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Totti presenta il libro: “Avrei voluto decidere quando smettere. Io presidente? Perché no” – FOTO – VIDEO

©Musacchio, Ianniello, Pasqualini

Nel giorno del suo compleanno, lo storico capitano giallorosso fa conoscere al mondo la sua biografia scritta con Paolo Condò: "Baldini? Non volevo far arrabbiare nessuno". Presente la delegazione giallorossa, da De Rossi al dimissionario Gandini

Jacopo Aliprandi

Sarà una giornata da ricordare per Francesco Totti. Nel giorno dei suoi 42 anni, l’attuale dirigente giallorosso presenta la sua nuova biografia scritta con il giornalista Paolo Condò dal titolo “Un capitano”. La cornice sarà quella più famosa della città, il Colosseo, che per la prima volta aprirà ad un evento del genere.

Per la realizzazione della serata, la Rizzoli (la casa editrice del libro) si è impegnata a contribuire al restauro di 12 statue marmoree degli Orti Farnesiani nel Parco Archeologico del Colosseo. Parteciperà all’evento anche l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, alla quale sia Totti che la casa editrice destineranno un contributo sotto forma di donazione per le attività di ricerca e assistenza.

CRONACA EVENTO

Ore 23.10 - Totti esce dal Colosseo e si ferma con i tifosi per scattare foto e firmare le copie dei libri. E che show con Cassano!

Ore 22.45 - Parla Di Francesco : "Sono contento della mia esperienza che ho avuto con Francesco, sia da fratello maggiore sia come dirigente. Quando vedo Cristian rivedo un po' Francesco. Ho detto al direttore di fargli subito il contratto. È bello vedere la sua famiglia attorno a lui. Come è cresciuto? Secondo me non è ancora cresciuto. Lui mi ha detto di non aver letto un libro. Io gli consiglio di cominciare a leggerne per capire quello che vuole fare. Per fare il passo successivo servono tante conoscenze. Lui lo sa, sa riconoscere le persone che gli vogliono bene". 

Ore 20.40 - Baldissoni"Francesco Totti era un rumore prima di conoscerlo, si parlava sempre di lui. Mi dicevo chissà quanti anni ancora potrò vederlo giocare. Ieri mi ha fatto scoppia' un casino... (Il riferimento è alle dimissioni di Baldini). Interviene Totti: "Pensa se parlassi". (La platea ride, ndr). Ci sono campi in trasferta nei quali tirano i bambini, volano maglie, pennarelli, per fare una foto o un autografo con Totti. L'anno scorso a Benevento per uscire a fine primo tempo c'è stato un assalto terribile, per risalire l'hanno chiuso in una gabbia con le braccia". 

Ore 22.36 - Durante la presentazione della biografia, Francesco Totti ha firmato un libro che poi è stato regalato a un piccolo tifoso che lo aspettava fuori dal Colosseo.

Ore 22.30 - Sul palco Claudio Ranieri. Totti racconta: "Prima che arrivasse, c'erano due nomi sul tavolo: Ranieri e Roberto Mancini. Mancini era in Europa, voleva vincere, noi senatori avevamo espresso la nostra preferenza. Poi la sera in TV leggo: "Allenatore della Roma Claudio Ranieri" Poi nella finale di Coppa Italia contro l'Inter non mi ha fatto giocare dall'inizio perché pensava al campionato. Ero nervoso, stavo in panchina con un susseguirsi di cose brutte che erano successe con Balotelli. Entrai mezz'ora dalla fine, l'avevo puntato, era un accumulo di anni e ho fatto quel gesto non da me. La colpa è stata del mister, avremmo vinto un'altra Coppa Italia se avessi giocato dall'inizio". 

Prende la parola il tecnico: "Tutti mi chiedevano di tornare ad allenare la Roma, ma io volevo girare per la città senza problemi. Ho trovato dei ragazzi in difficoltà, abbiamo cominciato a parlare romano. La squadra era forte e ha reagito.Tutti pensano che i grandi campioni mettano pressione sugli allenatori. I grandi campioni lo sono perché sanno rimanere al loro posto".

