabile l’impiego dal primo minuto di Matias Soulé e Pellegrini (o Baldanzi) sulla trequarti dietro a Dovbyk. Non dimenticando anche Niccolò Pisilli, che potrebbe prendere il posto del capitano nella formazione tipo di Ivan Juric. Soluzione che stuzzica non poco viste le qualità difensive mostrate con la Juventus (con il lavoro su Locatelli) e quelle offensive nel sublime primo tempo disputato a Marassi.
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