Damiano Tommasi
- Nazionalità:Italia
- Età:49 (17 maggio 1974)
- Altezza:1.80 m
- Peso:78kg
- Piede:Destro
- Valore di mercato: mln
PROFILO
TOMMASI, LA BIOGRAFIA
Damiano Tommasi è nato a Negrar, in provincia di Verona, il 17 maggio del 1974. È un ex calciatore che giocava nel ruolo di centrocampista e che, dopo aver appeso gli scarpini al chiodo, ha intrapreso la carriera politica ed è diventato il sindaco di Verona, come rappresentante di una lista civica di sinistra, a fine giugno nel 2022. Damiano è sposato con Chiara Pigozzi, la ragazza della porta accanto conosciuta tra i banchi di scuola. I due stanno insieme ormai dai tempi del liceo, sono sposati dal 1996 ed hanno sei figli: quattro femmine e due maschi. Tommasi è cattolico praticante, ha un diploma di perito commerciale e all'università ha frequentato la facoltà di Scienze della formazione a Verona. Insieme con la moglie ha fondato una scuola per bambini che li segue dall'età della materna fino alla terza media, in Valpolicella intitolata a Don Lorenzo Milani. Mentre era un giocatore della Roma ha ricevuto la chiamata per assolvere ai doveri militari - a quei tempi ancora obbligatori - ma ha scelto di svolgere il servizio civile ed è stato il primo calciatore a fare una cosa del genere. Durante la sua carriera si è guadagnato il soprannome di ‘anima candida’ per la sua grande correttezza dimostrata sempre sul campo e fuori. E’ stato sempre lui, in occasione di un gravissimo infortunio ad un ginocchio che gli è capitato durante un’amichevole estiva, a chiedere alla società di essere messo sotto contratto al minimo sindacale previsto (circa mille e 500 euro al mese), al suo rientro perché non aveva la certezza che sarebbe tornato a giocare.
LA CARRIERA
Nato a Negrar, in provincia di Verona, Damiano Tommasi ha cominciato a tirare calci al pallone nella squadra del paese nel 1985, per poi passare a quella di San Zeno, un quartiere della città, quando aveva 15 anni, era il 1989. L'allenatore della squadra però ha capito subito di avere un talento tra le mani e nel 1990 lo ha segnalato al Verona che lo ha inserito nel suo vivaio. Con gialloblù è stato impiegato anche come difensore centrale, all’inizio della carriera. I vari allenatori che lo hanno avuto hanno poi visto in lui delle capacità come centrocampista e nel cammino che ha compiuto nelle varie squadre giovanili, ha cambiato definitivamente ruolo assumendo quello con cui poi ha raggiunto la serie A. Con il Verona ha fatto il suo esordio in serie B quando ancora non aveva compiuto 20 anni e in squadra con lui c'erano altri giocatori poi diventati famosi: Pessotto e Filippo Inzaghi. Cinque anni dopo il suo arrivo al Verona, la squadra ha conquistato la promozione in serie A. Era la stagione 1995-96 e proprio al termine di quella cavalcata Damiano Tommasi è stato acquistato dalla Roma. Sulla panchina dei giallorossi c'era l'argentino scelto da Sensi, Carlos Bianchi. Arrivato ad inizio stagione, il centrocampista è diventato da subito titolare inamovibile della squadra. Gli esordi sono stati subito ottimi, Tommasi – che in giallorosso ha sempre indossato la maglia numero 17 - ha segnato in Coppa Uefa contro la Dinamo Mosca sia nella gara di andata sia in quella di ritorno. In campionato invece, nella stessa stagione, ha fatto gol con la Reggiana. La storia di Carlos Bianchi alla Roma non è durata molto, il tecnico, dopo una serie di risultati decisamente negativi, è stato esonerato e a sostituirlo, per finire la stagione, è stato Nils Liedholm - che faceva parte dei quadri societari e che era affiancato da Ezio Sella in panchina - che ha continuato a puntare su Tommasi. Dalla stagione successiva, il presidente della Roma, Franco Sensi, ha scelto il boemo Zdenek Zeman come guida tecnica e il centrocampista era proprio l'uomo che faceva al caso suo. I due, infatti, hanno legato subito e sono rimasti sempre in contatto. Nel gennaio del 1997 poi è successo un episodio che è rimasto nella memoria. Durante la partita con il Perugia viene espulso il portiere titolare, all'epoca Giovanni Cervone. La Roma aveva finito le sostituzioni così è stato proprio Tommasi ad indossare i guanti del numero uno e ad andare in porta. Il centrocampista si è reso protagonista di una clamorosa parata su punizione di Allegri, un tuffo sull'angolo e la palla respinta dal numero 17 giallorosso con tutti i compagni che sono corsi ad abbracciarlo. In quella stagione, 97-98, Tommasi non ha segnato neanche un gol, ma ha giocato 39 partite tra coppa Italia e Serie A. L'anno successivo la Roma è tornata in Coppa Uefa, da cui è uscita ai quarti a favore dell'Atletico Madrid, il centrocampista di Verona ha giocato tutte le partite tranne il ritorno dei quarti mentre in campionato le presenze sono state 33 con un gol segnato (contro il Piacenza), tre le gare giocate in coppa Italia. Alla fine dell'anno Tommasi ha dovuto salutare Zeman, esonerato dalla società che al suo posto ha scelto Fabio Capello. Ancora un cambio di allenatore che comunque non ha destabilizzato il centrocampista che subito ha conquistato la fiducia anche del tecnico che poi avrebbe portato alla Roma il terzo scudetto della storia. Arrivato nell'estate del 99, il tecnico friulano - come chi lo ha preceduto - ha lasciato il numero 17 al suo posto, titolare a centrocampo. E in quell'anno Tommasi ha pressocché confermato i numeri della stagione precedente, con 42 presenze in totale tra Campionato, Coppa Italia e Coppa Uefa. Due le reti segnate, una sempre in Serie A, l'altra in Europa contro il Goteborg.
