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Herbert Prohaska

Herbert Prohaska

  • Nazionalità:Austria
  • Età:68 (8 agosto 1955)
  • Altezza:1.81 m
  • Peso:72kg
  • Piede:Destro
  • Valore di mercato: mln

PROFILO

PROHASKA, LA BIOGRAFIA

Herbert Prohaska è un ex calciatore che ha vissuto la sua carriera da professionista negli anni 80 e in Italia ha indossato la maglia dell'Inter e della Roma. Di nazionalità austriaca, figlio di un manovale, è nato a Vienna l'8 agosto del 1955 ed era un centrocampista dotato di una buona tecnica, un giocatore elegante e intelligente tatticamente. È sposato con Elisabeth ed è padre di due figlie, Barbara e Birgi. Da giovanissimo è stato soprannominato Schneckerl (che in dialetto austriaco vuol dire letteralmente chiocciole), per la sua pettinatura caratterizzata da lunghi ricci. Qualcuno racconta che, quando aveva 4 anni, suo padre, lo ha portato a vedere una partita di calcio e che subito dopo Herbert ha cominciato a correre dietro ad una palla cercando di emulare quanto appena visto. Dopo aver smesso di giocare a calcio a livello professionistico è diventato allenatore ma la sua attività principale è quella di commentatore, per le tv ma anche per il quotidiano sportivo austriaco Kronen Zeitung.

CARRIERA

Prohaska ha cominciato a giocare in una squadra del suo quartiere a Vienna, dove il padre era allenatore, l'Ostbahn XI. 

E dopo meno di due anni dall'inizio della sua 'carriera', nel 1972, ancora prima di compiere 17 anni, il giovane talento ha messo in seria difficoltà la difesa avversaria durante un'amichevole giocata contro la nazionale austriaca. E probabilmente è stata proprio la partita che gli ha permesso di fare il salto nel calcio dei grandi visto che subito dopo è stato acquistato dall'Austria Vienna in cui ha giocato proprio con quei calciatori che ha messo in difficoltà nell'amichevole che lo ha lanciato. Per uno scherzo del destino, Herbert, si è ritrovato a giocare con i suoi avversari di sempre, lui tifoso del Rapid che invece ha indossato la maglia dell'Austria Vienna con cui ha vinto diversi titoli e raggiunto anche la finale della Coppa delle Coppe del 1978 persa con l'Anderlecht. Sono stati otto gli anni passati con la maglia del club. Tutto è cominciato nel luglio del 1972, quando, dopo aver firmato il suo primo contratto da professionista, ha giocato la sua prima gara con la maglia violette il 30 luglio di quell'anno ed ha segnato anche una rete contro il Wiener AC. E' partito subito forte, Herbert Prohaska, che già nella sua sua prima stagione ha giocato in totale 31 partite tra campionato e coppa nazionale, oltre ad una gara di Coppa UEFA contro i bulgari del Beroe, persa per tre a uno. A 18 anni ha vinto il suo primo trofeo, la coppa d'Austria battendo il Salisburgo. Durante la competizione, il centrocampista ha segnato tre reti, due delle quali nella doppia finale. Grazie anche al suo contributo l'Austria Vienna ha vinto l'andata per due a uno e pareggiato uno a uno il ritorno, assicurandosi così la vittoria del trofeo. La sua brillante carriera nel club coincide anche con ottime prestazioni con la maglia della nazionale. Anche la stagione 1974-75 va alla grande, Prohaska ha segnato in tutto 9 reti e collezionato 34 presenze. Una seria di prestazioni ad alto livello che gli sono valse anche il titolo di miglior calciatore austriaco dell'anno. Anche nella stagione successiva i numeri continuano ad essere da campione affermato, 42 presenze e di nuovo 9 reti all’attivo, tra campionato coppe europee e nazionali. I gol in questo caso sono arrivati tutti nella Bundesliga. Nel 75-76 ha giocato 37 partite e segnato 10 reti, 9 in campionato una nella coppa nazionale. Questa è stata la stagione in cui, per la prima volta, ha vinto lo scudetto con l'Austria Vienna, mentre nella stagione successiva ha conquistato la sua seconda coppa d'Austria. Come nella prima occasione, anche in questa è arrivato un suo gol nella finale vinta contro i Wiener. Herbert ha poco più di 20 anni, ma già è un calciatore affermato e diversi club esteri hanno cominciato a mettergli gli occhi addosso. Anche perché le prestazioni con la nazionale sono convincenti tanto quanto quelle con il club. Infatti, la stagione 1977-78, è stata proprio quella in cui ha cominciato ad avere degli estimatori in varie parti d'Europa e nn solo. L'Austria Vienna ha raggiunto la finale della Coppa delle Coppe un evento storico per il calcio austriaco, offrendo così una vetrina importante al suo gioiello che nella stagione successiva vince addirittura scudetto e coppa nazionale con la sua squadra. E il 1979-80 ed alla fine di quell'anno è arrivata l'offerta dell'Inter che da tempo aveva deciso di comprare Prohaska ma aspettava che la federazione italiana aprisse di nuovo la possibilità alle squadre di tesserare calciatori provenienti dall'estero. E proprio il primo giocatore ad usufruire di questa nuova apertura è stato il centrocampista austriaco che è passato all'Inter campione d'Italia, guidata da Bersellini, con la possibilità quindi di giocare in Coppa dei Campioni. E anche all’Inter, senza aver avuto bisogno di adattarsi al campionato italiano, come se lo conoscesse da sempre, si è ambientato presto e nel migliore dei modi. Nella prima, delle due stagioni passate in nerazzurro, ha collezionato 41 presenze tra campionato e coppe e 6 gol. Uno segnato proprio in Coppa dei Campioni contro il Nantes. La squadra milanese si è fermata alla semifinale, persa con il Real Madrid. Nella sua seconda e ultima stagione all’Inter, il centrocampista ha giocato ancora una volta 41 partite tra campionato e coppe e un gol, in serie A. Ha indossato la maglia dell’Inter, per l’ultima volta, senza saperlo, il 20 maggio del 1982, in occasione della finale di Coppa Italia vinta dai nerazzurri, contro il Torino. Nell’estate successiva, Prohaska, ha giocato i Mondiali di Spagna del 1982 e solo al suo ritorno ha saputo che l’Inter lo aveva ceduto alla Roma che in quegli anni era guidata da Nils Liedholm e con campioni come Falcao, Bruno Conti e molti altri. Una scelta, quella del club nerazzurro, che inizialmente il centrocampista non ha compreso, ma poi la stagione in giallorosso si è rivelata eccellente, non solo per lui visto che la Roma ha vinto lo scudetto. Prohaska è rimasto solo un anno, ma il suo legame con la città, la squadra e i tifosi è diventato talmente forte che per un periodo aveva pensato anche di comprare casa a Roma per viverci a fine carriera.  Una cosa che poi non ha mai realizzato ma non ha mai mancato di ricordare la stagione in giallorosso come una delle più belle vissute. Nonostante avesse firmato due anni di contratto, dopo la conquista dello scudetto ha deciso di tornare a casa e così nel 1983 è tornato a giocare nell’Austria Vienna dove ha vinto il primo dei tre titoli nazionali arrivati consecutivamente: nel 1984, 1985 e 1986. Nell’85, come già accaduto, la sua squadra ha vinto anche la coppa nazionale mettendo a segno il double. All’età di 34 ha deciso di smettere, così l’88-89 ha giocato la sua ultima stagione da professionista. Alla fine, in totale, i numeri con l’Austria Vienna hanno raccontato di 584 partite giocate e 134 gol segnati.

