Roma in ritardo sul mercato? Ecco acquisti, cessioni e piani delle dirette concorrenti

Meno uno al raduno a Trigoria che darà il via ufficialmente alla nuova stagione della Roma. La preparazione estiva è la prima tappa di un'annata che sarà lunghissima, mai importante come questa volta perché la proprietà ha cambiato tanto, quasi tutto. Nei volti ma anche nella mentalità e la filosofia dirigenziale. Basta algoritmi e giovani promettenti ma senza esperienza, spazio alle garanzie e alla solidità, al campo e la meritocrazia. Massara è arrivato tardi, ha avuto inevitabili problemi a giugno per la questione plusvalenze, si pagherà la multa, preventivata. Archiviata la scadenza dell'Uefa, è il momento di accelerare per rinforzare la rosa in entrata e non solamente snellirla in uscita. Gasperini aspetta con impazienza, ma al suo primo incontro con la squadra non ci saranno nuovi acquisti. Dodici giorni non sono bastati, ma il ds stanno lavorando in maniera importante su trattative molto complicate per accontentare l'allenatore con i nomi che ha chiesto lui. Wesley in primis e poi anche Richard Rios, con El Aynaoui e O'Riley in seconda battuta. Poi c'è Ferguson, sicuramente più semplice da chiudere. Gasp ne avrebbe voluti almeno due per l'inizio del ritiro, non sarà così. Per tanti la Roma è in ritardo rispetto alle altre, di questo si sta parlando parecchio anche sui social e in radio. Ma è vero che le concorrenti per un posto Champions sono tutte più avanti dei giallorossi sulla tabella di marcia del mercato? Prendiamo ad esempio l'Atalanta, che si radunerà il 15 luglio, un paio di giorni più tardi. Chiaramente anche la Dea ha cambiato allenatore puntando su Juric, che ha già abbracciato qualche volto nuovo. Oltre ai riscatti di Samardzic e Brescianini, a Bergamo sono arrivati il giovane terzino Ahanor dal Genoa per 17 milioni e Kamaldeen Sulemana dal Southampton per la stessa cifra. A questi si aggiunge anche Kossounou, che dopo il prestito è stato confermato con una nuova trattativa conclusa per 20 milioni. Un totale di circa 55 milioni per questi tre calciatori, senza considerare appunto i riscatti. L'ivoriano piaceva anche alla Roma, che però è netto in vantaggio su Ferguson. In uscita c'è stato l'addio agli svincolati Toloi e Cuadrado, più Ruggeri passato all'Atletico Madrid per 17 milioni. E ovviamente l'Atalanta sta per salutare anche Mateo Retegui, destinato all'Arabia Saudita per qualcosa come 67 milioni. Juric perderà il capocannoniere dell'ultimo campionato, da valutare come sarà sostituito. In lista Mikautadze, accostato anche alla Roma. Sicuramente gli orobici sono più completi e si sono mossi in maniera importante, ma pur ritrovando Scamacca la nuova punta sarà comunque un'incognita. Insieme ovviamente all'interrogativo più grande che è l'assenza di Gasperini. Discorso a parte la Lazio, alle prese con i noti problemi finanziari e il mercato bloccato: Sarri non può abbracciare nuovi acquisti e intanto ha salutato Tchaouna. Anche se sono tornati dai rispettivi prestiti Cataldi, Cancellieri e Floriani Mussolini (quest'ultimo non convocato per il ritiro, che comincerà lunedì dopo le visite e i test già svolti in questi giorni). Di certo i biancocelesti non usciranno rinforzati da questo mercato, ma dovranno contare sul ritorno di un allenatore esperto come Sarri che già conosce piazza e rosa. Il Milan - già al lavoro a Milanello da qualche giorno - ha ceduto Reijnders, il miglior giocatore della passata stagione, sostituendolo con Modric che tra poche settimane compirà 40 anni e deve ancora fare le ferie. Ed è arrivato anche Samuele Ricci, pagato circa 20 milioni. Poi l'addio anche a Theo Hernandez, per ora non sostituito con Archie Brown ormai sfumato. I rossoneri hanno perso Abraham rientrato alla Roma, ma a fare almeno il percorso inverso è stato Saelemaekers. Lo stesso Pobega, Adli e Okafor tutti però in uscita e ad ora fuori dal progetto. Jashari è l'obiettivo, costosissimo, ma ancora bloccato. Il vero rinforzo, insomma, per ora è stato il ritorno di Massimiliano Allegri e l'ingaggio di un ds vero e proprio come Igli Tare. E durante l'anno i rossoneri non avranno le coppe, per questo ancora più insidiosi. Stesso vantaggio che avrà anche la Lazio. Il Bologna (ritiro al via martedì), vincitore della Coppa Italia e reduce dall'esperienza in