Diego Perotti
- Nazionalità:argentina
- Età:36 (26 luglio 1988)
- Altezza:179 m
- Peso:79kg
- Piede:Destro
- Valore di mercato: mln
PROFILO
Biografia
Diego Perotti Almeira, questo il nome completo, è un ex calciatore argentino, nato nei dintorni di Buenos Aires (più precisamente a Moreno), il 26 luglio del 1988. Ha cominciato a giocare come centrocampista, anche se le sue capacità offensive lo hanno visto piano piano passare al ruolo di attaccante. Ruolo che si è trasformato poi in esterno sinistro d’attacco, ma in avanti ha giocato un po’ ovunque, anche come falso centravanti. Diego è figlio d’arte: il papà, Hugo, è anche lui un ex calciatore che ha instradato il figlio, cresciuto proprio respirando calcio, tanto che da bambino è entrato nelle giovanili del Boca Juniors. Nel giorno del suo annuncio dell’addio al professionismo, tra gli altri, ha proprio ringraziato il padre “grazie per avermi trasmesso questo amore per il calcio”, ha scritto nella lettera con cui ha reso noto che avrebbe appeso gli scarpini al chiodo. Sposato con Julieta, Diego ha due figli.
Curiosità
Che fine ha fatto Diego Perotti? Perotti, nel settembre del 2024 ha dato ufficialmente l’addio al calcio giocato all’età di 36 anni. L’ultima maglia che ha indossato è stata quella della Salernitana.
Quanti gol ha fatto Perotti con la Roma? Diego Perotti ha segnato 31 gol con la maglia della Roma, in 138 presenze.
Quanti rigori ha sbagliato in carriera Diego Perotti? Noto per la sua freddezza dal dischetto, l’ex calciatore argentino ha tirato 30 rigori in carriera e ne ha sbagliati solamente 3. Aveva la capacità di aspettare fino all’ultimo i movimenti del portiere avversario.
La carriera
Diego Perotti è alto 179 cm e pesa 70 kg. Leggero ed agile, destro di piede, tra le sue peculiarità c’erano la velocità, l’agilità nei movimenti e i dribbling. Oltre alla grande freddezza che ha sempre mostrato in campo, che emergeva soprattutto quando doveva andare sul dischetto a tirare i rigori. Di lui ha svelato qualcosa l’ex portiere Stefano Sorrentino, che disse che era impressionato dallo sguardo che aveva Perotti prima del tiro dal dischetto, che aveva l’abitudine di guardare dritto negli occhi il suo avversario. Diego Perotti, nato alla Periferia di Buenos Aires, è cresciuto calcisticamente al Boca Juniors, dove è rimasto nelle giovanili fino al 2002, quando è passato nel settore giovanile del Deportivo Moron, club argentino della provincia di Buenos Aires di cui la squadra milita in Primera B Nacional. Il suo esordio in prima squadra è arrivato nel 2006 quando aveva 18 anni. Un anno dopo è stato acquistato dal Siviglia e Perotti è approdato in Europa. Nel club spagnolo ha giocato per due anni con la squadra B, per poi passare in prima squadra ed esordire contro l’Espanyol. Pochi mesi dopo, nel maggio del 2009, l’argentino ha segnato il suo primo gol valso la vittoria del suo club contro il Deoprtivo La Coruna; tre punti utili per l’accesso alla Champions League. E proprio nella massima competizione europea, superata la fase a gironi, ha segnato il suo primo gol contro il CSKA di Mosca. Dalla stagione successiva è diventato titolare inamovibile della squadra spagnola, sia in campionato sia in Champions prima, e in Europa League dopo. La sua permanenza al Siviglia è durata per sette anni, se si considerano anche i primi mesi trascorsi nella squadra B. Perotti però era fragile a livello muscolare e proprio durante questa sua prima avventura di rilievo, si è dovuto fermare diverse volte. Alla fine, ha chiesto di poter tornare in Argentina, al Boca Juniors, lasciando il Siviglia dopo 117 partite e 9 gol (52 le gare giocate con la squadra giovanile e tre le reti segnate). In realtà, il calciatore, ha attraversato un momento davvero particolare della sua carriera. I continui stop dovuti ai problemi fisici gli hanno addirittura fatto sorgere il dubbio che fosse arrivato il momento di smettere di giocare a calcio. Psicologicamente ha attraversato un periodo difficile, anche perché, dopo il suo ritorno in Argentina, ha giocato solo due partite. Successivamente è approdato al campionato italiano: il 2 luglio ha firmato un quadriennale con il Genoa, dopo aver superato le visite mediche. E’ ripartita così la carriera di Perotti che ha trovato una seconda fase, che gli ha restituito la voglia e la fiducia di giocare a calcio. A fine luglio, in un’amichevole con il Savona ha segnato uno dei tre gol con cui i liguri si sono assicurati la vittoria nella gara di precampionato. A fine agosto invece ha indossato la maglia del Genoa in una gara ufficiale, in Coppa Italia contro il Lanciano. Diego Perotti ha giocato con i rossoblù per due stagioni. In Serie A ha esordito contro il Napoli, il 31 agosto mentre la sua prima rete l’ha segnata contro il Parma il 5 ottobre. Con lui il Genoa ha inanellato una serie di vittorie consecutive (otto), a cui si è aggiunta quella contro la Lazio. La stagione però, per l’argentino, è terminata alla fine di aprile a causa di un infortunio muscolare piuttosto serio. Rientrato nella stagione successiva, con il Genoa ha giocato fino alla finestra invernale di