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Abraham: “Con Mourinho ho imparato tanto quanto in tutta la mia vita”

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Il centravanti giallorosso: "Con una telefonata José mi ha convinto ad accettare la Roma. Ora voglio diventare tra i più forti al mondo"

Redazione

Tammy Abraham ha visto José Mourinho ed è arrivato il sole. È andata più o meno così, o almeno era quello che gli aveva promesso lo Special One nella loro prima telefonata: "Un giorno risposi al telefono ed era José Mourinho che mi disse più o meno 'Vuoi goderti un po' di sole o stare sotto la pioggia?'" racconta Abraham, intervistato da The Guardian. L'attaccante racconta i dubbi che lo hanno colpito nei giorni del trasferimento alla Roma: "Io volevo restare a casa, in Inghilterra, e continuare a giocare in Premier League ". Ma Mourinho aveva suscitato qualcosa in lui, convincendolo in poco tempo ad accettare il trasferimento alla Roma. “Voglio essere tra i primi attaccanti al mondo e non mi fermerò fino a che non sarò lì” ha aggiunto.

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Il centravanti della Roma, punto fermo di Lampard al Chelsea, racconta come per lui sia stata dura andare in panchina con Tuchel che lo ha utilizzato in sole sette partite, facendolo partire solo tre volte titolare in Premier League e sostituendolo all'intervallo due volte. “È stata dura - ammette Tammy -. Allora non lo capivo davvero. Segnavo gol, venivo da una tripletta e, ovviamente, quando arriva un nuovo allenatore le cose cambiano. Penso che fasi come questa debbano succederti per farti capire davvero cosa sia il calcio. Non puoi essere sempre in crescita. A volte hai bisogno di alcuni bassi e quei bassi mi hanno davvero sollevato e spinto ad essere ancora più affamato”.

Adesso, grazie a Mou e alla Roma, si sta prendendo le sue rivincite: “Sono arrivato a un punto in cui dovevo sedermi e parlare da solo con me stesso. Stavo uscendo per allenarmi e lo stavo facendo per me. Mi allenavo per migliorare me stesso perché è facile dire una stro…, essere arrabbiato per il posto, essere un uomo cattivo. Per me è stato il contrario. Ho imparato a conoscere me stesso e penso che questo abbia rafforzato la mia mentalità". Quello che vuole è continuare a migliorare con Mourinho tanto che dice di aver imparato da lui in poche settimane “tanto quanto ho imparato in tutta la mia vita. L'opzione più semplice sarebbe stata quella di restare e sedersi al Chelsea. Ho capito che dovevo uscire e mettermi alla prova. Certo, c'erano nervi saldi da mantenere e cambiare paese è sempre una cosa coraggiosa da fare. Ma lo consiglierei ai giovani giocatori inglesi. Direi loro di non aver paura. Impari su te stesso. È dura, ma mi ci sto abituando. Sono andato alla Roma ed è ora di farmi vedere di nuovo".