Nazionale

Herbert Prohaska ha vestito la maglia della nazionale maggiore per 15 anni consecutivi, raggiungendo grandi traguardi. In precedenza, nel 1972, era già entrato nel giro della selezione a partire dall’Under 21. Ha preso parte a due mondiali, nel 1978 e nel 1982. La sua carriera con la maglia della selezione del suo paese è cominciata dalle giovanili. Ha cominciato nel 1974, due anni dopo essere entrato a far parte del gruppo dell’Austria Vienna, a 19 anni. Ha esordito contro la Turchia e qualche anno dopo ha regalato la qualificazione ai mondiali del 78 segnando una rete decisiva contro la Turchia ed ha così giocato tutta la fase finale. Così come ha preso parte alla spedizione del 1982 in Spagna. Il centrocampista non ha giocato però i mondiali del 1986, escluso dalle convocazioni nelle gare della fase finale, per poi tornare ad indossare la maglia dell’Austria nel 1988, il 2 novembre ancora contro la Turchia. Conquistata le qualificazioni a Italia 90, Prohaska non ha preso parte alla spedizione con i suoi compagni perché si è ritirato nel 1989. Ha chiuso così la carriera con 83 presenze e 10 gol. 

Palmares

Herbert Prohaska ha visto ben sette campionati austriaci e uno italiano con la Roma nel 1983. In Italia ha vinto anche una coppa Italia con l’Inter, mentre sono 4 le coppe d’Austria presenti nella bacheca del giocatore. Per ben tre volte si è aggiudicato il titolo di giocatore dell’anno nel campionato del suo paese.

La carriera da allenatore e commentatore

Dopo aver giocato per tanti anni nell’Austria Vienna, Prohaska è diventato prima dirigente e poi allenatore del club. Con lui sulla panchina, la squadra ha vinto la coppa d’Austria e il campionato, mettendo a segno, anche da guida tecnica come già successo da allenatore, il double. Dal 1992 è passato ad allenare l’under 21 della nazionale austriaca e in un solo anno si è guadagnato la fiducia della federazione che lo ha promosso alla guida tecnica della prima squadra. Nel 1998, ai mondiali di Francia, c’era lui sulla panchina della nazionale che però è uscita ai gironi (in cui c’era anche l’Italia). E’ rimasto alla guida dell’Austria fino al 1999, quando si è dimesso dopo un pesante ko subito dalla Spagna per 9 a 0. Come successo anche durante la carriera da giocatore, alla fine è tornato alla guida dell’Austria Vienna. Nel 2000 ha deciso di smettere di allenare. Dopo la carriera di allenatore ha intrapreso, per un breve periodo, quella da dirigente. Così è diventato ambasciatore della federazione calcio austriaca. Nel 2003 è stato nominato il miglior calciatore degli ultimi 50 anni dalla sua stessa federazione, con il titolo di Golden Player e della medaglia d’oro dell’ordine al Merito di Vienna, dopo aver ricevuto quella della Bassa Austria e anche quella da parte della repubblica d’Austria. Lasciata anche la carriera politica, Prohaska ha cominciato a fare il commentatore Tv, oltre a scrivere, sempre di calcio, per il quotidiano Kronem Zeitung. 

Redazione