mercato e, alla fine di gennaio del 2016, è passato alla Roma. Proprio per la sua tenuta fisica che aveva destato dei dubbi, inizialmente Perotti ha firmato un contratto a titolo temporaneo, fino al giugno del 2017 passando di fatto in prestito in giallorosso. Il club capitolino aveva il diritto per l’acquisto definitivo da esercitare immediatamente dopo la scadenza dell’accordo. E così è stato. La Roma ha comprato il giocatore per 9 milioni di euro. Perotti ha vissuto, inizialmente, una seconda vita calcistica riuscendo a trovare, in parte, una certa continuità unita ad una buona condizione psicologica, che lo ha portato a inanellare una serie di ottime prestazioni che hanno anche colpito positivamente l’ambiente. Nella stagione 2016/17 ha segnato due rigori nella stessa partita nella prima di campionato contro l’Udinese, meno di un mese dopo ha trovato il primo gol nelle coppe europee, contro il Viktoria Plzen in Europa League. Ha chiuso l’anno con 45 partite giocate, forse la sua migliore stagione a livello di continuità, nove reti segnate. E proprio all’ultima di campionato, contro il Genoa, ha fatto un gol che è valso la qualificazione per la fase a gironi della Champions, il 28 maggio del 2017, nel giorno dell’addio al calcio di Francesco Totti. La stagione successiva la Roma, grazie proprio alla sua rete, ha partecipato alla Champions e Perotti ha segnato contro il Chelsea, nella fase a gironi, il 31 ottobre, contro il Qarabag il 5 dicembre e al Liverpool il 24 aprile del 2018. In serie A, nella stessa stagione, sono state 5 le volte che ha superato il portiere avversario. Dopo un paio di stagioni in cui sembrava aver trovato un equilibrio – anche se i guai muscolari non lo hanno mai abbandonato definitivamente - anche grazie a degli allenamenti speciali e personalizzati, nella stagione 2018/19 i problemi fisici sono aumentati. E infatti alla fine della stagione sono state solo 15 le presenze contate sul suo personale tabellino, 13 in campionato e 2 in Champions, con una sola rete all’attivo. Contro l’Inter, in campionato ha raggiunto la centesima partita con la maglia della Roma. Nell’anno successivo un infortunio alla coscia lo ha tenuto lontano dal campo per parecchio tempo, dall’inizio della stagione. In campionato è tornato in campo il 20 ottobre contro la Sampdoria e alla fine, tra serie A e coppe, ha giocato in tutto 26 partite e segnato 6 reti, prima di svincolarsi a parametro zero dalla Roma. Il rinnovo del contratto non è arrivato, così Perotti, si è trasferito in Turchia, andando a giocare con il Fenerbahce trovando un accordo di due anni, più opzione per il terzo. E l’avventura è cominciata nel migliore dei modi, con tre reti nelle prime 4 partite, ma poi, a novembre, subisce un brutto infortunio al ginocchio e si vede costretto a chiudere la stagione con un largo anticipo. Pur avendo un contratto per almeno un altro anno, le parti hanno deciso di rescinderlo, alla luce del fatto che il recupero, dall’infortunio al ginocchio, si stava prolungando e Perotti non sarebbe rientrato prima di febbraio 2022. Il calciatore, libero da ogni vincolo, è tornato in Italia e proprio da febbraio ha firmato un contratto di quattro mesi con la Salernitana che ha rispettato, ma senza arrivare a rinnovarlo. Perotti ha giocato le sue ultime partite da professionista proprio con la maglia granata. Infatti, dopo essere rimasto senza squadra per due anni, nel settembre del 2024 ha deciso di annunciare il suo addio al calcio, scrivendo una vera e propria lettera d’amore e di commiato, al pallone, tramite un post pubblicato sul suo profilo Instagram, a cui hanno risposto in tantissimi addetti ai lavori. Compreso Daniele De Rossi che ha commentato lasciando un cuore. “Pensavi che me ne fossi dimenticato – le parole scritte da Perotti - Impossibile, sei parte della mia vita da quando ho memoria. E anche se questo è un addio, di quelli che durano per sempre, ti giuro che ogni volta che ti passerò davanti una casa, un parco o dovunque ci rivedremo, ti prometto che proverò qualche aggancio, qualche finta, qualche centro. E se per qualsiasi motivo non dovesse più funzionare, semplicemente ti guarderò e sorriderò per tutti i momenti che abbiamo vissuto insieme. Grazie mille Pelota, non dimenticarmi, ti amo moltissimo”.
Nazionale
La carriera di Diego Perotti, con la nazionale (maggiore) argentina, è cominciata piuttosto presto. A poco più di 21 anni è stato convocato dall’allora C.t. Diego Armando Maradona, era il 14 novembre del 2009. E con l’ex numero 10 alla guida della Selecion, Perotti ha timbrato 5 presenze. La sua avventura con la maglia dell’Argentina non ha conosciuto grandi fasti. Al di la di quell’avventura vissuta con Maradona, l’ex calciatore della Roma, aveva indossato una volta la maglia dell’U20, prima naturalmente di sbarcare nel gruppo dei grandi, in occasione del Torneo di Tolone. Dopo diversi anni dalla sua ultima apparizione, è tornato a far parte del gruppo nel 2017, quando ha giocato due amichevoli, convocato da Jorge Sampaoli, contro Russia e Nigeri e ha di fatto chiuso la sua carriera con la selezione del suo paese.