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Hanno la faccia come il cholo

(di Paolo Marcacci – ForzaRoma.info) Dunque, cominciamo dalla fine, peraltro annunciata dalla prestazione di quasi tutta la Roma: dopopartita Rai, nella nota sit-com che informalmente chiameremo “Casa Varriale”: arriva il Cholo,...

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(di Paolo Marcacci - ForzaRoma.info) Dunque, cominciamo dalla fine, peraltro annunciata dalla prestazione di quasi tutta la Roma: dopopartita Rai, nella nota sit-com che informalmente chiameremo "Casa Varriale": arriva il Cholo, Diego Simeone, giustamente soddisfatto per la vittoria del suo Catania, già salvo da domenica scorsa, contro la Roma al "Massimino" per 2-1.

Grandi complimenti del padrone di casa all'allenatore per la sportività mostrata dalla sua squadra, che contro la Roma non si è risparmiata. Peccato Varriale abbia dimenticato il piccolissimo particolare che alla "sportività" catanese (che a questo punto ci aspettiamo anche nell'ultimo turno, a Milano contro l'Inter, una delle ex squadre di Simeone) non ha fatto da contraltare la stessa densità di impegno, chiamiamola così, da parte del Genoa, visto che gli uomini di Ballardini, soprattutto nel secondo tempo di sabato all'Olimpico contro la Lazio, hanno giocato ad un ritmo da Subbuteo, senza però nessuno che desse la famosa "schicchera" dietro la pedana dei giocatori.

 

Quindi elogiare chi si impegna, magari perchè ha in odio l'avversario di turno, è operazione intellettualmente sterile e persino maldestra, se poi dall'alltra parte c'è uno dei "competitor" che gode di un impegno quantomeno agevolato dallo scarso mordente degli avversari.

Che poi Simeone si permetta di dire che lui ha vinto anche un pochino per la Lazio, farà magari anche parte del gioco e lascia a chi ascolta il commento sul personaggio; chi era in studio avrebbe però dovuto chiedere come si sarebbe comportato il Catania se davanti avesse avuto, invece della Roma, Il Bologna o il Napoli, tanto per fare un esempio. Invece, non pago dell'amabile siparietto, l'Enrichetto nazionale si è prodotto nel capolavoro dialettico di chiamare Simeone a commentare le dichiarazioni di Antonio Di Natale (a proposito, quanta voglia c'ha messo il Chievo?) il quale da Verona ha detto che né Roma né Juventus avrebbero comunque meritato di andare in Champions.

A quel punto, si vergogna persino Simeone il quale, seppur con sorrisetto paraculo, dice che non può essere lui a giudicare queste cose. Se questi sono i convenevoli di fine stagione, con in aggiunta l'ironia della sorte per quanto aveva dichiarato Reja alla vigillia della probante partita contro il Genoa, cioè che confidava nell'impegno di Chievo e Catania, ne prendiamo atto. Nessuno però, scusate lo sconfinamento nel turpiloquio, si permetta più di romperci i coglioni perché Capitan Totti fa il segno del pollice verso alla sua curva dopo l'ennesimo derby vinto o per qualsiasi altro motivo riguardante gli sfottò nei derby, peraltro da parte romanista sempre molto più ironici e garbati rispetto a quelli della controparte.

L'ha detto proprio Varriale che certe rivalità vanno salvaguardate, no? Bene, comincio io: forza Udinese, per il quarto posto. Perché lo merita più della Lazio ed io sono sportivo. Quanto voi, immagino.