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Crucci a S.Siro

(di Paolo Marcacci – ForzaRoma.info) Oltre al danno (auto)procurato, anche una serie di beffe, la maggior parte delle quali ce le siamo inflitte da soli, subito dopo la partita;

Redazione

(di Paolo Marcacci – ForzaRoma.info) Oltre al danno (auto)procurato, anche una serie di beffe, la maggior parte delle quali ce le siamo inflitte da soli, subito dopo la partita;

come se non fosse bastata una Roma leziosa, narcisista, concentrata solo a tratti ed evanescente a rovinarci una serata che sembrava aperta ad ogni tipo di epilogo, non ad un tracollo parzialmente ridiscusso in uno dei soliti finali in cui la sveglia ha trillato troppo tardi.Le beffe consistono nell'incartarsi in una serie di dibattiti su Julio Sergio, come fosse lui l'unico colpevole di una partita che negli "spicchi" più importanti è stata generosamente devoluta all'Inter; beffa è anche continuare a dire che con questa classifica tutto è possibile; beffardo è dover sentire più di un protagonista della Roma che fa i complimenti alla prestazione dimenticando il "particolare" di aver incassato cinque goal cinque, che pure contro Eto'o e Milito sono inaccettabili nella proporzione.

La beffa più grande di tutte, poi, è quella di dover constatare come la Roma abbia saputo offrire, soprattutto nei fraseggi offensivi, scorci di grande, grandissimo calcio. Ed è un'aggravante, sia ben chiaro. Il tutto in un campionato, evidentemente scritto e dialogato da Pirandello, in cui più le altre (a parte l'Inter attuale)fanno a gara nell'evidenziare la propria mediocrità, più la Roma sembra fare a gara con se stessa per autolimitarsi nel potenziale e nella mentalità, quella tara quasi genetica per cui tocca sentir dire "Speriamo che in Champions si ritrovi la giusta concentrazione" e frasi simili, purtroppo giustificate dall'inaffidabilità che la squadra ha evidenziato dal punto di vista della lucidità e della cattiveria agonistica. Se questo è l'approccio, questi i cali di tensione durante un big match, c'è pure la beffa di veder cadere rovinosamente una delle certezze residue, cioè grande avversario=grande prestazione.

Macché, manco più quello, evidentemente. E dire che ieri sera avremmo avuto di che ridere, se la Roma semplicemente fosse stata in partita dal primo all'ultimo minuto, perché la grottesca panuelada interista contro Tagliavento per un fallo a metà campo avrebbe scatenato il meglio del nostro istinto di battutisti. Invece niente, non ce lo possiamo permettere: un'altra beffa, appunto.