PROFILO

Tutto su Pellegrini, centrocampista e capitano dell'AS Roma e della nazionale italiana: chi è, caratteristiche, età, costo, stipendio, biografia, vita privata. Ecco la scheda tecnica:

Lorenzo Pellegrini è nato a Roma. Quando era nei giovanissimi del club giallorosso, una forte aritmia cardiaca ha rischiato di fargli chiudere anzitempo la carriera. Dal 2018 è sposato con Veronica, sua storia fidanzata con la quale ha avuto 3 figli

Luogo e data di nascita: Roma, 19 giugno 1996.

Scadenza contratto: 30/06/2026

Stipendio: 3,5 Milioni netti

Alla Roma sotto contratto dal: 2017. 

Ex squadre: Sassuolo.

Dall’Almas al Sassuolo

Lorenzo Pellegrini muove i suoi primi passi da calciatore nel Italcalcio e nell’Almas per poi passare ad appena 9 anni, nel vivaio della Roma. Da sempre tifoso giallorosso, Pellegrini fa tutta la trafile con il settore giovanile di Trigoria e il 22 marzo 2015, ad appena 18 anni, fa il suo esordio in Serie A in un Cesena-Roma sostituendo Salih Ucan. In panchina c’era Rudi Garcia. A fine stagione viene però ceduto al Sassuolo a titolo definitivo ma con un diritto di recompra a favore della Roma che versando 10 milioni nelle casse neroverdi, lo avrebbe riportato a casa. Segna il primo gol in Serie A il 6 dicembre 2015 contro la Sampdoria di Vincenzo Montella (suo ex allenatore nei giovanissimi della Roma). Chiude la stagione con 19 presenze all’attivo e 3 gol trascinando la squadra di Di Francesco ad un piazzamento europeo. L’anno successivo l’esordio in Europa League contro il Genk. Termina la sua seconda stagione al Mapei con 34 presenze e 8 gol totali. 

Il definitivo ritorno alla Roma

Il 30 giugno 2017, la Roma decide di riportarlo a casa pagando al Sassuolo i 10 milioni previsti dall’accordo. Firma per 5 anni e si mette sulle spalle la maglia numero 7. In giallorosso ritroverà anche Eusebio Di Francesco, passato anche lui a Trigoria in estate. Il 1 dicembre 2017 segna il suo primo gol con la maglia della sua squadra del cuore. Lo fa in Roma-Spal. Esordisce anche in Champions League nel match contro l'Atletico Madrid. Termina la sua prima (in realtà la seconda) stagione a Roma con 37 presenze ed un gol. Nella stagione seguente, le prestazioni non convincono i tifosi che lo prendono di mira fino a quando, il 29 settembre 2018, realizza di tacco un gol nel derby con tanto di esultanza polemica (mani sulle orecchie). Il 7 novembre arriva anche il primo gol in Champions League contro il Cska Mosca. Nella stagione seguente viene promosso vice capitano dopo la partenza di Alessandro Florenzi ma rimedia anche la frattura del quinto metatarso del piede destro che lo costringerà ai box per circa due mesi. Chiude la stagione con 27 presenze ed un solo gol in campionato. La stagione 19/20 è probabilmente quella della definitiva presa di coscienza. Fonseca lo schiera interno di centrocampo al fianco di Veretout o come trequartista. Taglia il traguardo delle 100 presenze con la Roma, e a febbraio ne diventa ufficialmente il capitano dopo la scelta societaria di togliere la fascia a Dzeko. Nella stagione 21/22 sulla panchina della Roma siede José Mourinho e la stagione inizia subito con il piede giusto: gol nei playoff di Conference League contro il Trabzonspor diventando il primo italiano a segnare in tutte e tre le competizioni Uefa. A fine stagione alza al cielo di Tirana la Conference League vinta in finale contro il Feyenoord. Termina la stagione con il suo record di 14 gol stagionali (9 in campionato). L’anno successivo, il trionfo europeo svanisce invece in finale contro il Siviglia. 

La Nazionale

Dopo tutta la trafila con le nazionali minori, nel febbraio del 2017 viene convocato per la prima volta con i grandi da Ventura. Fa il suo esordio in Azzurro l’11 giugno del 2017 a pochi giorni dal suo compleanno. Nel 2018 con Mancini entra definitivamente nel giro dei convocati. Il 5 settembre realizza il primo gol contro l’Armenia in un match valido per le qualificazioni all’Europeo che però sarà costretto a saltare a causa di un problema muscolare accusato con la Roma. Scende in campo nel secondo tempo anche nella celebre sconfitta con la Macedonia che è costata all’Italia il Mondiale in Qatar.