Ore 22.28 - Morgan De Sanctis: "Nei raduni delle nazionali inferiori eravamo spesso insieme, l'allenatore Vatta mi metteva con lui. Per me non era un problema (Totti: "Per me sì, perché già parlava così"), ma dovevo controllarlo e dargli l'esempio. Verso le 20.30 mi diceva di dover andar via ma di non preoccuparmi. Non abbiamo mai saputo cosa faceva, fatto sta che Vatta non ha mai saputo che usciva".

Ore 22.20 - Sul palco sale Antonio Cassano: "Per lui ho rifiutato la Juve". Totti: "È il più forte col quale abbia giocato".

Ore 22.15 - È il momento di Marcello Lippi, che parla dell'infortunio nel 2006"Quel pomeriggio ebbi come una martellata sulla caviglia. Si era creato un gruppo fantastico. Entrai nella stanza d'ospedale e Francesco mi disse 'mi dispiace'. 'Mi dispiace di che?' ho risposto io. Sapevo che sarebbe venuto, era meglio lui al 50% che tanti altri, lo dicevano tutti".

Interviene Totti: "Il Mondiale è una delle cose più importanti per un calciatore. Si era creato un grandissimo gruppo grazie al mister. A Coverciano mi allenavo mezz'ora in più, il mister lo faceva per farmi vedere quanto ci credesse". 

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Ore 22.10 - Sul palco anche Veltroni: "Quando c'è stato il problema con Poulsen, scrissi una lettera all'Uefa, cercando di ottenere una diminuzione della pena. Quando Totti veniva in Campidoglio, dovevamo chiudere le porte. La cosa dell'Olimpico resterà nella storia, non è mai successo che per una persona che lascia lo sport ci sia una manifestazione d'emozione così. Tutti gli vogliono bene, è rimasto il ragazzo di Porta Metronia, ama la Roma. Avrebbe potuto vincere il Pallone d'Oro ma non avrebbe vinto l'amore delle persone che gli hanno tributato all'Olimpico". 

Ore 21.55 - Parla anche Daniele Pradè. Anche lui si sofferma sull'affare col Real Madrid. "Secondo me ci ha pensato, le parole di Rosella Sensi sono state categoriche, ma sarebbe stato un momento difficile perché lui aveva un solo anno di contratto. Invece farlo poi è stato semplice, senza ostacoli. Ricordo bene anche la telefonata, che mi aspettavo. Il calcio era diverso e lo era anche lo spogliatoio: c'era un senso di identità forte, ed eravamo amici. Amicizia è non tradire e far capire ciò che si vuole, sapevo che lui non avrebbe tradito e lo dissi anche al presidente Sensi". 

Ore 21.55 - Sale sul palco Rosella Sensi, accolta dall'applauso dei presenti in ricordo della scomparsa della madre Maria. Tra le altre cose, ricorda del pranzo con Florentino Perez: "A pranzo ci chiese Totti. Papà pensava scherzasse, quando ha capito che non era così ha detto 'Francè, do vai? Tu resti con noi'. Era un dialogo come tra padre e figlio, a quel punto Florentino ha capito che non si sarebbe mai privato del figlio maschio che non ha mai avuto. Ha provato a riportarlo via al Real, ma sapeva che dalla famiglia Sensi quella firma non sarebbe mai arrivata". 

Ore 21.50 - Parla anche Daniele De Rossi: "Portare la fascia è un peso e una responsabilità. Quando urlano 'un capitano, c'è solo un capitano, mi giro ma non è per me".

Ore 21.40 - Sul palco Virginia Raggi, che parla del suo 'passato' a scuola con Francesco Totti e del suo valore per la città di Roma.

Ore 21.30 - Sale sul palco Francesco Totti, accolto da Condò e da Alvin. Comincia la chiacchierata sul libro: "Ci abbiamo lavorato un anno. Io non sono molto adatto a queste cose, ma mi sono aperto piano piano. E' stato emozionante!". Poi comincia lo show di battute"Ma manco un aperitivo v'hanno portato?". Poi aggiunge: "Dopo essere stato a ìChe Tempo Che Fa' so' stato bloccato due giorni con la schiena, con quella sedia...".

Ore 21.25 - Luca Ward comincia leggendo dei passaggi del libro.

Ore 21.15 - Comincia l'evento di presentazione del libro di Francesco Totti "Un capitano".

