7Attaccante
Claudio Paul Caniggia

Claudio Paul Caniggia

  • Nazionalità:argentina
  • Data di nascita:09 gennaio 1967
  • Altezza:1.72 m
  • Peso:kg
  • Piede:Destro
  • Valore di mercato: mln

PROFILO

Biografia

Claudio Paul Caniggia è un ex calciatore argentino, attaccante, nato a Hendersen – provincia di Buenos Aires - il 9 gennaio del 1967. Caniggia, che ha origini italiane, è stato sposato per 31 anni con l’ex modella Mariana Nannis, da cui ha avuto tre figli: Alexander, Charlotte e Axel. La coppia si è separata diversi anni fa, l’ex attaccante ha una nuova compagna (Sofia Bonelli di 26 anni più giovane) con cui vive tutt’oggi, in Spagna. Oltre ad avere delle proprietà immobiliari, essendo rimasto un appassionato di calcio, si diletta a scovare giovani talenti, proprio tra Spagna e Argentina. Ha giocato a cavallo tra gli anni 80 e 90 ed è stato compagno di nazionale di Diego Armando Maradona, fino a che ha dovuto rinunciare alla chiamata della selezione – guidata da Daniel Passerella – perché si rifiutava di stare alle regole del C.t. che gli imponevano di tagliarsi i capelli che lui ha sempre portato lunghi. Era soprannominato ‘il figlio del vento’ per la sua velocità nella corsa, aveva ottime doti atletiche. La sua vita e di conseguenza la carriera, è stata caratterizzata da una lunga squalifica per doping. In realtà, il giocatore, non aveva assunto sostante dopanti, ma era risultato positivo alla cocaina. Lo stop è arrivato nel periodo in cui indossava la maglia della Roma ed ha segnato la fine dell’avventura in giallorosso.

Curiosità

In che squadre ha giocato in Italia Caniggia? È stato in Italia – la prima volta – dal 1988 al 1994 ed ha giocato nel Verona, Atalanta e nella Roma.

Che fine ha fatto Caniggia? Vive di rendita grazie ai suoi investimenti immobiliari, fatti quando era ancora calciatore, e facendo, a tempo perso, l’osservatore.

La carriera

Appassionato da sempre di calcio, Caniggia ha cominciato a giocare fin da piccolo, entrando a far parte delle giovanili del River Plate quando ancora era un ragazzino. Cresciuto nel club di Buenos Aires, è entrato nel giro della prima squadra che era appena diciottenne. La sua prima partita da titolare l’ha giocata nella stagione 1985/86, ma è stato solo un modo per farsi conoscere meglio. Tanto che nella stagione successiva è entrato in prima squadra diventato titolare. La sua (prima), avventura al River si è chiusa nel 1988, quando è approdato nel campionato italiano, sponda Verona che per averlo ha versato tre miliardi di lire (poco più di un milione e mezzo di Euro), nelle casse degli argentini. Con la maglia gialloblù ha giocato 30 partite (campionato e Coppa Italia), e segnato 6 reti. Nell’estate del 1989 è passato all’Atalanta, dove è rimasto per tre stagioni, fino al 1992, ha giocato 120 partite (di cui due in coppa Uefa), e segnato 31 gol. Il 1992 è stato l’anno del suo passaggio alla Roma. Il suo cartellino è stato pagato 13 miliardi di lire (circa 6 milioni e mezzo di euro). Il rendimento del calciatore però non ha avuto gli sviluppi sperati, non per mancanza di potenzialità tecniche, ma per un problema più serio. Claudio Caniggia ha collezionato, in quella stagione 15 partite in serie A e segnato 4 gol; dieci le presenze tra coppa Italia e coppa Uefa (5 i gol). Poi a marzo si è verificato l’episodio che ha segnato la carriera (e la vita), dell’attaccante. Dopo un Napoli Roma, era il 21 marzo del 1993, Caniggia è stato chiamato all’antidoping. I risultati sono stati letteralmente choccanti: positivo alla cocaina. A seguito di quanto accaduto il giocatore è stato squalificato per 13 mesi. Out per la fine della stagione in corso e praticamente per tutta successiva –il 18 maggio successivo ha finito di scontare lo stop – l’avventura di Caniggia alla Roma era ormai archiviata e non recuperabile. Così alla fine della stagione 1993-94, si è trasferito in Portogallo, firmando un accorto con il Benfica. Con cui ha giocato 23 partite e segnato 8 gol. Nell’estate del 1995 ha deciso di tornare a casa ed è stato ingaggiato nuovamente dal Boca Juniors con cui però ha disputato due campionati, dei tre per cui aveva firmato il contratto. Terminata l’annata 1995-96 con 29 partite e 12 gol, è rimasto fuori dalla squadra nel 1996-97 per rientrare nel 1997-98, durante il quale ha giocato 17 partite e segnato 5 gol. Terminato l’accordo con gli argentini, ha deciso di tornare in Italia per giocare in serie B con la maglia dell’Atalanta, ma anche questa fase è durata solo una stagione. Nell’estate del 2000 è passato al Dundee United, squadra scozzese che nel 2001 l’ha ceduto ai Rangers di Glasgow dove è riuscito a rimanere due stagioni. Con i primi ha giocato 25 partite ed è andato in gol 8 volte, mentre con il Glasgow è arrivato a 70 presenze e 20 reti. Dopo aver chiuso l’avventura in Scozia, ha lasciato definitivamente il calcio europeo professionistico per trasferirsi in Quatar dove in sostanza ha chiuso la carriera. E’ tornato in campo per una stagione, nel 2013, con una squadra semiprofessionistica inglese, il Wembley, dove ha segnato 7 reti in 15 partite a 45 anni suonati ed è stata la sua ultima avventura calcistica.

Nazionale

Claudio Caniggia è stato nel giro della nazionale dal 1987 al 2002, ma con una pausa dovuta ad un problema nei rapporti con Daniel Passarella quando è diventato ct della selezione. L’attaccante, infatti, è stato escluso per un periodo, perché si era rifiutato di tagliarsi i capelli, come invece gli aveva imposto il selezionatore. Alla fine, Caniggia, ha giocato 50 partite con la maglia della nazionale e segnato 16 gol. Ha partecipato ai mondiali di Italia 90, nei quali l’Argentina è arrivata al secondo posto. Era pure nella spedizione americana, nel 1994, in una delle formazioni più forte di quegli anni. Era l’anno quando Diego Armando Maradona è stato squalificato perché trovato positivo al doping

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