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Andrea Berta, ecco “l’hombre milagroso” che piace alla Roma

Caratura internazionale, capacità di scouting e bravura nel far quadrare i bilanci: Berta dell'Atletico Madrid per il dopo Sabatini?

Mirko Porcari

È iniziato il conto alla rovescia per l'addio di Walter Sabatini dalla Roma: ciò che era nell'aria da tempo è stato ufficializzato dallo stesso direttore sportivo nel pre gara contro l'Inter - "ho chiesto la rescissione del mio contratto a Pallotta, dalla fine di giugno non lavorerò più per la Roma" - aprendo la caccia al sostituto per condurre il mercato giallorosso.

Nel corso delle ultime settimane si sono moltiplicati i nomi per il successore, da Balzaretti (con la supervisione di Alex Zecca) a Gerolin, passando per Carli, Lo Monaco, Corvino e Berta: proprio quest'ultimo sembra aver riscosso il maggior numero di consensi da parte di media e tifosi, il suo lavoro con l'Atletico Madrid non è passato inosservato e la caratura internazionale del personaggio sembra ricalcare in pieno i contorni del plenipotenziario uomo mercato di cui la Roma ha bisogno.

Berta è il classico caso di "made in Italy" che tira più all'estero che tra i confini nazionali, in pochi anni è riuscito a costruirsi una carriera ed una reputazione rifuggendo la notorietà: in Spagna lo chiamano "hombre milagroso", giusto per far intendere che tipo di considerazione hanno (soprattutto a Madrid) del suo operato. "L'Atletico è diventato grande grazie a Simeone ed a Berta" non ci sono dubbi per tifosi ed addetti ai lavori, e visto che a queste latitudini nessuno regala nulla in termini di complimenti, la stima nei confronti dell'ex Parma suona come una consacrazione.

Scouting, trattative e simbiosi con l'area tecnica, l'equilibrio trovato da Berta tra i Colchoneros gli ha aperto la porta delle altre big europee: mentre l'Atletico lotta per i primissimi posti in Liga ed i quarti di finale di Champions, il Manchester United ha deciso di puntare forte sul direttore sportivo per provare ad affiancarlo a Josè Mourinho. Gli spagnoli si sono trincerati dietro una serie di "no comment" ma l'amicizia tra l'italiano e Jorge Mendes (procuratore dello Special One) potrebbe realizzare una corsia preferenziale per l'approdo in Premier.

E la Roma? I giallorossi hanno cominciato a sondare il terreno diverse settimane fa, quando è apparso chiaro che con Sabatini non si sarebbe potuto continuare. La figura di Andrea Berta ha solleticato la curiosità della dirigenza: un professionista capace di re-inventarsi nel mondo del calcio dopo un passato da impiegato di banca, cresciuto nelle realtà di provincia (con il Carpenedolo al fianco di Tommaso Ghirardi) prima di essere catapultato in Serie A (Parma e Genoa), rappresenta un vero e proprio prototipo di self made man. Qualcosa di molto simile al sogno americano, insomma.

E poi, aspetto tutt'altro che secondario, è uno in grado di far quadrare i bilanci: l'esperienza parmense lo ha visto defilarsi prima che Ghirardi e Leonardi affossassero la società, a Madrid ha ricevuto carta bianca per edificare i successi del club di Miguel Angel Gil. Nomi come quelli di Griezmann, Oblak, Vietto e Jackson Martinez hanno plasmato le vittorie di tre anni da direttore sportivo: Coppa del Re (al Bernabeu contro il Real), Liga, Supercoppa di Spagna ed una Champions sfiorata per una società a digiuno di trofei da quasi 20 anni, la perfezione se si pensa a come tra entrate ed uscite (cessioni come quelle di Falcao al Monaco, Diego Costa al Chelsea, Arda Turan al Barça, Jackson Martinez al Gz Evergrande e Mario Mandzukic alla Juventus hanno aiutato non poco) i conti risultino più che positivi.

Nelle prossime settimane si capirà se Pallotta e soci avranno l'intenzione di virare su di lui oppure scegliere soluzioni alternative, magari dando a Spalletti una maggiore libertà di intervento anche dal punto di vista del mercato.