Ore 21.03 - Luca Ward ai microfoni di Sky Sport: "Leggerò 4-5 passaggi, ed è divertente farlo. Sono passaggi di vita, nei quali si evince una straordinaria coerenza, che oggi manca un po'".

Che analogie ci sono tra il Gladiatore e Totti?

Le analogie sono quelle classiche: la lealtà, la forza, l'onore, la coerenza. Lui ci rientra in pieno. Se non fosse stato impegnato nella Roma, probabilmente l'avrebbe girato lui".

Ore 21.00 - Sono arrivate anche Rosella Sensi, il sindaco di Roma Virginia Raggi, l'attore e doppiatore Luca Ward, che leggerà un passo del libro, Bruno Conti e Walter Veltroni.

Ore 20.50 - Il dirigente ai microfoni della TV ufficiale del club: "Vincere lo scudetto a Roma è come vincerne 10 da altre parti. Mi avrebbe fatto piacere vincerne di più, ma il rispetto e la fiducia sono la cosa più importante che possa aver dato a questa gente.

Quando vai negli stadi sei più acclamato di prima, in passato ti fischiavano.

Quando ero calciatore mi insultavano, ora vado in tribuna mi applaudono e ringraziano per tutto quello che ho fatto.

Stasera un evento anche benefico.

È una cosa basilare, tutto sarà devoluto al Bambin Gesù. Dobbiamo dare un forte contributo a questi bambini a cui cerchiamo di strappare un sorriso in più.

Ore 20.40 - Totti parla anche ai microfoni di Sky Sport.

Che intreccio di emozioni è per te? 

Un'emozione unica, quando entri in questo posto è differente da tutte le altre particolarità di Roma. Sono lusingato, contento e onorato di questa serata così importante per me.

Stavolta un bel regalo te lo sei concesso. 

Oggi è il giorno del mio compleanno ma lo accantoniamo. Oggi l'importante è l'autobiografia: parlo non tanto del giocatore quanto del ragazzo e dell'uomo, di tutto quello che ho trascorso da quando ero piccolo.

Ti aspettavi che Baldini rassegnasse le dimissioni?

Non speravo questo, spero non ci siano altre persone che si possano arrabbiare, non l'ho scritto per togliermi i sassolini. L'ho fatto per parlare di me e dei 25 anni di Roma. Dovrebbero essere contenti perché ne ho parlato, non trovo alternative.

Che derby sarà sabato?

Ogni derby è a sé, è una partita particolare e sentita. Spero che la squadra dia tutto quello che ha dentro, dimostrando il proprio valore. Ha un valore alto, ci crediamo noi, ci crede la tifoseria. Affronteremo questa partita a testa alta senza paura di nessuno.

Cosa ti sei sentito di dover dire alla squadra?

Quando ci sono momenti così cerchi di dare un contributo. C'è quasi sempre stata una contestazione all'anno, sono abituato. Se ne esce con la tranquillità, la compattezza: sono frasi banali ma vere, siamo esseri umani e si può sbagliare.

Questo libro è per tutti, anche i ragazzi più giovani.

Spero possa affascinare tutti, dai più piccoli ai più grandi. Racconto la mia infanzia, che è diversa da quella di oggi. Ero un ragazzo di strada, se ora non sei tecnologico...

Quel ragazzo di strada è diventato una leggenda. 

La strada ti aiuta a capire tante cose, quella era la realtà di prima. Molto più bella e intesa, c'era più verità.

Se avessi potuto scegliere fino a quando avresti giocato?

Avrei preferito scegliere con la mia testa e col mio fisico per dover smettere, ma l'avrei fatto. Se fosse stato un altro modo sarebbe stato diverso.

Ore 20.40 - Continuano ad arrivare gli ospiti: è il turno di Monchi e Massara, con Baldissoni, Di Francesco e l'ormai ex ad Gandini.

Ore 20.35 - Arrivano personaggi del mondo del calcio: Prandelli, Ranieri, Pradè, Materazzi, Marcello Lippi, Daniele De Rossi e Gigi Di Biagio e Abete e il prof. Mariani.

Ore 20.30 - Ecco le prime parole di Francesco Totti, rilasciate alla Rai.

Quanto avevi sognato una festa di compleanno al Colosseo?

