(di Paolo Marcacci – ForzaRoma.info)Ranieri seduto comodo sul divano di casa; sguardo sereno e parole più dure di come vengono pronunciate, al TG1 di sabato scorso.
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Caleidoscopio romanista asimmetrico
(di Paolo Marcacci – ForzaRoma.info) Ranieri seduto comodo sul divano di casa; sguardo sereno e parole più dure di come vengono pronunciate, al TG1 di sabato scorso.
Montella che "ciancica" la penna, nuovo antistress ufficiale della panchina romanista: già più segnato in volto rispetto a Bologna,comunque vada salvate il soldato Vincenzo. La velocità del pallone dopo il tacco di Amauri. Imbarazzo, che altro se no? Pizarro che cade sul ginocchio: galeotta fu l'articolazione e chi ne scrisse, a questo punto applichiamo un tutore anche alle interpretazioni, oltre che alla rotula. Nemesi per qualcuno, conferma per altri: a questo punto è uguale. Doni che dice di aver bisogno di giocare con continuità. Stavolta Julio Sergio è d'accordo: avrebbe anche lui le stesse necessità. Il coro "Giocate quando ve pare" dopo il due a zero. Infatti, poco dopo smettono. Immagini di repertorio per corredare le agenzie su Adriano che marca visita. Giornalisticamente, un epitaffio calcistico, esteticamente un favore al brasiliano. Chi scrive c'ha voluto credere fino all'ultimo, anche oltre i confini della ragionevolezza: non bisogna ricordare soltanto i casi in cui abbiamo avuto ragione. Crespo che esce senza fare una piega, dopo essere entrato e aver comunque inciso sul raddoppio parmense. Professionismo, in senso buono. A quanti fischiano le orecchie, dalle nostre parti? Montali, in un passaggio delle sue dichiarazioni nel dopo-partita, che dice "...Quando facevo un altro lavoro...". Secondo noi questo nel calcio è un limite; aspettiamo, da un po' di tempo in verità, elementi per convincerci del contrario. Gli olé della Sud per la goleada dell'Udinese a Palermo: c'è qualcun altro che le partite le chiude, anzi di più. L'attesa degli americani. Dolce?La classifica: per noi, come una diva di Hollywood deformata dagli stravizi. Riise: non essere se stessi, su se stessi (momentaneamente) inciampare. Seicento partite e la perentorietà dei rigori migliori: Francesco Totti, unico decoro del presente, unico legame con un passato felice.
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