Hermoso è stato, forse, l'unico a dimostrare un minimo di verve nella sconfitta di Cagliari. Il difensore giallorosso è stato anche protagonista e vittima di insulti (impuniti) da parte di Folorunsho. Lo spagnolo, grazie a Gasperini, è tornato ad essere un giocatore completo, sia dal punto di vista difensivo che mentale. E, anche nella partita di domani, sarà lui - insieme a Mancini e Ndicka - a guidare il reparto difensivo. Nella giornata di oggi, insieme al tecnico piemontese, parlerà in conferenza stampa alla vigilia del match contro il Celtic.

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Hermoso pre Celtic-Roma: “Su Folorunsho deve decidere la Lega. Gasp è simile a Simeone”
HERMOSO IN CONFERENZA STAMPA
Ha parlato in privato con Folorunsho? "Non ho parlato con lui e credo sia un tema delicato. Non dovrei essere io a riportare cosa è successo ma deve essere la Lega a decidere quali commenti sono accettabili o meno sul campo".
Ti sei mai sentito fuori da questa squadra? In estate sembravi fuori dal progetto. "Quando sono arrivato qui non ero nel mio miglior momento. I primi mesi non sono stati facili anche a livello personale. Ho dato il massimo per la mia professione e sono andato al Leverkusen dove mi sono sentito meglio fisicamente e importante per la squadra. In questa stagione era difficile pensare di continuare e mi sembrava che il club stesse cercando altri profili ma quando ho iniziato grazie ad un colloquio con il mister mi ha dato una nuova opportunità e gli sono molto grato. Mi ha fatto sentire di nuovo il piacere di allenarmi e giocare. Siamo due persone simili che vanno senza paura. Spero di poter continuare questo rapporto a lungo".
L'anno scorso sembravi un giocatore diverso rispetto a quello dell'Atletico. Hai ritrovato qualche caratteristica comune fra Gasperini e Simeone? "Il mister è stato uno dei pionieri della difesa a 3 per difendere e costruire. È un calcio che mi piace. A livello personale non era un buon momento appena sono arrivato. Le affinità? Probabilmente questa capacità di trasmettere ciò che si vuole alla squadra. Questo è molto difficile, far sì che si vada tutti nella stessa direzione indipendentemente dalle differenze dei singoli".
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