Il messaggio dev'essere diverso, ho scelto il giorno del mio compleanno e questa location unica e perciò sono contento. Ringrazio tutti per la disponibilità.

Quale è stato il commento più bello?

Il libro è come se l'avessi letto da tanto tempo, ma dovevo esternarlo. Mi piacciono tutti i passi che abbiamo scritto, adesso starà a voi.

Rileggi la tua vita. 

Ripensi a tutto quello che hai fatto da giovane. Trovi positività in tutto, sei contento del cammino che hai fatto.

Hai fatto già arrabbiare qualcuno come Baldini.

Io non devo far arrabbiare nessuno, spero non si arrabbi nessuno. Ho scritto quello che dovevo scrivere, non posso scrivere un libro senza senso. Mi dispiace, se si arrabbiano diventa un polverone ma non è quello che voglio.

Nelle ultime pagine parli del futuro, un tramite tra i giocatori e l'area tecnica. 

Quello è il ruolo che mi si addice di più, poi tutto può succedere. Spero di trovare un ruolo che mi faccia stare sereno.

Cos'è il derby?

È una partita diversa dalle altre come il Colosseo è un contesto diverso dagli altri. È una partita sentita a Roma, speriamo facciano un grande match e un grande risultato.

Un aggettivo per il tuo libro. 

Piacevole.

Che emozione si ha ad entrare nel Colosseo?

Un'emozione stupenda, diversa delle altre. Entrarci ed essere romano ti dà quel qualcosa in più. Sono lusingato di fare questa autobiografia in questo posto magnifico.

È una serata di beneficenza.

Va tutto ai bambini del Bambin Gesù, spero si faccia di tutto per dare un sorriso.

Totti è sempre più amato. 

Sono amato più ora di quando giocavo. Quando vado nei campi in Italia mi applaudono e mi ringraziano, prima erano solo fischi e insulti.

Il passaggio che ti ha divertito di più scrivere?

Io ho raccontato, Paolo Condò e la Rizzoli l'hanno buttato giù. Siamo stati più di un anno insieme, ho detto tante cose ma tante ne ho tenuto nel cassetto.

Qualche sassolino te lo sei tolto?

Non dovevo fare nessuna polemica. È un libro vero, non voglio fare polemica.

Ci puoi dire del tuo futuro. 

Se lo sapessi ve lo direi, ma non lo so. È un punto interrogativo.

Ore 20.15 - Francesco Totti è arrivato al Colosseo accompagnato dalla sua famiglia. Tra poco al via la presentazione.

Ore 20.10 - Il giornalista e co-autore del libro Paolo Condò ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di Sky Sport: “Ho dato una mano a Francesco a mettere giù la sua storia. L’idea è nata dall’ammirazione. È stata una responsabilità enorme, è una delle vite più esaltanti dello sport italiano. Totti è rispettato in tutta Italia, anche dalle altre tifoserie: ha mantenuto ciò che ha promesso, dedicando interamente la carriera alla Roma. Questo l’ha reso un uomo di parola, è questa la sua grandezza.

Cosa ti ha colpito che non conoscevi?

Il fatto che quando ci mettevamo a lavorare e a ricordare, era impossibile non divagare. In una partita citiamo Coco, e lui ha ricordato quando era con Buffon in nazionale giovanile e al ritorno da una trasferta con Buffon decisero di andare in discoteca. Coco disse di voler andare anche se era infortunato, e dopo aver saltato rispettivamente il cancello hanno ‘parato’ il salto di Coco per andare insieme. Per ovvi motivi oggi sono uscite anticipazioni, ho letto delle polemiche con Spalletti. Il racconto c’è, ma non è uscita l’esaltazione del primo Spalletti: c’è il male e il bene su di lui, anche se i rapporti si sono deteriorati. È molto equilibrato in questo.

Perché Totti è diventato un personaggio così trasversale?

Perché per 25 anni ha accompagnato le nostre domeniche e con stile. Questo ha fatto sì che venisse amato tantissimo e apprezzato e rispettato dagli altri. Quando ottieni poi un titolo mondiale, a tutti quei 23 noi saremmo affezionati per sempre. È uno dei ricordi sportivi che resterà per sempre nel cuore.