Champions League, ha perso Pobega rientrato al Milan (ma sta provando a riprenderlo) ma intanto ha preso - gratis - Ciro Immobile e presto annuncerà anche Bernardeschi. A loro si aggiunge il promettente difensore Vitik arrivato dallo Sparta Praga per 11 milioni più bonus. Questo anche in previsione delle tante uscite pesanti: Beukema al Napoli e probabilmente anche Ndoye e magari Lucumì. Riscattato invece Casale, addio a Calabria per fine prestito. Il mercato in uscita modificherà molto la rosa rossoblù, che ad ora si è rinforzata mantenendo anche Italiano in panchina, ma presto farà i conti con qualche mancanza importante. E con le partite di giovedì in Europa League, a cui non è abituata. La Fiorentina - che come la Roma si raduna domani e comincia lunedì la preparazione - ha cambiato allenatore (poco fa ufficiale Stefano Pioli) e in attacco ha messo a segno un colpo super che a Trigoria conoscono bene. Edin Dzeko, nonostante i 39 anni, arriva in forma smagliante e in grande fiducia, insieme alla sua solita classe. E da svincolato. Non solo, perché i viola hanno ripreso Gudmundsson a 13 milioni ottenendo un po' di sconto. A centrocampo ha preso Fazzini a 10 milioni e Viti in prestito dal Nizza. Ha perso Cataldi, Zaniolo, Folorunsho, Colpani e Adli (oltre a Bove) arrivati a fine prestito mentre ha rinnovato De Gea, riscattando Fagioli e Gosens per circa 20 milioni totali. Già tanti movimenti, nella speranza di riuscire a blindare anche Moise Kean che - insieme a Dodò - diventa il vero ago della bilancia con le offerte dall'Arabia (e non solo) che torneranno anche dopo la scadenza della clausola. Ad ora, i viola si sono sicuramente completati e rinforzati. Al netto delle energie spese in Conference, è avversaria temibile. La Juventus lo scorso anno ha lottato per la Champions League, nonostante i soldi spesi in estate. La conferma di Tudor porta con sé un'incognita importante a certi livelli, ovvero quelli di competere per lo scudetto e giocare la Champions da protagonista. I bianconeri, che pure hanno cambiato tanto in dirigenza con l'addio di Giuntoli e l'arrivo di Comolli (ora anche di Modesto), si stanno muovendo poco in attesa di capire la questione Vlahovic spinosissima e di altre uscite. È arrivato Jonathan David, colpo top a parametro zero - ma commissioni salate -, e nient'altro. Senza cessioni, vero nodo di questi giorni juventini. Da Weah a Mbangula, Douglas Luiz e Alberto Costa. Hanno salutato in realtà Veiga per fine prestito e riscattato Kalulu e Kelly per oltre 30 milioni complessivi. Intqnto sta trattando il ritorno di Kolo Muani e l'arrivo di Jadon Sancho, questioni che si trascinano ormai da un po' di tempo. Tudor, che dopo il Mondiale per Club riprenderà i lavori alla Continassa il 24 luglio, si troverà con una rosa non indebolita, ma probabilmente neanche più forte. Queste alla partenza - e secondo gli ultimi due anni - le squadre che lottano per un posto Champions, togliendo quindi Inter e Napoli che restano avanti. Anche se i nerazzurri ripartono con un allenatore molto inesperto e poco riposati dopo una stagione lunghissima che può portare altre scorie, con una rosa comunque più competitiva che sarà ulteriormente consolidata. In tutto questo c'è da fare grossa attenzione al Como, che ha già speso oltre 100 milioni per calciatori però molto giovani, sicuramente promettenti e tutti da verificare nel nostro campionato. In conclusione, almeno in entrata tutte quante le dirette concorrenti per la Champions hanno fatto più della Roma, ma tante hanno già rinunciato o rinunceranno presto a qualche big. Cosa che i giallorossi, invece, non faranno. Anche se hanno salutato - oltre a Hummels - Paredes, Shomurodov e Saelemaekers che sono stati calciatori comunque importanti in questi ultimi mesi. Tutti in ogni caso addii preventivati e non di certo pesanti come quelli di Reijnders, Retegui, Beukema o Ndoye. E la struttura societaria a livello tecnico si è nettamente rinforzata. Con un rinnovo a Svilar in più. Per cui sì, la Roma è leggermente in ritardo, ma con un cantiere aperto esattamente come - chi più chi meno - tutte le altre che non avevano la spada di Damocle del Fair Play Finanziario Uefa da rispettare. In una sessione di mercato più o meno agli inizi. E la prossima settimana potrebbe sbloccarsi tutto, con qualche 'sorpasso' da effettuare.