La stagione successiva è stata sicuramente la migliore, per lui e per la Roma. Capello aveva chiesto dei rinforzi importanti alla società e il presidente Sensi lo ha accontentato. Oltre all'arrivo di Batistuta, per il centrocampo l'acquisto è stato quello di Emerson, un brasiliano forte fisicamente e dotato di un'ottima tecnica. Per Tommasi sembrava arrivato il momento di fare da comprimario e lasciare spazio ai giocatori dai nomi più altisonanti. Il 18 agosto del 2001 però, durante una seduta di allenamento, Emerson si è rotto il crociato ed è stato operato il 21 agosto. E' toccato proprio al numero 17 sostituirlo praticamente per tutta la stagione e quella è stata forse la miglior annata di Tommasi. La Roma ha vinto lo scudetto e parte del merito è stato anche per il lavoro fatto dal centrocampista. Sempre dotato di un'ottima capacità atletica, in quell'anno ha saputo migliorare anche la sua tecnica, unita alla grande capacità di sacrificio, caratteristica che ha sempre avuto. Tommasi ha chiuso la stagione con 43 presenze e tre gol, uno rimasto nella memoria, segnato a Bergamo contro l’Atalanta sotto una pioggia incessante e la foto della partita è senza dubbio l’esultanza di Tommasi con il braccio alzato in segno di vittoria. La Roma con il titolo di Campione d'Italia.
L'anno con lo scudetto sul petto lo ha vissuto ancora una volta da titolare inamovibile del centrocampo di Fabio Capello. La Roma è in Champions da campione d'Italia ma non ha superato il secondo girone, è la stagione 2001-02 e alla fine dell'anno Tommasi ha collezionato 46 presenze e 4 gol, uno segnato proprio in Europa contro il Barcellona il 26 febbraio del 2002. Trentasei le partite giocate nella stagione successiva, tra campionato e coppe, quattro le reti messe a segno, di cui una contro il Milan in campionato valsa la vittoria dei giallorossi sul club meneghino. In quell'anno la squadra di Capello è arrivata fino alla finale di Coppa Italia persa però proprio contro i rossoneri. Rimanendo legati ai numeri, la stagione 2003-04 per il centrocampista ha raccontato di 29 presenze in totale, 21 in serie A, 5 in Uefa e 4 in coppa Italia, competizione in cui ha segnato anche una rete. Poi, durante la preparazione estiva per la stagione successiva è successa una cosa che ha cambiato la carriera del calciatore. La Roma era in ritiro in Austria, a Kapfenberg. Era luglio del 2004 e durante un'amichevole estiva (contro gli inglesi dello Stoke City), ha subito un gravissimo infortunio al ginocchio a seguito di un contrasto di gioco con Gerry Taggart. Come poi spiegato dai medici, a Tommasi era praticamente scoppiato il ginocchio, si è rotto tutto quello che poteva rompersi: crociato anteriore e posteriore, collaterale mediale esterno e interno, due menischi, infrazione dei condili e del piatto tibiale. Il centrocampista ha rischiato di smettere di giocare prima del tempo, ha perso tutta la stagione e al suo rientro ha proposto alla società - ancora di proprietà della famiglia Sensi - di fargli sottoscrivere un contratto al minimo federale. E' stata una sorta di scommessa fatta su se stesso: se fosse tornato a giocare anche il club ne avrebbe avuto vantaggio visto lo stipendio fissato a poco meno di mille e 500 euro al mese. Dopo un intenso lavoro di recupero, Tommasi è riuscito a tornare in campo un anno e tre mesi dopo l'incidente. Il 30 ottobre del 2005 ha sostituito in corsa il francese Dacourt in una partita di campionato contro l'Ascoli. Alle fine del novembre successivo è tornato titolare, contro la Fiorentina e ha segnato anche un gol. Sulla panchina dei giallorossi, nell'estate precedente, era arrivato Luciano Spalletti che da quel momento ha cominciato ad inserirlo con regolarità nella formazione titolare. Oltre al gol con la Fiorentina, Tommasi ha segnato anche in coppa Italia contro il Palermo