È il nome più caldo del mercato ed è destinato a scaldarsi in questi giorni in cui la Roma proverà l'assalto decisivo al Manchester United. Ma perché Joshua Zirkzee piace così tanto a Gasperini? In realtà il tecnico voleva l'olandese già ai tempi dell'Atalanta e ora lo sta richiedendo con forza a Massara. A prescindere dall'ottima annata vissuta col Bologna di Thiago Motta ci sono numeri e caratteristiche particolari che hanno colpito Gasp. Quando era in serie A (ma anche in alcune partite di Premier) Zirkzee si è dimostrato talmente a proprio agio in situazioni di pressing uomo a uomo che a volte sembra che la vicinanza fisica di uno, due, tanti avversari attorno a lui siano la condizione stessa per l’espressione dei suoi gesti tecnici più brillanti. Quasi una condizione necessaria in cui può mettere a frutto la sua tecnica e la sua furbizia quella che gli ha insegnato il calcio di strada: "Ti rende tosto: ti insegna a diventare più furbo e a tenere testa a ragazzi più grandi", disse l'olandese in un'intervista .

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Zirkzee, resistenza al pressing e tanti dribbling: ecco perché Gasp lo vuole a Roma

MANCHESTER, ENGLAND - DECEMBER 04: Jean-Clair Todibo of West Ham United is challenged by Joshua Zirkzee and Bruno Fernandes of Manchester United during the Premier League match between Manchester United and West Ham United at Old Trafford on December 04, 2025 in Manchester, England. (Photo by Justin Setterfield/Getty Images)
Un dato emblematico? Durante la stagione 2023/2024 Zirkzee ha tentato più di quattro dribbling ogni 90 minuti - il doppio della media per gli attaccanti di Serie A - con una percentuale di successo vicina al 50%. E dai dribbling riusciti esce un tiro pericoloso in porta ogni 180 minuti. Tra le caratteristiche che rendono Zirkzee un attaccante tatticamente molto interessante ci sono la sua propensione a scendere molto lontano dalla porta avversaria fino alla propria trequarti, e la sua abilità nel lavorare palloni da giocare con centrocampisti o difensori che vanno ad occupare gli spazi liberati dalla sua discesa. Proprio quello che Gasp ha cercato invano in Ferguson e Dovbyk. A questo si aggiunge la capacità di attrarre in area palle difficili grazie a un controllo palla quasi più da numero 10 che da 9. I gol? Non tantissimi, questo è vero. Ma Retegui, Zapata o Scamacca segnavano così tanto prima della cura Gasperini?
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