Caso multiproprietà, l’UEFA prende tempo: lo scenario preoccupa anche Roma ed Everton

Il tema delle multiproprietà si conferma uno dei dossier più delicati per il futuro del calcio europeo. La normativa UEFA è chiara: due club riconducibili, direttamente o indirettamente, allo stesso gruppo di controllo non possono partecipare alla medesima edizione delle competizioni europee. È su questa base che si gioca il caso ancora aperto tra Olympique Lione e Crystal Palace, entrambi legati alla Eagle Football Group, che detiene anche quote di Botafogo e Molenbeek (Belgio). La UEFA ha deciso, per ora, di rinviare il giudizio sulla partecipazione delle due squadre alle coppe europee 2025/26, una scelta che preoccupa non solo per l'incertezza immediata, ma soprattutto per il precedente che potrebbe crearsi. La decisione attesa potrebbe infatti fare giurisprudenza, aprendo scenari potenzialmente complicati per altre situazioni simili. Tra queste, anche quella che riguarda Roma ed Everton, entrambi di proprietà della famiglia Friedkin. Al momento non ci sono conflitti immediati, ma in futuro - qualora entrambe le squadre dovessero qualificarsi alla medesima competizione europea - la questione potrebbe esplodere con la stessa forza. La UEFA si trova così davanti a una sfida complessa: trovare un equilibrio tra investimenti privati e integrità delle competizioni. Il rinvio del giudizio, se da un lato concede tempo per analisi più approfondite, dall’altro lascia un clima di incertezza che potrebbe influenzare scelte di mercato, pianificazioni tecniche e strategie societarie. In attesa di una decisione definitiva sul caso Lione - Crystal Palace, Roma ed Everton osservano da vicino: il precedente che nascerà potrebbe riguardarle direttamente.