contro cui ha segnato il gol valso l'accesso alla finale. Quella sarebbe stata la sua ultima stagione in giallorosso, dopo 10 lunghi anni vissuti nella capitale, 351 partite e 21 gol. A luglio 2006 è andato in Spagna, al Levante dove è rimasto due stagioni ma dove si è anche di nuovo infortunato allo stesso ginocchio rotto nel 2004. Alla scadenza del contratto, nel 2008, ha deciso di lasciare ed è passato al club londinese Queens Park Rangers ma l'avventura è durata pochi mesi, nel gennaio dell'anno successivo ha rescisso il contratto perché non rientrava più nel progetto tecnico. Nel giro di pochi giorni ha ricevuto un'offerta dalla Cina, che in quel periodo cominciava a puntare su giocatori europei per alzare le sorti del campionato nazionale e proprio Tommasi è stato il primo italiano a giocare nel campionato orientale con la maglia del Tianjin Teda per 40 mila euro al mese. Dopo questa avventura è rientrato nella sua Verona e ha dato l'addio al calcio professionistico. Per diletto ha giocato in una squadra dilettante di Verona (il Sant'Anna) per poi tornare a disputare una gara europea (i preliminari di Europa League), con i sammarinesi de La Fiorita. Era il 2015 e ci è rimasto fino al 2019. Alla fine dell’avventura nella squadra di San Marino, è tornato a giocare nel Sant’Anna.
La carriera politica
Fin dai tempi in cui vestiva la maglia della Roma, Damiano Tommasi era noto per essere uno dei ‘sindacalisti’ della squadra. E’, praticamente da subito, stato considerato uno dei rappresentati del gruppo. Faceva parte dei così detti ‘senatori’ ed era uno dei calciatori che, nei momenti di necessità, era chiamato a rappresentare la squadra in occasione di incontri e trattative con il club. Questo suo spirito ‘politico’ lo ha portato poi in futuro ad intraprendere una vera e propria carriera politica. Prima nella Federazione Italiana. Tommasi nel 2011 è diventato presidente dell’Associazione italiana Calciatori e ha provato anche a diventare presidente della Federcalcio. Il suo incarico all’Asso calciatori è terminato nel 2020, dopo nove anni di reggenza. Dal 2018, con l’elezione di Gravina a capo della Figc ha ricoperto il ruolo di consigliere federale. Attualmente è ancora un membro del sindacato internazionale dei calciatori professionisti (la Fifpro). Dopo aver rivestito ruoli politici nell’ambito calcistico, ha deciso di cominciare a muoversi anche per la sua città. Così si è candidato, per una lista civica di sinistra, come sindaco di Verona e nel giugno del 2022 – dopo il ballottaggio - ha vinto le elezioni superando quello che poi è diventato, l’ex primo cittadino Federico Sboarina.
La Nazionale
Damiano Tommasi ha collezionato 25 presenze nella nazionale maggiore in tutta la sua carriera ed ha segnato anche un gol, contro il Marocco, quando alla guida tecnica degli azzurri c’era Dino Zoff. La sua carriera con la maglia della selezione non è stata sicuramente caratterizzata da vittorie. L’unico trofeo portato a casa dal centrocampista, in azzurro, è stato con l’Under 21: l’Europeo di categoria disputato nel 1996 vinto ai rigori contro la Spagna. Per quanto riguarda le presenze con la nazionale maggiore, ha esordito il 18 novembre 1998, a 24 anni, sostituendo Dino Baggio in una gara amichevole contro la Spagna e finita due pari. Il ct era Dino Zoff. Con Giovanni Trapattoni viene convocato con maggiore regolarità, gioca abbastanza spesso e nel settembre del 2001, contro il Marocco, ha segnato in amichevole contro il Marocco a Piacenza. Tommasi era nel gruppo azzurro che ha partecipato ai mondiali di Giappone e Corea nel 2002. Il centrocampista ha giocator tutte le partite da titolare, ma l'Italia è uscita agli ottavi di finale proprio contro i padroni di casa. Il 16 novembre del 2003 ha dato l'addio all'azzurro, dopo un'amichevole giocata ad Ancona contro la Romania.